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Comunali a Napoli, il Consiglio di Stato boccia la lista della Lega

La Lega resta fuori dalle elezioni comunali di Napoli. Il Consiglio di Stato ha confermato la bocciatura della lista “Prima Napoli” del partito di Matteo Salvini, il principale sostenitore della candidatura dell’ex pm anticamorra Catello Maresca nella corsa verso Palazzo San Giacomo. “Brutta notizia per Napoli e per la democrazia. Migliaia di napoletani sono stati derubati dalla possibilità di scegliere il cambiamento. Da oggi pancia a terra per sostenere i nostri candidati presidente sulla Prima, Quarta, Quinta e Sesta Municipalità. Siamo regolarmente in corsa con le liste sulla Quinta e sulla Sesta. Non perdiamo entusiasmo. Noi vero motore per il cambiamento”, commentano il coordinatore regionale Valentino Grant e il coordinatore cittadino della Lega a Napoli Severino Nappi.

Nei giorni scorsi il Tar aveva già bocciato quattro liste a sostegno di Maresca, oltre alla Lega, il movimento animalista e due civiche in favore dell’ex pubblico ministero. Suscitando le forti proteste di Maresca.

Il Tar boccia le liste, l’ex pm: “E’ la morte della democrazia”

La lista Prima Napoli, si legge nella sentenza del Consiglio di Stato, era stata esclusa per la tardiva presentazione della documentazione e per la carenza della stessa. In particolare per la mancanza della “dichiarazione di collegamento dei delegati della lista con il sindaco candidato, del contrassegno di lista e del bilancio preventivo delle spese per la campagna elettorale”. Di fronte al primo ricorso, il Tar aveva ritenuto che “la mancata presentazione del contrassegno elettorale è  sufficiente a giustificare l’esclusione”.

L’ulteriore ricorso per il Consiglio di Stato è infondato perché “per i Comuni con oltre diecimila abitanti è obbligatoria la presentazione di un contrassegno di lista, anche figurato” e “con la lista deve anche presentarsi un modello di contrassegno depositato a mano su supporto digitale o in triplice esemplare in forma cartacea”. Entrambe le norme, precisa il Consiglio di Stato, devono essere quindi interpretate nel senso della obbligatorietà della prescrizione in ordine al contrassegno.

E ora il cammino di Maresca si fa tutto in salita. Perché perde candidati e il suo avversario Gaetano Manfredi, sostenuto da Pd e Cinque Stelle, da numerosi sondaggi viene accreditato tra il 45 e il 48 per cento al primo turno. Dunque anche pochi voti possono rivelarsi decisivi per le sorti delle comunali a Napoli, rendendo inutile il ballottaggio.



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