Contagi, un altro balzo. Proteste per le scuole richiuse dai governatori

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Cresce meno della settimana scorsa ma in Italia l’epidemia corre ancora. I casi da lunedì a ieri sono stati 142.388 contro i 116.124 del periodo 22-28 febbraio. Si tratta di un incremento del 22,6 per cento (oltre 26mila casi) con punte più alte in certe Regioni. In Piemonte i contagiati sono stati quasi il 48 per cento in più dei sette giorni precedenti, in Friuli Venezia Giulia il 38, in Lombardia e Emilia-Romagna il 30.

Ci sono poi sei regioni (Emilia, Marche, Friuli, Lombardia, Campania e Piemonte) e le due province autonome che hanno avuto più di 250 casi per 100mila abitanti in una settimana. Hanno cioè superato il parametro che sta diventando un punto di riferimento fondamentale. Il dato infatti può essere usato dai presidenti di Regione per chiudere le scuole in certe aree, come comuni e province.

I provvedimenti sono stati presi un po’ ovunque e da oggi, secondo le stime di Tuttoscuola, potrebbero essere 5,7 milioni gli alunni che faranno la didattica a distanza. Ma il dato sarebbe destinato salire di altri 2 milioni, cosa che farebbe restare a casa circa 9 alunni su 10. Oggi sono previste in tutta Italia manifestazioni di genitori che protestano contro la chiusura delle scuole. Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio De Caro, dice che «con l’imminente arrivo della bella stagione, i ragazzi costretti in casa con la didattica a distanza, non ci penseranno due volte ad affollare i luoghi laddove è consentito». C’è il rischio di assembramenti. Si muovono anche gli studenti, che ad esempio a Torino, ma non solo, raccolgono firme contro la dad.

Speranza: “Mi aspetto altre Regioni in rosso”

Tra l’altro la Cabina di regia e in parte anche il Cts hanno chiesto sempre ai presidenti di valutare l’ipotesi di mettere tutta la Regione in zona rossa quando si supera il limite dei 250 casi per 100mila a settimana. «Mi aspetto che l’impatto della variante possa far crescere la curva, quindi che altre regioni vadano verso il rosso con ordinanze di natura restrittiva», ha detto ieri il ministro alla Salute Roberto Speranza. Sono nello scenario con più restrizioni Campania, Basilicata, Molise e Bolzano alle quali si aggiungono però province “rosse” in Abruzzo, Marche, Toscana e Emilia. La Lombardia è in arancione “rafforzato”.

La situazione delle Regioni, il Piemonte aumenta del 47.8%

Riguardo alla situazione nelle Regioni, sono 16 quelle che nella settimana che si è conclusa ieri hanno visto un aumento dei casi: il Piemonte passa da 8.185 a 12.087 (+3.902, +47,8%), il Friuli Venezia Giulia da 2.849 a 3.937 (+1.088, +38,3%), l’Emilia-Romagna 14.679 a 19.172 (+4.493, +30,6%), la Lombardia da 23.801 a 30.926 (+7,125, +29,9%), la Puglia da 6.591 a 8.407 (+1.816, +27,6%), le Marche da 4.118 a 5.254 (+1.136, +27,6%), il Veneto da 7.140 a 8.863 (+1.723, +24,1%), la Campania 14.503 a 17.602 (+3.099, +21,4%), la Basilicata da 790 a 954 (+164, +20,7%), il Lazio da 8.414 a 9.941  (+1.527, +18,1%), la Calabria da 1.294 a 1.490 (+196, +15,1%), la Sardegna da 503 a 554 (+51, +10,1%), la Liguria da 2.204 a 2.422 (+218, +9,8%), la Sicilia da 3.568 a 3.830 (+262, +7,3%), l’Umbria da 1.691 a 1.756 (+65, +3,8%). Calano invece le due Province autonome e tre Regioni: Trento da 2.076 a 1.868 (-208, -10%), Abruzzo da 3.378 a 3.038 (-340, -10%), Molise da 622 a 484 (-138, -22,2%), Provincia di Bolzano da 2.214 a 1.520 (-694, -31,3%), Valle d’Aosta da 90 a 67 (-23, -25,5%).

Nuovo record di tamponi, oltre 2,2 milioni

Continua a crescere il numero di test, tra i quali dalla settimana 11-17 gennaio si possono considerare non solo i tamponi molecolari, quelli “classici”, ma anche i rapidi antigenici. Nella settimana conclusa ieri sono stati 2.209.958 contro i 2.073.948 di quella tra il 22 e il 28 febbraio. Sale il numero dei postivi rispetto agli esami. Tra il primo e il 7 marzo è stato del 6,4% contro il 5,6 e il 4,63 delle due settimane precedenti

Ricoveri su del 20% in due settimane, aumentano i decessi

Riguardo ai ricoveri, nei letti internistici e di terapia intensiva, ieri c’erano 23.749 pazienti contro i 20.869 di domenica 28 e i 19.898 di domenica 22. Sono quindi aumentati di quasi il 20% in due settimane. Se si considerano solo quelli in terapia intensiva, ieri i ricoverati erano 2.605 contro i 2.231 di domenica 28 febbraio e i 2.094 del 21. I decessi, a un passo dai 100mila, sono stati invece 2.086 in sette giorni. Sono cioè tornati a salire, visto che la settimana precedente erano stati 1.981 e quella prima ancora 2.141.

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