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Concorsopoli Pd alla Pisana, cade la prima testa: si dimette Mauro Buschini

La Regione resta senza presidente del Consiglio. Mercoledì mattina Mauro Buschini ha annunciato le sue dimissioni prima al gruppo del Pd e poi ai capigruppo delle altre forze politiche. Il passo indietro del numero uno dell’aula della Pisana arriva dopo l’infornata di assunzioni a tempo indeterminato formalizzata dal suo ufficio.

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La Concorsopoli che imbarazza i dem è partita a cavallo di Natale, quando la presidenza del Consiglio ha pescato 16 funzionari da una graduatoria aperta ad Allumiere, paesino in provincia di Roma che per sindaco ha proprio uno dei collaboratori di Buschini. Al concorso avevano partecipato politici, assessori e segretari dem da diversi comuni laziali. Ma sono stati assunti anche dipendenti in quota 5S e Lega, i due partiti che esprimono i vicepresidenti del Consiglio, il grillino David Porrello e Giuseppe Cangemi, in quota Carroccio.

Buschini si è dimesso spiegando di non essere nella posizione di poter concedere alle opposizioni, Fratelli d’Italia in testa, una commissione Trasparenza per approfondimenti sugli atti che portano il bollo del suo ufficio. Ora il Pd è già a caccia del nuovo presidente e in pole c’è Marco Vincenzi. Mentre i meloniani chiedono le dimissioni dell’intero consiglio di presidenza: oltre a Buschini, Porrello e Cangemi a votare il via libera alle assunzioni sono stati anche Michela Di Biase (Pd), Daniele Giannini (Lega) e Gianluca Quadrana (Lista civica Zingaretti).

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