Congo, caso Attanasio: nuova imboscata sulla RN2, ucciso il procuratore capo che indagava sul massacro

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A 20 chilometri di distanza dal massacro del convoglio di Luca Attanasio a Kibumba, una nuova imboscata nella Repubblica democratica del Congo ha ucciso il procuratore militare capo del territorio di Rutshuru, William Hassani. Il villaggio di Rutshuru era la destinazione finale della missione del Programma alimentare mondiale dell’Onu (Pam), a cui partecipava il nostro ambasciatore. E’ successo martedì sera sulla RN2, quella stessa strada che ha visto la morte di Attanasio, della sua guardia del corpo Vittorio Iacovacci e dell’autista congolese Mustapha Milambo.

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Hassani era un’autorevole autorità legale militare del territorio. Lo hanno ucciso di ritorno da Goma, dove quel giorno si erano riunite le massime rappresentanze locali per discutere della sicurezza nella regione. Al meeting c’erano Emmanuel Demerode, il direttore belga del Parco Virunga, le cui guardie sono state le prime a intervenire sul luogo dell’agguato al convoglio; i rappresentanti dell’esercito congolese, che il 22 febbraio stazionava vicino a Kibumba, e il capo delle indagini sulla morte di Attanasio, il generale Vital Awashango.

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I fatti che riguardano questa seconda imboscata mortale sono una fila di singolari coincidenze. Stessa strada, stessa modalità e un meeting ai massimi livelli sul massacro di Kibumba. A Goma girano voci, credibili anche se smentite dall’esercito, che Hassani facesse parte della squadra investigativa insieme ad Awashango. La sicurezza della RN2, in mano a decine di gruppi ribelli, è in capo alle forze armate congolesi (Fardc), ai ranger di Demerode (Iccn) e a chi organizza le missioni: nel caso di Attanasio il Pam, l’ultimo premio Nobel per la Pace.

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Qui a pagare il prezzo più alto sono i civili, non i militari. Hassani era scortato da un piccolo contingente di soldati, di cui alcuni sono rimasti feriti. Ieri l’esercito congolese ha diffuso una nota in cui si ricostruisce l’assalto e si attribuisce la responsabilità a un gruppo di soldati criminali.

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Il procuratore capo – recita il documento – viaggiava a bordo di una jeep da Goma a Kaunga. A ucciderlo sarebbero stati i militari del 3416esimo reggimento che stavano vessando la popolazione innalzando barricate lungo la strada per razziare i villaggi indisturbati. “Quando hanno visto la jeep militare hanno sparato”.

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“Le violenze create dai gruppi armati nel parco di Virunga hanno lo scopo di fare soldi  e indebolire lo Stato”, ha detto Demerode a margine del meeting di sicurezza. “L’insicurezza dell’area crea una perdita economica stimata intorno ai 100 miliardi di dollari ogni anno”. Il principe belga assiste impotente ogni anno alla morte di decine delle sue eco-guardie: “Abbiamo 120 veicoli al mese assegnati alla protezione della RN2. I nostri ranger sono riusciti a liberare una ventina di ostaggi, e nell’ultimo anno abbiamo perso 21 agenti”.

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Quando Attanasio e Iacovacci sono stati attaccati, nella boscaglia, a pochi chilometri da Rutshuru, i ranger “si sono opposti alla violenza degli aggressori. Ma non ce l’hanno fatta”, dice Demerode. Non ce l’ha fatta l’esercito congolese. E neanche il Pam.

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