Cop26, la ministra israeliana non riesce a entrare perché disabile: “Mancano le passerelle e i veicoli speciali”

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GLASGOW – La ministra israeliana delle Infrastrutture, affetta da distrofia muscolare e costretta su una sedia a rotelle, dopo due ore di tentativi è stata costretta a rinunciare ad accedere ai lavori di Cop26 a Glasgow e a tornare in albergo a Edinburgo.

Così Karine Elharrar ha raccontato su Twitter l’inaccessibilità: “Sono venuta alla Cop26 per incontrare le mie controparti da tutto il mondo e promuovere una lotta comune nella crisi climatica. È triste che le Nazioni Unite, che promuovono l’accessibilità per le persone con disabilità, nel 2021 non forniscano l’accessibilità ai loro eventi”.

La ministra non è riuscita a partecipare alla Conferenza nel giorno di apertura dopo il viaggio da Tel Aviv a Glasgow, perché nessun ingresso le ha consentito di entrare con il suo speciale veicolo. Le uniche opzioni erano camminare o prendere una delle navette, che però non sono predisposte ad accogliere sedie a rotelle.

Sia il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, che il Primo ministro Naftali Bennett, sono intervenuti indignati e mortificati scusandosi con Elharrar, lamentandosi formalmente con gli organizzatori della Conferenza, già travolti da critiche e lamentele per la confusione e le file. Bennett ha detto che non parteciperà ai lavori se oggi non verrà consentito l’accesso a Elharrar.

“Spero che si apprenda la giusta lezione e che io domani riesca a occuparmi della promozione delle energie verdi, della rimozione delle barriere e dell’efficienza energetica”, ha concluso il post Elharrar.

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