Covid Italia, bollettino del 28 marzo 2022: 30.710 casi e 95 decessi

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Nelle ultime 24 ore ci sono stati 30.710 nuovi casi e 95 decessi, in aumento rispetto agli 82 di ieri. Complessivamente sono stati 211.535 i tamponi processati, con una positività che scende al 14,5%. Sono 9.496 i ricoverati con sintimo, +315 da ieri. Le persone attualmente le persone positive al Covid sono 1.254.056, con un decremento di 8.835 nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. In totale sono 14.396.283 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 158.877. I dimessi e i guariti sono 12.983.350, con un incremento di 40.300 rispetto a ieri.

In Toscana e Sicilia aumentano le ospedalizzazioni

Stando al bollettino diffuso dalla Regione Toscana, le persone positive al virus sono attualmente 46.914, ovvero il 2,1% in meno rispetto al giorno precendere. Per quel che riguarda la pressione sugli ospedali, però i ricoverati sono 863 (più 40 in un giorno), di cui 39 in terapia intensiva (più 5). E 13 i nuovi decessi da
Covid registrati, con un’età media di 85,5 anni. Allo stesso modo, in Sicilia, a fronte di un calo dei nuovi positivi del 6,1% (45.891 i casi nell’Isola),  rispetto alla settimana precedente sono aumentati di 55 unità gli ospedalizzati (su 993 persone, le ricoverate in terapia intensiva sono aumentate di 5, erano 60). E nella settimana appena conclusa si sono registrati 36 nuovi ingressi in rianimazione (il 33,3% in più rispetto ai 27 della settimana precedente).

L’appello dei medici: non va abbassata la guardia

I medici insistono sui rischi di un abbassamento generalizzato delle misure di sicurezza contro il Covid e si schierano compatti contro il calo delle vaccinazioni. Per il presidente del Consiglio superiore di sanità, il professor Franco Locatelli, il ritorno dell’emergenza “dipenderà molto dalla sobrietà dei nostri comportamenti individuali e dall’adesione alla campagna vaccinale”. Il medico lo ha detto a margine di un seminario all’Università di Catanzaro. “Ribadisco – ha aggiunto  – l’opportunità di completare la terza dose prima ancora di ipotizzare riflessioni sulla quarta”.

Deludenti i dati sulla campagna vaccinale secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: “Negli ultimi sette giorni (ossia dal 21 al 27 marzo, ndr) abbiamo registrato un ulteriore -25% di nuovi vaccinati che ammontano a poco più di 15 mila in questa settimana”. E tale discesa “riguarda anche le terze dosi e le vaccinazioni in ambito pediatrico che hanno una copertura solo del 33,6%”.

“Picco durante le vacanze di Pasqua”

Mantenere invariati i tempi di quarantena per le persone positive a Covid-19, inoltre,  è “un aspetto importante di prudenza” secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, “in una fase in cui il liberi tutti potrebbe causare qualche guaio”. Perché se è vero che la famiglia di varianti “Omicron è un pò più buona, oltre un terzo meno cattiva, anche lei può creare problemi. Il virus non si è ancora raffreddorizzato“, ha precisato il docente dell’università Statale di Milano. Che ha aggiunto: “Questa ondulazione di contagi avrà un picco durante le feste pasquali, arrivando anche a 120mila contagi, e dopo quel periodo si capirà se questa sarà da considerarsi come una quinta ondata”. E  “se togliamo le mascherine al chiuso – ha aggiunto il professore – c’è la possibilità di nuova ondata di contagi a giugno e luglio”.

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