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Comunali a Milano, Luca Bernardo e il tormentone centri sociali: “Sgomberiamoli e mettiamo lì donne e bambini profughi afghani”

I centri sociali da sgomberare sono da sempre un cavallo di battaglia elettorale del centrodestra, ed è dai tempi del Leoncavallo e di Riccardo De Corato vicesindaco che a ogni elezione torna il tormentone sul ‘ripristino della legalità’. Non fa eccezione il candidato sindaco scelto dal centrodestra per la corsa di ottobre contro Beppe Sala: ma questa volta Luca Bernardo sceglie una formula nuova, che ibrida l’idiosincrasia per i centri sociali con l’accoglienza, ma selettiva.

“Accogliamo subito gli afghani che per vent’anni hanno collaborato coi nostri soldati dislocati nel Paese, uomini e donne che hanno rischiato la vita per combattere dall’interno i talebani per cercare di portare libertà e benessere. Milano e l’Italia dovranno fare la propria parte, anche il Fatebenefratelli,  nel suo piccolo, ha dato a una grande Associazione di volontariato la disponibilità ad accogliere alcune famiglie. Si pensi in particolare ai bambini. Il nostro gran cuore non si discute, ma ora più che mai tocca anche all’Europa e ai Paesi arabi”, commenta con una nota Bernardo, medico pediatra proprio del Fatebenefratelli.

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“Giusto prendere contatti con le organizzazioni che operano in Afghanistan e attivare un coordinamento per l’accoglienza”, aggiunge Bernardo, reduce dalle polemiche sulle dichiarazioni di antifascismo, ma ecco che arriva il collegamento inaspettato. “A Milano, lo ricordo, ci sono almeno 15 centri sociali occupati abusivamente: vengano sgomberati e si faccia posto a chi veramente ne ha bisogno. La città si liberi finalmente dell’illegalità e le strutture vengano destinate a scopi nobili. I candidati sindaci prendano ufficialmente quest’impegno”, affonda. Soltanto pochi giorni fa aveva fatto nomi e indirizzi: parlando infatti del 23 agosto, Giornata europea di commemorazione delle vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari, aveva spiegato: “Nell’interesse dei milanesi, mi auguro che i candidati vogliano tornare a concentrarsi su ciò che è stato fatto e non fatto in questi cinque anni: lavoro, sicurezza nei cantieri, trasporti, sanità, sociale, cura degli anziani, cultura, degrado, periferie, criminalità, occupazioni abusive dei centri sociali che continuano a sottrarre case e spazi ai milanesi perbene. Due esempi concreti: Macao e Leoncavallo. I candidati sindaci, in caso di elezione, si prendano fin d’ora ufficialmente quest’impegno: entro il 23 agosto 2022 riconsegnino alla legalità tutte le strutture occupate illegalmente, diventate vere e proprie zone franche della città. Sarebbe un gran primo gesto per celebrare una giornata così importante”.

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Vuole credere a uno scherzo la vicesindaca Anna Scavuzzo: “La questione dei centri sociali mi sembra proprio una boutade, non una proposta seria – dice Scavuzzo ad Adnkronos  -: non basta avere uno spazio in cui si ammassano le persone, l’accoglienza va costruita in maniera sapiente. Saranno necessari anche dei ragionamenti rispetto ai servizi necessari per fare in modo che sia un’accoglienza dignitosa tanto per le persone che vengono accolte quanto per il contesto che le accoglierà. Io non sono un’analista di politica internazionale e credo che sia importante riferirsi anche all’autorevolezza di chi sta lavorando in maniera competente. Siccome neanche Bernardo di mestiere fa l’analista internazionale di politica, forse è meglio se rimaniamo tutti sul pezzo”.



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