Coronavirus, l’Alto Adige si blinda: lockdown di tre settimane dall’8 febbraio

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Torna il lockdown in Alto Adige. A partire dall’8 febbario e per tre settimane, la Provincia autonoma di Bolzano ha deciso di blindarsi. Misure più rigide per contrastare la diffusione del Covid-19 visto che anche la mappa Ue dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha confermato il territorio in ‘rosso scuro’, ovvero a forte contagio, dove la soglia dei 500 casi ogni 100mila abitanti viene quotidianamente superata. La forte crescita è confermata anche dal rapporto Gimbe che indica per il territorio più settentrionale d’Italia un incremento di casi pari al 10,1%. E ieri i nuovi casi di coronavirus sono stati 747 su 7.656 tamponi processati. Ed è già stato registrato anche il primo caso di mutazione del Coronavirus. Fra le decisioni prese dalla giunta provinciale, chiusi i negozi, didattica a distanza nelle scuole e divieto di spostamento dai Comuni.

Il bollettino dei contagi

In particolare, le positività al tampone molecolare sono 350 su 2.677 tamponi esaminati e 397 su 4.979 test antigenici effettuati. I casi complessivi di coronavirus in Alto Adige dal 22 febbraio 2020 (data del primo caso ufficiale) sono 37.053 su 183.686 persone sottoposte a tampone Pcr. I decessi registrati ieri sono stati 2 per un totale di 887 dal 12 marzo 2020 (prima vittima certificata per coronavirus). In aumento la pressione sugli ospedali: i pazienti covid ricoverati nei normali reparti sono 249 mentre quelli che necessitano delle cure della terapia intensiva sono 35. Molto elevato anche il numero delle persone in quarantena o isolamento domiciliare che a ieri erano 15.429.

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Le misure del “lockdown”

Per quanto riguarda le misure: ci sarà un generale divieto di spostamento dal proprio Comune di residenza, se non per motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità. Bar e ristoranti continueranno ad essere chiusi, e dovranno chiudere anche le strutture ricettive dell’ambito turistico. Serrande abbassate per buona parte dei negozi, mentre aziende produttive e artigianali potranno lavorare, ma a condizione di testare regolarmente i propri collaboratori e le proprie collaboratrici.

Rimane garantita l’apertura di servizi e strutture sociali e socio-sanitarie, oltre che dei servizi di assistenza alla prima infanzia. Lezioni in presenza per le scuole materne, mentre a partire da lunedì 8 febbraio tutte le scuole medie e tutte le scuole superiori torneranno alla didattica a distanza per il 100% delle ore di lezione. Identico passaggio, da didattica in presenza a didattica a distanza, anche per le scuole elementari, ma a partire da mercoledì 10 febbraio. Dopo la settimana di vacanza prevista per il periodo di Carnevale torneranno le lezioni in presenza per scuole elementari e medie, mentre ragazze e ragazzi delle scuole superiori dovranno affidarsi alla didattica a distanza per un’ulteriore settimana.

Restano valide le norme attualmente in vigore per quanto riguarda la limitazione dei contatti sociali nei luoghi pubblici e privati, comprese le abitazioni, nonché quelle riguardanti igiene e distanziamento sociale. In alcuni ambiti considerati particolarmente a rischio, sarà inoltre obbligatorio indossare la mascherina Ffp2.

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Kompatscher: “Preoccupati per nuove varianti”

La Giunta provinciale, al termine della riunione, ribadisce che “è necessario l’impegno di tutti per poter riaprire le attività fra tre settimane”, e fa appello al senso di responsabilità della popolazione. Il rischio di una diffusione delle nuove mutazioni del coronavirus, infatti, necessita di particolare prudenza”. “Non basta rispettare le misure e i protocolli di sicurezza per abbattere in maniera duratura i contagi – conclude il presidente Arno Kompatscher – serve l’impegno di tutti nel seguire sempre e costantemente le regole di comportamento anche nella propria vita privata”. Ulteriori dettagli sulle nuove misure verranno presentati nel corso di una conferenza stampa in diretta streaming in programma il 5 febbraio alle 11 sui canali Facebook e Youtube della Provincia autonoma di Bolzano.

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