Coronavirus nel mondo, il presidente Usa: “Difficile raggiungere l’immunità di gregge entro fine estate”

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“L’idea che possiamo raggiungere l’immunità di gregge molto prima della fine dell’estate è molto difficile da realizzare”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel corso di un’intervista alla Cbs a proposito della situazione della pandemia negli Usa. Biden ha quindi assicurato di aver già chiesto a Pfizer e Moderna di produrre più dosi di vaccino anti-Covid.

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Regno Unito, ordinate 50 milioni di dosi di vaccino contro le nuove varianti

Il governo britannico ha preordinato altre “50 milioni di dosi iniziali” aggiuntive di vaccini anti Covid aggiornati in modo specifico contro le nuove varianti che saranno prodotti nei prossimi mesi. Lo ha detto Matt Hancock, ministro della Sanità, in un briefing sulla pandemia. Queste dosi vanno a sommarsi alle 400 milioni già prenotate, ha detto Hancock. Il ministro ha poi evocato un’ulteriore accelerazione delle somministrazioni con la possibilità di tutti gli over 70 non ancora chiamati di contattare da ora il servizio sanitario.

L’Austra allenta il lockdown e la Baviera minaccia la chiusura delle frontiere

“Non possiamo escludere le chiusure dei confini come ultima ratio. Ma intanto si tratta di ridurre al minimo possibile il traffico frontaliero”, ha dichiarato il ministro alla Sanità bavarese Klaus Holetschek,  nel giorno in cui Vienna avvia il primo alleggerimento delle misure di contenimento della pandemia da Covid in sei settimane. Da oggi in Austria riaprono infatti negozi, parrucchieri e studi cosmetici, così come musei, biblioteche e zoo, mentre rimangono chiusi almeno fino alla fine di gennaio ristoranti e alberghi. Inoltre possono tornare ad incontrarsi fino a quattro persone adulte di due diversi nuclei familiari. Nella bassa Austria e a Vienna nelle scuole sono riprese le lezioni in presenza, nel resto del Paese sono ancora in corso le ferie.

Austria, il governo sconsiglia viaggi nel Tirolo per contenere la variante sudafricana

Il governo austriaco ha sconsigliato i viaggi da e verso la regione del Tirolo per contenere la variante sudafricana del Coronavirus, che nella provincia al confine con la Baviera ha fatto registrare oltre 300 casi di contagio. “Pertanto dobbiamo fare ogni cosa per prevenire un’ulteriore diffusione di queste mutazioni”, ha dichiarato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Il governo di Vienna non ha tuttavia imposto una chiusura nella regione di fronte all’opposizione dei politici locali.

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Francia, chiude scuola della banlieue parigina per la variante sudafricana

Diversi casi di positività hanno spinto oggi i dirigenti di una scuola di Eaubonne, nella Val d’Oise – banlieue di Parigi – a chiudere l’istituto per diversi giorni. Due dei casi risultati positivi si sono rivelati come “variante sudafricana”. In Francia, secondo i dati diffusi la settimana scorsa dal ministro Olivier Véran, l’insieme dei casi delle varianti ha toccato il 14% del totale dei positivi. Fra le varianti è preponderante quella inglese, mentre la sudafricana aveva superato i 40 casi (fra 1 e 2 per cento del totale) ed erano stati segnalati anche 4 casi di variante brasiliana.

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Cina, vaccini per 53 Paesi in via di sviluppo

La Cina sta fornendo il proprio aiuto sui vaccini contro la Covid-19 a 53 Paesi in via di sviluppo, Pakistan incluso. Lo ha reso noto oggi in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin. La Cina, ha precisato Wang, ha esportato o sta esportando vaccini già in 22 Paesi. Pechino, ha aggiunto il portavoce, ha adottato concrete misure per onorare la promessa di rendere questi vaccini dei beni pubblici globali, una volta disponibili, assicurando una maggiore convenienza e accessibilità ai Paesi in via di sviluppo. Il Paese, ha ricordato Wang, ha aderito all’iniziativa Covax e in questo quadro ha deciso di rendere disponibile 10 milioni di dosi di vaccini contro la Covid-19, principalmente per aiutare a soddisfare le esigenze delle nazioni emergenti. Ribadendo il sostegno garantito dalla Cina alle imprese nazionali nel promuovere la ricerca, lo sviluppo e la produzione dei vaccini con le rispettive controparti straniere, il portavoce cinese ha affermato che Pechino supporta le aziende interessate all’esportazione di questi medicinali in Paesi che ne hanno urgente bisogno e accettano e autorizzano la somministrazione d’emergenza dei vaccini cinesi.

