Site icon Notizie italiane in tempo reale!

Covid, il green pass dopo la prima dose durerà nove mesi. Mattarella firma il decreto: subito coprifuoco alle 23

La “certificazione verde Covid-19” ha validità di nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale. Lo prevede il testo finale del nuovo decreto legge Covid, firmato questa sera dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il provvedimento, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, entra in vigore da domani. Tra le misure che scatteranno subito anche lo slittamento alle 23 del coprifuoco.

Tornando al green pass, durerà quindi nove mesi e non un anno come si era ipotizzato fino a qualche ora fa. Il testo dispone inoltre che il “green pass” sia rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino” e che sia valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione fino “alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.

Ecco il calendario delle riaperture e come cambia il coprifuoco

In prima battuta gli esperti del Cts avevano pensato a una validità di sei mesi, che però si sono rivelati troppo pochi. Chi si è vaccinato nel gennaio scorso, prevalentemente operatori sanitari, vedrebbe il suo green pass scadere tra poche settimane. Cosa dovrebbero fare dopo? Vaccinarsi di nuovo? Oppure avrebbero un rinnovo del documento? I dubbi sono molti ma non c’è solo questo problema, che si manifesterà a breve per un numero crescente di persone, dietro la decisione ormai presa da ministero alla Salute e Cts di allungare la validità del documento che attesta la vaccinazione, la guarigione dalla malattia o l’effettuazione di un tampone nelle 48 ore precedente. No, ci sono gli studi scientifici che assicurano la presenza di anticorpi ben oltre quei 180 giorni sia in chi ha avuto il Covid che in chi ha ricevuto la seconda dose del vaccino. E via via che passa il tempo e crescono le casistiche si osserva un allungamento della copertura.

Riaperture, il governo accelera. Da mercoledì coprifuoco alle 23. La Lega: “Non basta”. Meloni: “Inaccettabile, andava abolito”

Il green pass dovrebbe permettere di essere più liberi negli spostamenti ma anche di assistere, ad esempio, a determinati spettacoli o di fare visita a un parente ospitato in una Rsa. Per ora in Italia non esiste come tessera fisica o documento informatico, si utilizzano i certificati rilasciati al momento della vaccinazione, del referto del tampone o l’attestazione del medico. Si aspetta che si muova l’Europa, che entro la fine di giugno dovrebbe creare uno strumento unico per tutti i Paesi. A quel punto dovrebbero esserci maggiori certezze anche sui tempi di validità.

Matrimoni, feste e banchetti dal 15 giugno: tutto quello che c’è da sapere sui ricevimenti

Anche per riaprire le discoteche il governo potrebbe prevedere un green pass. Così il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, in occasione della presentazione del rapporto sulla ristorazione 2020 di Fipe Confcommercio. Sulla ripartenza, spiega Giorgetti, la decisione è “quella di dare una prospettiva di certezza, che è definita nelle date che conoscete, che è penalizzante, mi rendo conto, per alcun i settori, il caso più eclatante è quello delle discoteche. Se ne è discusso, perché “per lo specifico settore forse è l’unica via di fuga rispetto a una indefinita situazione”.



Go to Source

Exit mobile version