Contratto degli statali, dopo la firma arrivano aumenti fino a 117 euro e arretrati per 1.800 euro

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E’ arrivato nella giornata di lunedì la fumata bianca sul nuovo contratto per i 225mila dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, fra cui Inps ed Inail: si tratta del triennio 2019-2021 e riconosce infatti circa 1.800 euro di arretrati medi, in abbinata a un aumento contrattuale da 63 fino a 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi.

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Il contratto che ha ricevuto il semaforo verde di Corte dei conti, dopo il quale Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) e sindacati hanno potuto passare alla firma definitiva. La pre-intesa per le Funzioni centrali era stata siglata il 21 dicembre scorso.

In arrivo, quindi, gli aumenti previsti: si tratta di 105 euro medi per 13 mesi, cui si aggiunge un beneficio pari ad altri 20 euro medi mensili (quest’ultimo grazie alle risorse aggiuntive, stanziate nella legge di Bilancio per il 2022, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate). L’aumento contrattuale sale fino a 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi.

L’ipotesi sul tappeto è che gli aumenti e anche gli arretrati possano arrivare in busta paga a giugno, anche se si era pensato una anticipazione straordinaria già a maggio sulla quale però c’è ancora incertezza. Aumenti e arretrati in arrivo rappresentano “una boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi”, ha rimarcato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in occasione della firma.

Oltre che sul piano economico, diverse sono le novità anche a livello normativo, a partire dallo sblocco delle carriere. Oltre a soffermarsi sulla formazione dei lavoratori pubblici, l’intesa introduce una quarta area, ossia “l’area delle elevate professionalità” in cui saranno inquadrati i dipendenti altamente qualificati, che si affianca alle altre tre aree professionali (Area degli operatori, Area degli assistenti, Area dei funzionari). C’è anche la regolazione del lavoro agile, con il richiamo alla contrattazione e all’accordo individuale che preveda la durata e l’indicazione delle giornate da svolgere all’interno e al di fuori della sede di lavoro, i tempi di riposo e di disconnessione del lavoratore.

Soddisfatti i sindacati che parlano di accordo “innovativo” e puntano ora a chiudere anche gli altri contratti pubblici e a portare avanti la valorizzazione del personale. “Un contratto innovativo che riconosce diritti e un adeguato riconoscimento economico alle lavoratrici e ai lavoratori delle Funzioni centrali ma che, soprattutto, affronta il tema della revisione degli ordinamenti e della valorizzazione delle professionalità, insieme alla contrattualizzazione del lavoro agile”, hanno infatti commentato il segretario nazionale della Fp-Cgil, Florindo Oliverio, e la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti. Il segretario generale della Cisl-Fp, Maurizio Petriccioli ha aggiunto che “con l’inflazione che erode i salari e la crisi economica aggravata dal conflitto che si sta consumando nel cuore dell’Europa, abbiamo bisogno di accelerare nella sottoscrizione di tutti i contratti pubblici, col fine di determinare nuovi riconoscimenti professionali ed economici per tutti le lavoratrici e i lavoratori che, in questi anni, hanno svolto il ruolo di prime linee della lotta al Covid soprattutto nei presidi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali del nostro Paese e, assieme a loro, in tutti gli enti e le amministrazioni locali che rappresentano la presenza dello Stato nelle nostre comunità territoriali”.

Il segretario della Federazione Lavoratori Pubblici e funzioni pubbliche (FLP), Marco Carlomagno, ha però puntato il dito sul quantum degli aumenti: “Non possiamo certo essere soddisfatti degli aumenti stipendiali in senso stretto, vista anche l’inflazione che ha ricominciato a correre negli ultimi mesi, né delle manovre dilatorie del governo, che ha ritardato in ogni modo possibile la firma definitiva per rinviare il pagamento degli arretrati”. Ha però rimarcato i tratti positivi che hanno portato la FLP a firmare questo contratto: “Siamo soddisfatti per le potenzialità innovative di questo contratto. La contrattazione integrativa dei nuovi istituti contrattuali può portare a un ammodernamento della struttura organizzativa dello Stato i cui buoni frutti sarebbero colti sia dai lavoratori che da utenti e imprese”.

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