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Gli stadi del football per le vaccinazioni

Finita la stagione del football americano, la lega Nfl ha offerto l’uso dei suoi stadi per le vaccinazioni di massa. Il presidente Biden ha dichiarato che intende accettare la proposta: “Assolutamente lo faremo”. Sette stadi della Nfl sono già stati utilizzati come siti di vaccinazione: Arizona Cardinals ‘State Farm, Mercedes-Benz degli Atlanta Falcons, Bank of America dei Carolina Panthers, M&T Bank di Baltimore Ravens, l’NRG Park di Houston Texans, Miami Dolphins’ Hard Rock Stadium e Gillette Stadium dei New England Patriots. Ora è arrivata la disponibilità a utilizzare gli altri 23 stadi.

Studio israeliano, il vaccino Pfizer- BioNTech riduce la possibilità di contagiare

Una ricerca israeliana ha rilevato prove di una ridotta capacità di trasmettere ad altri il Covid-19 da parte di chi è stato immunizzato con il vaccino Pfizer- BioNTech. Secondo risultati pubblicati oggi online da MyHeritage, laboratorio che effettua oltre 10mila test al giorno per il Covid-19, a partire da metà gennaio la carica virale nei soggetti ultrasessantenni è risultata del 60% inferiore a quella della fascia d’età 40-59. Prima del 15 gennaio, data che coincide con l’avvenuta immunizzazione della maggior parte degli over 60, non vi erano differenze sostanziali. Il dato, avverte Times of Israel, è parziale perchè MyHeritage ignora se le persone testate siano state vaccinate o meno.

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Tuttavia il crollo della carica virale nella fascia d’età dove vi sono più persone immunizzate, fa ritenere che chi sia stato vaccinato, nel caso entri in contatto col virus, sia meno contagioso degli altri. “Il nostro studio dimostra quello che chiediamo ad un vaccino, ovvero la riduzione della trasmissione”, ha detto il professor Yaniv Erlich, direttore del laboratorio”. Secondo Erlich, con l’aumento delle persone vaccinate è probabile un’ulteriore diminuzione della carica virale nei soggetti immunizzati che entrano in contatto con il coronavirus. Dati i tempi stretti della sperimentazione dei vaccini anticovid, al momento non vi sono dati solidi per stabilire se il vaccino, oltre ad immunizzare i soggetti gli impedisca anche di contagiare altri. Lo studio israeliano offre indicazioni incoraggianti in questo senso.

 

L’Oms: torna Ebola in Repubblica Democratica del Congo, morta una donna

Il virus Ebola torna a dare segni di sé nella Repubblica democratica del Congo. Dopo che nel giugno 2020 era stata dichiarata conclusa la precedente epidemia, ieri il ministero della Salute del Paese africano ha annunciato un nuovo caso rilevato a Butembo, città nella provincia del Nord Kivu, che era stata uno degli epicentri. La filiale locale dell’Istituto nazionale di ricerca biomedica ha confermato la presenza del virus nei campioni prelevati da una paziente che si era presentata con sintomi compatibili con la malattia in un centro sanitario locale in cerca di cure. La donna, che è morta, era la moglie di un sopravvissuto a Ebola. A diffondere la notizia del nuovo caso è stata l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in una nota in cui precisa anche che “non è insolito che si verifichino casi sporadici a seguito di un’epidemia grave”. Le autorità sanitarie provinciali del Nord Kivu stanno guidando la risposta a questa situazione in collegamento con il ministero della Salute e con il supporto dell’Oms che ha fornito formazione a tecnici di laboratorio, rilevatori di contatti, team di vaccinazione locali, e ha contattato i gruppi della comunità per aumentare la consapevolezza sul virus e mettere in campo un programma per i sopravvissuti. Gli epidemiologi dell’Oms stanno indagando sul caso. Sono già stati individuati più di 70 contatti. Ed è in corso anche la disinfezione dei siti visitati dalla paziente.

Il Vietnam abbatte 100mila capi di pollame mentre si diffondono focolai di influenza aviaria

Il Vietnam ha abbattuto più di 100mila capi di pollame quest’anno nel tentativo di contenere la diffusione dell’influenza degli uccelli nel Paese. Lo ha riferito il governo lunedì. Il Paese ha segnalato focolai di ceppi di influenza aviaria altamente patogeni H5N1 e H5N6 in 14 province. “Il rischio che le epidemie si diffondano su scala più ampia è molto alto”, si è letto nel comunicato.

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