Coronavirus nel mondo: nel Regno Unito venti milioni di vaccinati. Nuovi casi crollati del 40% in una settimana

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La pandemia ha provocato nel mondo oltre due milioni e mezzo di morti (precisamente 2.518.080). Negli Stati Uniti le vittime sono 511.983, in Brasile 254.221, in Messico 184.474, in India 156.938 e nel Regno Unito 122.415.

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Nel Regno Unito mai così pochi nuovi casi da 5 mesi: -40% in una settimana

La Gran Bretagna registra il numero di nuovi casi più basso da cinque mesi a questa parte. Il numero di nuovi casi di Covid-19 nel Regno Unito è sceso del 40% nell’ultima settimana, e i decessi sono diminuiti di un terzo. Lo indicano i dati ufficiali, citati dal Daily Mirror. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 6.035 nuovi casi, l’aumento giornaliero più basso dallo scorso settembre. I morti sono stati 144. Il calo dei contagi è dovuto all’elevato numero di vaccinazioni già eseguite nel Regno Unito. Ma il premier Boris Johnson intende accelerare anche sulla capacità del sistema sanitario di intercettare il virus. A tutte le famiglie in Inghilterra con bambini in età scolare o universitaria verranno offerti due test rapidi Covid-19 a persona alla settimana per sostenere la priorità del governo di riportare i giovani in classe.

La scorsa settimana il primo ministro ha definito un piano per porre fine all’ultimo lockdown in Inghilterra, attraverso un approccio “cauto”. Ha detto che la prima fase darebbe priorità al ritorno delle scuole l’8 marzo, quando sarebbe stata consentita solo una minima socializzazione all’aperto. Il ministero della salute ha spiegato che i kit di test rapidi saranno disponibili per la raccolta da lunedì in oltre 500 località, o attraverso i test sul posto di lavoro e i servizi di test della comunità locale.

Gb, venti milioni già vaccinati

Sono ormai più di 20 milioni, un terzo dell’intera popolazione nazionale, le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid nel Regno Unito, a cui vanno aggiunti circa 800mila richiami. “BINGO”, esulta a caratteri cubitali via Twitter Nadhim Zahawi, ministro coordinatore della campagna vaccinale. “È assolutamente fantastico, un risultato magnifico per il Paese – gli fa eco il titolare della Sanità, Matt Hancock –  ringrazio ogni singola persona che si è fatta vaccinare, perché sappiamo che ciascuna dosa iniettata aiuta a proteggere” tutti.

Stretta di Berlino al confine francese con la Mosella

La Germania ha dichiarato la regione francese della Mosella un’area ad alto rischio per le varianti del coronavirus e ha introdotto regole di ingresso più severe per i visitatori al confine. Da martedì, i viaggiatori dalla Mosella potranno entrare solo se in possesso di un test negativo. Contro l’attesa decisione la Francia ha già espresso il proprio “rammarico” questa mattina. La Germania ha già introdotto severi controlli ai confini con la Repubblica Ceca e la regione austriaca del Tirolo, ignorando le richieste di Bruxelles di mantenere aperte le frontiere all’interno dell’Unione Europea.

La Germania supera la soglia dei 70 mila morti

Ha superato quota 70mila il numero dei decessi legati al Covid-19 registrati ufficialmente in Germania da inizio pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. Il Paese europeo da 83 milioni di abitanti ha contato finora oltre 2,44 milioni di casi di contagio, di cui quasi 2,25 milioni guariti. La Germania sta seriamente prendendo in considerazione la possibilità di dare il via libera alla somministrazione del siero sviluppato da AstraZeneca anche agli over 65. Finora il vaccino, approvato dall’Agenzia europea per i medicinali, poteva essere somministrato nel Paese solo alla popolazione più giovane, così come avviene anche in Italia, ma ora la Commissione permanente per le vaccinazioni ha annunciato che riconsidererà la sua raccomandazione. Ce ne sarà “una nuova molto presto”, ha detto il direttore Thomas Mertens spiegando che al momento della prima raccomandazione, “non c’erano dati sufficienti sull’efficacia del farmaco negli anziani”.

