Covid, al via le cure per i minorenni bloccati a Malta. Almeno 120 gli italiani in quarantena: le norme non consentono il rientro dei negativi

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Sono tra 120 e 130 gli italiani in quarantena a Malta che finora, secondo quanto si è appreso, si sono messi in contatto con l’ambasciata italiana. Circa 50 sono positivi al Covid, mentre gli altri sono in isolamento perché entrati a contatto con i compagni contagiati. Solo alcuni sono maggiorenni, diversi i campani.

L’ambasciata italiana a Malta, in stretto raccordo con il ministero degli Esteri, ha “svolto passi di sensibilizzazione presso le competenti autorità locali, anche ad alti livelli, al fine di consentire il rientro in Italia di coloro che sono risultati negativi al tampone, ma per il momento la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni”. E’ quanto si legge in una nota della Farnesina in merito alla vicenda degli italiani bloccati in quarantena a Malta.

“A partire dal 6 luglio 2021, un numero crescente di connazionali in viaggio a Malta, in maggioranza minorenni che partecipavano a corsi di lingua organizzati da college e scuole locali, è risultato positivo al covid-19 o ha avuto contatti con individui positivi, a seguito del tampone antigenico effettuato a ridosso della partenza per rientrare in Italia”, spiega la nota del ministero degli Esteri.

“La Farnesina e l’Ambasciata d’Italia a Malta sono state immediatamente informate e dal primo momento hanno fornito supporto diretto ai connazionali in loco, nonché alle famiglie in Italia. Le Autorità locali hanno proceduto all’isolamento di tutti coloro che sono risultati positivi e di coloro che, seppur negativi, sono stati a contatto diretto con questi”, continua il testo.

“L’Ambasciata d’Italia a Malta ha tempestivamente inviato funzionari presso le strutture ove i connazionali necessitavano più assistenza, fornendo beni di prima necessità. Nonostante le condizioni sanitarie dei connazionali non destino preoccupazioni – fatta esclusione per pochi ricoveri a scopo cautelativo – l’Ambasciata si è impegnata affinché fosse messo a disposizione soprattutto dei connazionali più giovani personale medico secondo le esigenze. E’ stata inoltre attivata, tramite l’Unità di Crisi della Farnesina, una collaborazione da remoto con l’Istituto Spallanzani, che si terrà in contatto con le controparti sanitarie maltesi”, spiega la Farnesina.

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Le cure

Ricette e farmaci in arrivo per alcuni dei ragazzi minorenni risultati positivi al Covid. L’intervento è scattato grazie al Comitato Cura Domiciliare Covid-19 a cui ha chiesto aiuto la mamma di una ragazza napoletana che fa parte del gruppo dei giovani contagiati.

Subito si sono attivati due medici del gruppo fondato dall’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato che oggi, peraltro, chiederà nuovamente al Ministro Speranza di validare il loro lavoro con una Conferenza Nazionale organizzata sul lungomare di Napoli.

Ieri l’ambasciata, in continuo contatto telefonico con i ragazzi, ha organizzato in collaborazione con le autorità un servizio di trasporto per radunare gli studenti al Corinthia Marina, a Saint Julian, riconvertito in Covid Hotel, al quale nessuno può avere accesso. Il cluster, si apprende, ha colpito anche ragazzi francesi e spagnoli.

“I ragazzi – ribadisce Grimaldi – sono stati contattati dai medici volontari i quali si sono attivati con i professionisti sanitari e farmacisti fino ad individuare quelli disposti a ricevere le ricette dall’Italia e consegnare i farmaci, dopo circa una settimana di isolamento senza alcuna terapia”.

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Le misure scattate sull’isola

A partire da mercoledì 14 luglio le autorità di Malta richiederanno a tutti i viaggiatori provenienti dall’estero di presentare il certificato di avvenuta vaccinazione contro il Covid-19. E’ quanto annunciato dal ministro della Sanita’, Chris Fearne, il quale ha annunciato anche la chiusura delle scuole di lingua inglese a partire dalla prossima settimana a seguito di un picco di casi registrati nell’isola.

“Saremo il primo Paese in Europa a fare questo passo”, ha detto il ministro parlando alla stampa. “Per ora non stiamo cambiando altre parti del nostro piano (di riapertura), ma lo faremo se la scienza suggerira’ che dovremmo farlo”, ha aggiunto. La misura avra’ un impatto anche sui residenti locali non vaccinati che pianificano viaggi all’estero, ha affermato il ministro.

“Le regole sono le stesse dei Paesi della zona rossa. Le persone senza un certificato vaccinale non possono viaggiare senza autorizzazione, per qualsiasi motivo. Le persone non vaccinate devono avere il permesso della Soprintendenza per la sanita’ pubblica per entrare o uscire dal Paese”, ha aggiunto, precisando inoltre che tutti i residenti maltesi non vaccinati attualmente all’estero dovranno essere messi in quarantena al loro ritorno e dovranno avvisare le autorità sanitarie prima di tornare a Malta. Attualmente il governo maltese richiede solo ai viaggiatori provenienti dal Regno Unito di presentare una prova di vaccinazione per entrare nel Paese, mentre per i visitatori provenienti da altri Paesi è sufficiente un certificato di test negativo. La nuova misura e’ stata annunciata dopo che Malta ha visto aumentare di cinque volte il numero di casi di virus attivi negli ultimi dieci giorni. Ieri nell’isola sono stati registrati 96 nuovi casi di Covid-19 e per il quarto giorno consecutivo il numero di nuovi casi di virus è raddoppiato rispetto a quello precedente.

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