Conchita Sannino: “Noemi Letizia, quando Berlusconi diventò papi”

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L’aprile del 2009 è un mese cupo per Napoli. Le strade sono invase dai rifiuti e l’allora premier Silvio Berlusconi viene continuamente in città per cercare di risolvere la crisi. Un vertice in prefettura convocato in tutta fretta incuriosisce l’inviata di Repubblica Conchita Sannino che scopre la partecipazione di Silvio Berlusconi alla festa di 18 anni di una ragazza a Casoria, nell’hinterland napoletano. Lei si chiama Noemi Letizia, risiede a Portici, ai piedi del Vesuvio, e non è chiaro quale sia il suo rapporto con l’allora presidente del Consiglio. Nasce così il “Casoriagate”: lo scoop che apre il primo inquietante squarcio sulla  ricattabilità del premier, legata alle sue frequentazioni con donne giovanissime. “Berlusconi? Io lo chiamo ‘papi'”, spiegherà la diciottenne, coniando un vezzeggiativo che resterà nella storia politica del Paese. “Mio marito non sta bene, frequenta minorenni” dichiarerà l’allora first lady Veronica Lario. Berlusconi ha per la prima volta troppi fianchi scoperti. Politicamente, prova a inventare ogni giorno una versione per spiegare l’amicizia con Noemi e la famiglia, smentito però dall’inchiesta di Sannino, dalla quale nascono le 10 domande al premier di Giuseppe D’Avanzo, una formula del giornalismo italiano. Istituzionalmente, esplode il caso della vulnerabilità del primo ministro. Nella nuova puntata della rubrica “Firmato Repubblica” lo scandalo internazionale dell’uomo più ricco e potente d’Italia raccontato di chi lo ha scoperto e seguito in prima persona.

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