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Covid: gli 8 errori che facciamo ogni giorno

Combattiamo e resistiamo contro il Covid-19 ormai da un anno. Eppure, ancora non è finita: i numeri legati ai contagi restano alti in tutto il mondo e anche se la campagna vaccinale va avanti, dovremo continuare a rispettare alcune regole. Che dovremmo conoscere bene, anche se commettiamo ancora errori. Ecco un ‘ripasso’ delle precauzioni e una lista degli errori da evitare.

Fiato corto: non è colpa della mascherina

L’Italia si è ricolorata quasi tutta di giallo e le restrizioni sono diminuite: è di nuovo possibile pranzare nei ristoranti, andare nei centri commerciali e svolgere una serie di altre attività che potrebbero esporci ad un rischio maggiore di contagio. L’errore, dunque, sta nel porre l’attenzione a ciò che finalmente ci è consentito dimenticando che, proprio perché c’è più libertà l’attenzione deve essere alta. Secondo gli esperti, uno dei problemi più comuni è la poca consapevolezza dei rischi di contagio tra le persone che vediamo in un certo contesto e quelle che vediamo in un altro. Sul Guardian, Lucy Yardley, professore di Psicologia della salute all’Università di Bristol, ha dichiarato: “I giovani spesso sentono di potersi mescolare liberamente con i loro coetanei, perché sanno che non sono ad alto rischio. Poi andranno a trovare i loro nonni e staranno più attenti con loro, ma non tanto quanto dovrebbero dato che si sono mescolati liberamente con i coetanei”.

Covid, parlare senza mascherina contagia come tossire

Non è il momento di fidarsi troppo degli altri che dichiarano di aver sempre rispettato le regole ma magari le hanno trasgredite e neppure se ne sono resi conto o non lo rivelano. Lo dimostra anche uno studio condotto su 551 adulti americani: un quarto di loro ha confessato di aver mentito dopo aver trasgredito le misure di distanziamento, il 34% di aver negato i propri sintomi, quando altre persone hanno chiesto loro se ne avessero.

 

Mascherina anti-Covid: come fare per non avere gli occhiali appannati

Stare all’aria aperta non è un’autorizzazione ad abbassare la guardia. Il virus non si trasmette necessariamente in spazi chiusi. “Il virus non ha odore: potresti inalarlo senza neanche rendertene conto”, ha dichiarato al Guardian il virologo Julian Tang della University of Leicester. È importante mantenere alta l’attenzione nelle strade, soprattutto quelle magari trafficate per lo shopping. “Le persone temono ancora i runner o gli adolescenti che chiacchierano per le strade, ma poi abbassano la guardia in altre situazioni”.

Il modello formaggio svizzero

Essere integralisti non è una buona idea. Quindi, se abbiamo trasgredito una norma anti-contagio, questo non deve indurci a trasgredirle tutte. Infatti, se in un caso il fatto di essere venuto meno agli obblighi può non aver comportato pericolo, non è detto che la volta successiva andrà altrettanto bene. Meglio fare poco e anche in modo imperfetto piuttosto che nulla. Alcuni esperti richiamano a quello che viene definito il ‘modello del formaggio svizzero’ elaborato nel 1990 da James Reason dell’Università di Manchester. Se vogliamo evitare un pericolo, una disgrazia, un virus – come accade oggi con l’epidemia di Sars-CoV-2 – non possiamo mai fidarci di una sola barriera: ne dobbiamo mettere in campo il più possibile perché sappiamo per esperienza che nessuna barriera è impenetrabile. Tutte le barriere hanno punti deboli, ‘buchi’ – proprio come il formaggio svizzero – e quando permettiamo a questi “buchi” di allinearsi, il virus può superare le barriere e raggiungerci. Ecco come si verifica un contagio.

Coronavirus: inutile igienizzare tutto, più importante aprire le finestre

Con il vaccino ancora in fase iniziale di somministrazione, la mascherina resta la principale arma di protezione contro il Coronavirus. È importante scegliere un dispositivo a norma e coprire perfettamente naso e bocca, per tutto il tempo in cui siamo esposti all’interazione con altre persone. Dopo tanti mesi di mascherina, moltissime persone hanno adottato quella in stoffa anche per poter variare scegliendo tessuti e colori diversi. Ma sono abbastanza sicure? In realtà, per quello che sappiamo fino ad oggi è meglio tenere quelle chirurgiche o comunque lavare spesso quelle in stoffa. Proprio di recente poi il Center for Disease Control and Prevention americano (Cdc) ha finalmente sciolto un dubbio che in molti avevano. Portare due mascherine sovrapposte ha senso? Il Cdc ha scoperto che una mascherina in tessuto può essere sovrapposta a una mascherina chirurgica, formando una doppia mascherina, per avere una maggiore sicurezza. I Cdc hanno riportato i risultati di un esperimento di laboratorio in cui sono state distanziate di circa 2 metri due teste artificiali, verificando quante particelle delle dimensioni del Coronavirus emesse da una sono state poi inalate dall’altra. I ricercatori hanno scoperto che indossare una mascherina, chirurgica o di stoffa, blocca circa il 40% delle particelle dirette alla testa inalante. Con una mascherina di stoffa sopra una chirurgica, la percentuale sale all’80%. Quando entrambe le teste indossano doppia mascherina, si raggiunge il 95%.

Pensare che il vaccino possa provocare il Covid

Tra chi ha ancora dubbi o è scettico sul vaccino, c’è anche chi pensa che possa causare l’infezione. Ma l’Istituto Superiore di Sanità ha chiarito più volte che non è possibile. I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRna (Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca). Nel primo caso il vaccino a Rna induce l’immunità fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, la proteina Spike, che indurrà la produzione di anticorpi specifici verso il virus Sars-CoV-2. Con questi vaccini, quindi, non viene somministrato alcun virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina spike non può causare infezione o malattia. Nel secondo caso, il vettore virale introduce nelle cellule direttamente il frammento della proteina Spike che induce la reazione immunitaria, ma non l’intero virus, e non può quindi causare la malattia. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione – chiarisce l’Iss – può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino.

Pensare che essere vaccinati significhi poter abbassare la guardia

L’avvio delle vaccinazioni non deve indurci a pensare che abbiamo un rimedio e possiamo stare tranquilli. Gli esperti continuano a ribadire quanto sia necessario continuare a utilizzare i dispositivi di sicurezza, a mantenere le distanze e a lavarsi bene le mani. Servono infatti alcune settimane prima di avere una risposta immunitaria adeguata. Non è inoltre ancora chiaro se chi ha ricevuto il vaccino possa comunque trasmettere il virus alle altre persone. 

Sappiamo che chi ha avuto il Covid sviluppa degli anticorpi, ma non è ancora chiaro se ci si possa infettare due volte. Più persone, anche in Italia, sono risultate due volte positive al virus: la reinfezione è possibile, anche se rara. Non è inoltre chiaro se chi è stato precedentemente infettato non possa comunque trasmettere il virus, anche senza avere sintomi. Per questo, è bene continuare a rispettare le regole.



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