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Covid Italia, bollettino del 29 marzo 2022: 99.457 positivi e 177 morti

Sono 99.457 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 30.710. Le vittime sono invece 177, in aumento rispetto alle 95 di ieri. Sono stati effettuati 660.708 tamponi così il tasso di positività sale al 15%.

Sono 1.266.878 le persone attualmente positive al Covid, con un incremento di 12.822 nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. In totale sono 14.496.579 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 159.054. I dimessi e i guariti sono 13.070.647, con un incremento di 87.297 rispetto a ieri.

Le regioni con più casi sono la Lombardia (12.518), la Campania (11.755) e il Lazio (11.430).

Ricoveri in salita, Agenas: “Si sfiora la quota del 15 % nei reparti ordinari”

In salita i ricoveri ordinari per Covid in Italia, +1% ieri, arrivati a toccare la soglia del 15% di occupazione. Lo rileva l’Agenas nel suo monitoraggio. Stabile il tasso di occupazione delle terapie intensive, al 5%. Le situazioni più complicate al Centrosud, dove diverse Regioni superano ampiamente la media nazionale: in Calabria i ricoveri in area medica sono al 34%, in Umbria al 32%, in Baslicata al 28%, in Sicilia al 25%, le Marche al 23%. Sopra il 30%, nel “vecchio” sistema dei colori in procinto di essere definitivamente archiviato, si sarebbe finiti in zona arancione, avendo contestualmente le intensive al 20%.
Situazione in crescita dunque, come ampiamente atteso dopo il colpo di coda di marzo che ha visto di nuovo risalire i contagi, ma imparagonabile all’anno scorso: il 28 marzo 2021 i ricoveri in area medica erano al 43% (oggi il 15%), quelli in terapia intensiva al 40% (oggi al 5%).

Balzo dei contagi in Veneto, quasi 10.000

La curva dei contagi di covid torna a Impennarsi in Veneto. I nuovi casi individuati nelle ultime 24 ore sono 9.649, Con un’incidenza del 9,76% sui 98.858 tamponi.
I soggetti isolati sono 76.482. Aumentano i ricoverati, che oggi sono 849, ovvero 46 in più rispetto a ieri, di cui 56 (-1) in terapia intensiva e il resto (+47) in area medica. I decessi registrati sono 16. “Il passaggio alla fase endemica lo dobbiamo fare e lo si fa con la responsabilità dei cittadini”, afferma il governatore Zaia secondo cui “le restrizioni vanno tolte” e a tenere comportamenti adeguati ci devono pensare i cittadini in base alla situazione in cui ci si trova. Che oggi non è ottimale, dato che l’rt è a 1,12″.

Galli: “Questo liberi tutti è irresponsabile”

Il brusco stop in italia di prime e  terze dosi di vaccino anti covid-19 si spiega “quando corre voce che la variante omicron è blanda e che c’è un ‘liberi tutti’ perchè la faccenda si sta risolvendo, con una visione assolutamente irresponsabile nei confronti di quello che, invece, potrebbe accadere. Con questo discorso della speranza abbiamo visto parecchi morti”.L’accusa è dell’ex direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli. “Pur essendo francamente del parere, come tutti credo, che si debba cercare di fare di tutto per vivere e per tenere aperto tutto quello che si può- ha aggiunto l’esperto- almeno però facciamo quello che è consentito e possibile per prevenire. Si vuole dire a tutti i costi che il problema è ormai alle nostre spalle. Piacerebbe ma ritengo che questa cosa non possa essere messa nel dimenticatoio”, ha concluso.

Speranza: “Ue assuma posizione univoca su quarta dose”

“Penso che sia arrivato il momento di discutere insieme, a livello europeo, su come affrontare le prossime settimane e, in modo particolare, lavorare per avere una posizione univoca su tempi e fasce generazionali a cui somministrare la quarta dose. Lo chiedo formalmente, chiedo che ci sia una posizione unitaria, dei paesi europei, delle nostre agenzie, della Commissione sulla quarta dose”.  Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al Consiglio dei ministri europei della salute. “Scelte non omogenee nei diversi Paesi Ue – rileva – finiscono solo per disorientare e non aiutano le campagne vaccinali”.



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