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Coronavirus, la Commissione Ue negozierà l’acquisto di altre 1,8 miliardi di dosi per il 2022

BRUXELLES – La Commissione europea è pronta a comprare altri 1,8 miliardi di dosi del vaccino anti-coronavirus prodotto da Pfizer per il 2022-2023. “Ci prepariamo al futuro”, spiegano fonti europee a Bruxelles. L’Eurogoverno di Ursula von der Leyen ha avviato la procedura per ottenere dai governi Ue l’autorizzazione ad andare avanti. L’idea, riferiscono fonti vicine al dossier, è di essere pronti ad affrontare nuove varianti del virus o a vaccinare anche bambini e adolescenti.

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L’Europa – ha spiegato oggi il capo della Task force Ue sui vaccini, Thierry Breton, in una intervista a Repubblica – punta a immunizzare tutta la popolazione adulta del continente entro fine settembre. Tuttavia la battaglia contro il Covid non sarà finita. Innanzitutto potrebbe essere necessario un richiamo del vaccino ogni anno. In secondo luogo, eventuali nuove varianti potrebbero costringere i governi a immunizzare di nuovo la popolazione. Terzo, al momento non sono stati vaccinati i più giovani visto che i primi ceppi del Covid non erano aggressivi per bimbi e teenager e per questa ragione le case farmaceutiche si erano concentrate nella sperimentazione per i più anziani. Ora però stanno recuperando, testando i rimedi anche sui ragazzi e dunque dal prossimo anno potrebbe essere possibile immunizzare anche loro.

Bruxelles mira a ottenere il via libera dalle capitali in tempi brevi – punto sul quale c’è ottimismo – e negoziare subito il nuovo contratto che prevede l’acquisto di 900 milioni di dosi e un’opzione per altre 900 milioni. La Commissione punta tutto sui vaccini mRna perché più resistenti contro le varianti, perché più facili da modificare se si rendesse necessario a causa di nuovi ceppi e perché non hanno mostrato gli effetti collaterali della tecnologia classica usata dagli altri vaccini, come AstraZeneca. Potenzialmente quindi il nuovo contratto potrebbe esser chiuso con Moderna o Pfizer, ma è la seconda casa ad essere favorita, anzi certa, in quanto ha la capacità di produzione per evadere un simile ordine. D’altra parte dopo alcuni contatti preliminari è emersa un’intesa di massima tra la Ue e il produttore americano per il nuovo ordine che dopo il via libera delle capitali verrà formalmente negoziato e stipulato.

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L’Europa a scanso d’equivoci cambierà alcune clausole del nuovo contratto, anche se Pfizer al momento, insieme a Moderna, ha consegnato puntualmente le dosi (al contrario di AstraZeneca) tenendo in piedi la campagna vaccinale Ue. L’Unione chiederà comunque target di consegne mensili anziché trimestrali e farà sparire la clausola dei “best effort”, ovvero dei migliori sforzi, legata alle consegne. Il contratto, insomma, sarà più stringente. Inoltre la compagnia dovrà garantire la produzione sul suolo europeo per permettere al continente un’autonomia vaccinale



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