Covid grave e obesità, una possibile spiegazione

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Covid19 è una malattia con esiti molto diversi all’interno della popolazione, infatti se fortunatamente nei bambini ha un esito quasi sempre leggero o asintomatico sappiamo che al crescere dell’età la prognosi peggiora. L’età è stata individuata subito come “fattore di rischio” e con il passare dei mesi ci siamo resi conto che altre condizioni possono peggiorare il decorso di Covid19. Una condizione che peggiora sensibilmente la prognosi è l’obesità. L’obesità intesa come condizione medica in cui il BMI è superiore a 30 kg/m2 spesso è accompagnata da altre comorbilità: ipertensione, diabete tipo 2 etc.

Perché i pazienti obesi hanno un decorso più grave?

Un recente lavoro pubblicato su International Journal of Obesity prova a gettare un po’ di luce su questa correlazione tra obesità e severità di Covid19. In questo lavoro sono state studiate due popolazioni di pazienti entrambi affetti da Covid19, il primo gruppo (di controllo) era normopeso mentre il secondo era caratterizzato da un BMI maggiore di 30, cioè obeso.

I ricercatori hanno studiato il livello di anticorpi IgG anti Spike neutralizzanti, sono gli anticorpi che il nostro sistema produce per neutralizzare il Sars-CoV2, vengono usati come indicatore di una risposta adeguata all’infezione. I pazienti obesi analizzati mostrano una quantità molto ridotta di anticorpi neutralizzanti rispetto ai pazienti normopeso. Questa prima osservazione potrebbe spiegare perché i pazienti obesi hanno una prognosi peggiore.

L’altra scoperta dei ricercatori riguarda la presenza di autoanticorpi. Gli autoanticorpi sono anticorpi che il nostro corpo erroneamente forma contro strutture proprie (self). Gli autoanticorpi sono coinvolti in molte patologie autoimmuni dove appunto il nostro corpo attacca se stesso.

I pazienti obesi e malati di Covid19 oltre a presentare pochi anticorpi neutralizzanti presentano anche autoanticorpi che possono contribuire alla severità della malattia.

Una potenziale spiegazione

È noto che gli effetti più gravi di Covid19 derivano da una sorta di iper-reazione del nostro sistema immunitario che, non riuscendo a gestire l’infezione, provoca un’enorme risposta immunitaria ed infiammatoria che in alcuni casi porta alla morte del paziente.

I pazienti obesi sono soggetti ad una lieve infiammazione sistemica persistente che spesso rimane silente per anni ma che in caso di stimolazione può aggravarsi in poco tempo. Gli autori dell’articolo ipotizzano che questo lieve stato di infiammazione sistemica che caratterizza i soggetti obesi potrebbe sfociare in una reazione autoimmune particolarmente violenta in caso di infezione da Sars-CoV2.

In pratica è come se dentro i soggetti obesi si accumulasse moltissimo materiale infiammabile e l’infezione da Sars-CoV2 rappresentasse una fiamma libera che scatena un violentissimo incendio.

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Take home messages:

1) i soggetti obesi sono più a rischio di sviluppare una forma grave di Covid19

2) l’obesità spesso si manifesta con altre patologie e condizioni come diabete ed ipertensione, anche questi fattori di rischio per Covid19

3) lo studio è relativamente piccolo e pubblicato su una rivista modesta quindi aspettiamo ulteriori conferme da altre riviste e su campioni più grandi

4) l’obiettivo di lavori come questo è quello di costruire una sorta di modello predittore che ci possa indicare con relativa sicurezza chi subirà le conseguenze peggiori da un’infezione da Sars-CoV2

5) questo lavoro ribadisce l’importanza per i soggetti a rischio, come gli obesi, di vaccinarsi in modo da avere una risposta immunitaria più robusta

REF:

https://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(21)00089-9/fulltext

https://www.nature.com/articles/s41366-021-01016-9#Sec14

https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0245424

https://www.nature.com/articles/s41366-020-0602-y.pdf

Aureliano Stingi, dottore in biologia molecolare lavora nell’ambito dell’oncologia di precisione. Collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella battaglia contro le fake news a tema Covid19

Twitter: @AurelianoStingi

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