Conte: “Se Draghi dice no alle nostre richieste, il M5S fuori dal governo. E attendo risposte anche dal Pd”

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Se ai nove punti del M5S da Mario Draghi “la risposta dovesse essere no, non ci possiamo essere in questo governo, ma per responsabilità”. Dopo una settimana convulsa, con i grillini decisi a far sentire le loro richieste raccolte in un documento consegnato mercoledì scorso a Draghi, ora il leader Giuseppe Conte ripete quelle che sono le sue intenzioni e del Movimento. Lo strappo per ora non c’è stato, ma le condizioni sono chiare. Quelli del documento consegnato a Draghi “sono punti seri. Non ci sono bandierine, non è un libro di sogni: ci sono le urgenze del Paese in questo momento e se a queste urgenze, in questa situazione serissima, non si dà una riposta, dal nostro punto di vista non ci sono le condizioni per continuare a condividere una responsabilità rispetto a processi decisionali in cui, come M5S, siamo stati marginali”, dice il presidente di M5S intervenendo a “Digithon” 2022 a Bisceglie. Non solo. Conte vuole “risposte concrete entro luglio”: “Le urgenze sono oggi non domani, va bene che Draghi faccia le verifiche ma non di mesi o settimane”, aggiunge.

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Insomma, entro questo mese si dovrebbe conoscere il destino del Movimento nel governo Draghi. “Siamo in un esecutivo di unità nazionale”, “il vero discrimine è rispetto alle priorità” del Paese, ovvero valutare se nel governo “c’è la concreta determinazione ad affrontarle adesso, a intervenire ora. La responsabilità di lasciare che la situazione peggiori senza intervenire non la possiamo condividere”, ribadisce. Citando il “taglio del cuneo fiscale” e “il salario minimo” per poi precisare: “Se la risposta è sì noi ci siamo, se è no non ci possiamo essere per responsabilità”. E rivolgendosi ai giornalisti, a chi gli chiedeva se si può partire o bisogna restare ‘in zona’ perché il governo potrebbe cadere, risponde: “Partite per la vostra vacanza, poi vi aggiorneremo”.

“Ansia da strappo? Io sereno, M5S responsabile”

Ansia da ‘strappo’ dove averne subiti ben due da premier? “Io sono molto sereno, perché non sto dicendo che faccio cadere il governo se non c’è il ponte di Messina o se non si assumerà 300 esperti per il Pnrr”. Nel documento presentato al premier Mario Draghi “c’è una responsabilità che non riguarda Giuseppe Conte, ma una forza politica che ha sempre agito con responsabilità; una forza, una comunità, che a volte fa confusione o può sembrare eccentrica, ma che ha ben chiaro cosa significa avere una responsabilità nei confronti degli italiani. Io e la mia comunità in questo siamo all’unisono, sulla stessa lunghezza d’onda”, quella della “chiarezza politica”, spiega Conte da Bisceglie.

Il documento consegnato a Draghi. “Risposte anche dal Pd”

Attende le risposte del premier ma anche dal Pd, Conte. “Sul documento ci aspettiamo una valutazione anche da altre forze politiche, anche dal Pd. È su questo che si può ragionare di alleanze. Campo largo? Andiamo vedere quali sono i soggetti, devono essere soggetti che danno garanzie di affidabilità e di leale collaborazione, perché se non si prendono degli impegni agli occhi dei cittadini ma non si può essere conseguenti”, precisa il presidente 5S. E parlando sempre del documento presentato a Draghi aggiunge: “Noi pretendiamo un cambio di passo immediato per sostenere davvero famiglie e imprese travolte dalla crisi. Servono segnali immediati. Nessuno si salverà da crisi e inflazione con un bonus una tantum da 200 euro. Il Movimento 5 Stelle è nato per difendere i diritti dei cittadini e rispondere ai loro bisogni reali. Ad ogni costo, in ogni momento”, aggiunge poi su Facebook Giuseppe Conte.

“Non so quando si voterà”

Si voterà ad aprile come previsto da Enrico Letta? “Non mi permetto di fare previsioni, non sono il presidente della Repubblica né ho la palla di vetro, lavorerò per assicurare i diritti dei cittadini”, risponde secco il leader del Movimento.

La scissione con Di Maio

Sulla scissione nel M5S avviata da Luigi di Maio lo scorso 21 giugno, Conte osserva: “Tutto ciò che serve a dare un contributo di chiarezza è benvenuto. Io non l’ho auspicata ma è un elemento di chiarezza. Se nel tempo si è maturato una visione politica diversa, se si sono rinnegati dei principi e dei valori professati da anni allora è una scelta conseguente”.

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