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Cop26, l’Italia perde posizioni nella lotta alla crisi climatica

Mancano tre giorni alla conclusione di Cop26 e i dubbi che si possa arrivare a un accordo soddisfacente per mantenere il riscaldamento climatico sotto 1,5° sono tanti. I lavori di oggi sono dedicati alla parità di genere e al ruolo che la scienza e l’innovazione hanno per raggiungere obiettivi più ambiziosi.

11.55 Le proteste nel canale contro l’innalzamento delle acque

Insieme agli incontri e i negoziati proseguono a Glasgow le manifestazioni degli attivisti. Questa mattina, vestiti come i leader mondiali, alcuni ambientalisti si sono fatti fotografare nel Forth and Clyde Canal, di fronte alla sede dove si svolge Cop26. Gli ambientalisti vogliono riportare l’attenzione sul grave problema dell’innalzamento delle acque. 

11.08 Legambiente: “Ci vuole un’inversione di rotta”

Nel commentare il declassamento dell’Italia nel Climate Change Performance Index Mauro Albrizio, responsabile ufficio europeo di Legambiente afferma: “Il peggioramento in classifica dell’Italia ci conferma l’urgenza di una drastica inversione di rotta. Si deve aggiornare al più presto il Pniec (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) per garantire una riduzione delle nostre emissioni climalteranti, in linea con l’obiettivo di 1,5 gradi centigradi, di almeno il 65% entro il 2030”.

La diplomazia

Il “ricatto” dei Paesi più vulnerabili: “Dateci i 100 miliardi o salterà Cop26”

10.55 L’Italia troppo lenta nello sviluppo delle rinnovabli

Secondo il Climate Change Performance Index 2022 l’Italia perde tre posizioni e scivola al 30° posto nella classifica dei 63 Paesi più l’Ue nella lotta alla crisi climatica – Climate Change Performance Index 2022 – a causa del rallentamento dello sviluppo delle rinnovabili (34/o posto della classifica specifica) e per una performance bassa nella politica climatica nazionale. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede un obiettivo di riduzione delle emissioni a livello di economia del 51% entro il 2030. I dati sono elaborati dalle Ong Germanwatch, Can (Climate action network) e NewClimate Institute in collaborazione con Legambiente per l’Italia.



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