“Così abbiamo fatto accettare a Dubai il fatto che il David sia nudo”

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ROMA – Prendere l’uomo più bello del mondo, bello come il David di Michelangelo, anzi il David di Michelangelo, farne una copia digitale perfetta, renderla “umana” e spedirla dall’altra parte del Mediterraneo a rappresentare il cuore del padiglione italiano all’Expo 2021 di Dubai. E già fin qui non deve essere stato facile. Ma non è finita, perché il David è meravigliosamente nudo, e il nudo – negli Emirati Arabi – non è visto per niente bene. L’ultimo passaggio, non meno delicato dei precedenti, prevedeva l’evitare censure e imbarazzi.

Un’operazione quasi impossibile: ci sono riuscite tre donne. Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria della Accademia di Firenze, dove tutto ha avuto inizio. Grazia Tucci, professoressa di geomatica e tipografia alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze che ha costruito il corpo e l’anima del gemello digitale del David. E Isabella Colangelo, co-responsabile della direzione lavori del Padiglione Italia a Dubai, che ha preso in consegna la copia digitale una volta uscita dal laboratorio trattando sul campo la questione “nudità”.

Partiamo proprio da lì. “Ne abbiamo discusso tanto, ma con piccole accortezze siamo riusciti a risolvere tutti i problemi rispettando sia il David, che non sarà coperto, che la cultura locale” dice Colangelo, architetta di 36 anni. “Certo, il fatto di lavorare a Dubai da oltre sei anni e di conoscerne i meccanismi mi ha permesso di capire  a chi rivolgermi e in che modo”. Colangelo – oltre a tutti i problemi tecnici legati alla sistemazione di un gigante di oltre cinque metri  – ha parlato in cantiere con gli operai e i capi operai, sondando e ottenendo la loro disponibilità ad occuparsi della statua senza imbarazzo, pur se in pieno Ramadan.

Firenze, la copia del David stampata in 3D parte per Dubai

“La copia digitale entrerà nel padiglione Italia nuda e in orizzontale. Poi sarà posizionata in verticale all’interno di una teca trasparente che la avvolge e accompagna attraverso tutti i tre piani  della struttura. Le parti intime della statua risulteranno  proprio in corrispondenza della soletta fra il piano terra e il primo piano, quindi per ammirare il David nella sua interezza bisognerà esporsi e guardare attraverso delle piccole asole di vetro. L’effetto complessivo risulterà così una sorta di vedo-non ti vedo, un compromesso per non creare imbarazzi e rispettare le richieste delle autorità locali ”. Ma il Davide – assicura Colangelo – resterà nudo. E ciò rappresenta un bel passo avanti rispetto al 2016 quando, per la visita del presidente iraniano Hassan Rohani a Roma, alcune statue dei Musei Capitolini furono totalmente coperte. Successo clamoroso tanto più perché dovuto ad una mediazione femminile in un Paese che il femminile non lo considera alla pari.

Ma tutta l’operazione “David a Dubai” è una operazione  femminile. Perché è stata Grazia Tucci che ha guidato la ideazione e realizzazione della statua attraverso le stampanti digitali. “Michelangelo, da scultore, ha lavorato togliendo materiale dal blocco di marmo. Noi abbiamo fatto l’opposto, abbiamo lavorato aggiungendo materiale: gel da resine acrilico, un filamento che solidifica con la luce ultravioletta. Abbiamo creato una copia unica al mondo per dimensioni,  rapidità del tempi di realizzo, mix di altissima tecnologia e artigianato di eccellenza. Perché una volta realizzata la statua, abbiamo eliminato l’”effetto plastica” riproducendo i segni del tempo, le piccole imperfezioni, il calore, l’aurea, l’emozione che il David emana”. Una squadra di lavoro, anche qui, quasi esclusivamente femminile.

Come tutto femminile è il team della Galleria della Accademia di Firenze che sotto la guida di Cecilie Hollberg, ha avviato il progetto. “Qui, vigilanza a parte, siamo tutte donne – dice la direttrice – una squadra di donne a difendere il David, a tutelarne l’immagine ma anche  fare sì che il suo messaggio di forza e bellezza  possa viaggiare nel mondo, rappresentare l’Itala all’Expo, essere l’ambasciatore della rinascita. Messaggio fondamentale, specialmente in questi tempi”.

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