Conte, il discorso che allontana il M5s dal governo: “Fuori se non c’è chiarezza sui nostri punti. Maggioranza ormai poco coesa”

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“Non potremo condividere alcuna responsabilità di governo se non ci sarà chiarezza sui punti nel documento consegnato, e se non ci sarà indicazione concreta sulla prospettiva di risoluzione di quelle questioni”. A parlare è il leader del M5s Giuseppe Conte in un video sulla sua pagina Facebook, in cui di fatto prefigura un allontanamento del M5S dal governo.

Conte ha aggiunto: “Draghi si assume responsabilità sua decisione. Saremo liberi di votare quello che serve al Paese. Noi siamo scomodi. Questa nostra intransigenza è dovuta la fatto che è stata sempre ispirata e lo sarà sempre al bene del Paese. Per questo abbiamo invitato il presidente Draghi a confrontarsi sulle nostre priorità che esprimono le ragioni del nostro disagio politico in questo perimetro di maggioranza e esprimono i modi per superare questa emergenza economica e sociale. La risposta non è ancora arrivata, c’è stata qualche apertura ma nessuna concreta. I cittadini e le imprese chiedono risposte risolutive e noi lo stiamo chiedendo da tempo. Se le misure non sono bastate fin qui a cittadini e imprese non possono bastare nemmeno al Movimento 5 stelle”.

“Richieste respinte”.  “Tutte le nostre richieste” per modificare alcune norme del dl Aiuti”, (inceneritore di Roma, superbonus, reddito di cittadinanza), “sono tate respinte, la nostra posizione, chiara, l’ho spiegata io stesso per tempo a Draghi”, una posizione che “nulla aveva a che vedere con la fiducia”, ma è stata una reazione “a una totale chiusura” verso le richieste del Movimento 5 stelle “che ha rasentato l’umiliazione politica”, ha spiegato Conte.

“Al Senato non abbiamo partecipato alla votazione, consapevoli del significato, e abbiamo provato a circoscrivere al minimo il significato politico della nostra linearità e coerenza, non era una votazione contraria alla fiducia. Ritenevamo giusto, alla luce della forzatura che è stata operata nei nostri confronti e principi, che non fosse attribuito a questa non partecipazione al voto il significato di un voto contrario alla fiducia. Ma la nostra mancata partecipazione è stata intesa come elemento di rottura del patto di fiducia. Draghi ne ha tratto le conseguenze che ha ritenuto”, ha aggiunto.

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