Conte e il nuovo M5S: “Non sarò un uomo solo al comando”. E sul governo Draghi: “Disorientati da alcune scelte ma lo sosteniamo”

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Dalla riforma della giustizia “su cui è al lavoro con Bonafede per accelerare i processi” al nuovo volto del M5S “che avrà un respiro più ampio e internazionale”. Giuseppe Conte, ex premier e adesso nel nuovo ruolo di capo politico in pectore del Movimento, parla di passato, presente e futuro, ora che il divorzio da Davide Casaleggio e dall’associazione Rousseau è ufficiale. È pronto a rimettere in gioco il Movimento ma, avverte, “non avremo un uomo solo al comando, ma nuove figure e ruoli con numerosi organi che si occuperanno di rapporti col territorio, rapporti internazionali, iniziative legislative, scuola di formazione”. Dice di non volere entrare in Parlamento, “non correrò per il seggio di Roma” alla Camera perché “devo dedicarmi a tempo pieno alla ripartenza del Movimento”. E assicura il pieno sostegno del M5S al governo Draghi: ”Alcune decisioni hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessità, penso al sostegno alle imprese. È normale che il disagio dei cittadini si ripercuota anche sulla forza che conserva la maggioranza relativa in Parlamento. Ma noi che abbiamo lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi più acute della pandemia vogliamo essere protagonisti anche della ripartenza. Lo saremo in modo leale e costruttivo senza rinunciare ai nostri valori e alle nostre battaglie’.

M5S e l’addio di Casaleggio, ma è in arrivo il Contromovimento

Il nuovo Movimento di Conte

Conte è pronto a guidare il nuovo Movimento, dopo aver condotto la trattativa che ha portato alla rottura definitiva con il figlio del fondatore pagando, secondo le indiscrezioni, ben più dei 200-250mila euro (sobbarcandosi anche le spese legali pregresse), per poter chiudere la partita e avere la lista degli iscritti. Con Davide Casaleggio che ora cercherà di reagire alla rifondazione contiana e in molti danno per scontata la nascita di un Contromovimento. “Le nostre strade si sono divise, ma io e tutto il Movimento abbiamo grande rispetto per Casaleggio, padre e figlio. Bisogna avere rispetto per la propria storia, non ci può essere futuro senza radici – spiega l’ex premier in un’intervista al Corriere della Sera – Partiremo dai valori fondativi come trasparenza, partecipazione, condivisione e saremo ancora più innovativi sulla lotta alle diseguaglianze sociali, l’attenzione ai bisogni delle famiglie e delle imprese. Sulla base di questi principi costruiremo una struttura leggera, ma efficiente, con un linguaggio e un metodo di lavoro rinnovati”. E riguardo il limite del secondo mandato, afferma l’ex premier, ”la questione non è nel nuovo statuto, sarà risolta in seguito con il nuovo codice etico e la discussione sarà fatta in modo trasparente coinvolgendo anche gli iscritti”.

M5S, Conte rimette in gioco il Movimento: “Pronto il nuovo Statuto”

Non ci saranno più “no pregiudiziali”. “Saremo ancora più impegnati a combattere mafie e corruzione, concentrati a favorire le innovazioni tecnologiche, la sostenibilità ambientale ed energetica e gli interventi mirati a rendere il nostro Paese più vivibile ed equo per i giovani, le donne e le persone non autosufficienti”. E ancora: “Dopo che i tecnici avranno verificato i dati degli iscritti annunceremo le tappe, lanceremo il cronoprogramma e anche la manifestazione a cui stiamo lavorando. Ho assunto con grande entusiasmo l’impegno a elaborare il nuovo progetto e portare il nuovo statuto, che sarà votato prima delle cariche elettive. Il leader sarà eletto dagli iscritti. Li consulteremo ancor più di prima, attraverso una piattaforma telematica che rimarrà lo strumento principale”.

Conte capo politico del nuovo M5S

Insomma, lasciato l’incarico da presidente del Consiglio, ora Conte è totalmente immerso nel suo nuovo ruolo. Sarà un “leader eletto democraticamente e chiamato a operare la sintesi in modo da orientare la rotta e tenere la barra dritta. Non avremo un uomo solo al comando, ma nuove figure e ruoli con numerosi organi che si occuperanno di rapporti col territorio, rapporti internazionali, iniziative legislative, scuola di formazione”. Questo sarà il suo ruolo da capo politico, mentre quello di garante “non può non essere Beppe Grillo, presenza insostituibile”. Il dualismo con Luigi Di Maio non esiste: “Sono tre anni che questo presunto dualismo scompare e riappare sui giornali, in realtà abbiamo sempre lavorato proficuamente fianco a fianco; Luigi darà il suo contributo fondamentale anche al nuovo Movimento”.

Pieno sostegno a Draghi

Parla del passato. Dice non aver mai creduto al ‘Conticidio’: “Nessuno ha mai pensato a un complotto internazionale. Il mio governo ha sempre ricevuto forte sostegno dalle cancellerie europee, anche perché, se non lo avesse avuto, l’Italia non avrebbe ottenuto l’affidamento per i 209 miliardi del Recovery”.

La nascita del governo Draghi ha scosso e spaccato il Movimento, in molti hanno deciso di non sostenere il nuovo esecutivo guidato dall’ex numero uno della Bce, come Lezzi e Morra e Di Battista che “è un ragazzo leale e appassionato, adesso è in partenza per l’America Latina ma quando tornerà ci confronteremo e valuteremo le ragioni per camminare ancora insieme”.

Conte dunque guarda avanti, annuncia che incontrerà presto il premier e che “questo periodo non ha giovato al M5S, ma con la nuova leadership tornerà a far sentire la sua voce in modo chiaro e forte e lavoreremo, come sempre, per il bene del Paese”. “Ora è importante che il Governo possa proseguire il suo percorso e dobbiamo evitare che il toto-Quirinale diventi un elemento di confusione”, dice l’ex premier che, riguardo la scelta di Draghi di dare la delega ai Servizi a Gabrielli e di sostituire al Dis Vecchione con Belloni, afferma che ”sono scelte che rientrano nelle prerogative del premier. Durante la scorsa esperienza di governo altri sembravano averlo dimenticato e si stracciavano le vesti ogni giorno, perché esercitavo queste prerogative di legge. Il dibattito su continuità e discontinuità non mi appassiona, non vivo la politica sulla base di personalismi”.

Riforma della Giustizia e il cambio Arcuri-Figliuolo

Da avvocato, oltre che leader futuro del Movimento, Conte affronta anche il tema di riforma della giustizia dicendo che ”con Bonafede abbiamo programmato massicci investimenti per accelerare i processi, per una giustizia più efficiente ed equa. Siamo invece contrari a meccanismi che alimentino la denegata giustizia. Ci confronteremo in modo chiaro e trasparente con le altre forze politiche”. Su Figliuolo e Arcuri, afferma che ”sono situazioni incomparabili. Arcuri ha fatto un lavoro straordinario nonostante critiche ingenerose e spesso strumentali, ha permesso all’Italia di partire con il piede giusto nella fase in cui dovevamo fare i conti con la mancanza dei vaccini e comunque anche allora eravamo tra i primi in Europa. La situazione oggi è molto diversa, Figliuolo e le Regioni stanno efficacemente completando la campagna vaccinale”.

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