In Belgio positivi metà detenuti di un carcere

Situazione critica nel carcere belga di Namur, dove la metà dei 132 detenuti sono risultati positivi al coronavirus, così come 60 sui 115 addetti che lavorano alla prigione. Lo riferisce la Bbc. I carcerati non possono lasciare le celle per l’ora d’aria, né fare la doccia: pasti e prodotti per l’igiene vengono consegnati in cella. Almeno un detenuto è stato ricoverato in ospedale. Kathleen De Vijve, portavoce per l’amministrazione penitenziaria, ha detto che la situazione “è molto seria”. Sono state sospese anche le visite dei familiari, che oggi hanno protestato davanti al carcere, secondo quanto riferisce la tv belga Rtbf.

Danimarca, proteste anti lockdown a Copenhagen

Otto persone sono state arrestate a Copenhagen durante una manifestazione contro l’estensione delle restrizioni per arginare il contagio da coronavirus annunciata dal governo danese la settimana scorsa. Lo riferisce la polizia. La manifestazione, organizzata da un gruppo denominato “Uomini in nero”, ha raccolto fino a 1.200 persone che hanno sfilato per il centro della città in maniera pacifica senza creare incidenti, a esclusione degli otto arrestati, che avevano utilizzato fuochi artificiali e creato disordini. La Danimarca è in lockdown parziale da fine dicembre e mercoledì scorso ha rimosso solo una piccola parte delle restrizioni in campo, estendo tutte le altre fino al 5 aprile. Se alcune categorie di negozi possono riaprire ed è di nuovo possibile effettuare alcune attività sportive, rimangono chiusi bar, ristoranti, scuole secondarie e università. In Danimarca i contagi da Covid-19 sono calati in modo deciso nelle ultime settimane ma il diffondersi della variante inglese ha spinto le autorità a evitare un allentamento troppo netto del confinamento.

Via libera dalle autorità americane al siero monodose di Johnson&Johnson. L’Ema: via libera ai primi di marzo

Superati i 60mila morti in Iran

L’Iran, il Paese del Medio Oriente più colpito dalla pandemia di coronavirus, ha superato i 60 mila morti per Covid-19. Lo riferisce il ministero della Salute di Teheran, affermando che le 93 vittime delle ultime 24 ore hanno portato il totale dei decessi a 60.073. La Repubblica Islamica ha registrato finora un milione e 631.169 casi di Covid-19.

Usa-Messico: Obrador chiederà a Biden di condividere vaccini

Il presidente messicano, Andres Manuel Lopez Obrador, chiederà al collega statunitense, Joe Biden, di condividere parte delle scorte di vaccini contro il coronavirus detenute dagli Usa in occasione del colloquio bilaterale tra i due leader che si terrà domani in videoconferenza. Lo hanno riferito alla Reuters fonti delle due amministrazioni. Secondo la fonte statunitense, Biden è aperto a discutere la questione nell’ambito di uno sforzo di cooperazione regionale più ampio nella lotta alla pandemia ma ribadirà che la sua “priorità numero uno” è vaccinare quanti più americani possibile. Secondo la fonte messicana, Lopez Obrador chiederà a Washington di prestare al Paese confinante alcune dosi che verrebbero poi restituite una volta che il Messico avrà ricevuto gli approvvigionamenti già ordinati. Lopez Obrador è stato uno dei leader dei Paesi in via di sviluppo che hanno criticato con maggiore forza l’accaparramento dei vaccini da parte delle nazioni più ricche, definendo l’attuale sistema di distribuzione “del tutto iniquo”.

Covid, diplomazia e accordi con i laboratori di mezzo mondo: la strategia vincente del Cile

Praga, Sputnik anche senza l’ok Ema

Il premier ceco, Andrej Babis, ha dichiarato che il suo Paese potrebbe ricorrere al vaccino russo Sputnik V anche senza l’autorizzazione dell’Ema. Lo riferisce la Reuters sul proprio sito. Il Paese sta affrontando una recrudescenza del virus nelle ultime settimane, diventando uno dei Paesi più colpiti al mondo. Solo il 10 febbraio scorso, Babis aveva affermato che la Repubblica ceca avrebbe aspettato l’approvazione dell’Agenzia europea del farmaco prima di usare il vaccino russo. Nell’Ue solo l’Ungheria usa lo Sputnik, mentre l’Austria sta trattando con Mosca.

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