Covid Italia, bollettino del 31 maggio: 24.267 contagi e 66 decessi

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Nelle ultime 24 ore sono stati 24.267 contagi e 66 decessi. In calo ricoveri (-160) e intensive (-7),  242.060 tamponi processati, con un tasso di positività su al 10%.

Pregliasco: previsioni unanimi, in inverno recrudescenza virus

“L’incertezza è sempre ciò che bisogna comunicare sulla salute – ha affermato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università statale e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano – la natura ci insegna che bisogna andare a step successivi. Le previsioni per il Covid però sono unanimi nel dire che quest’inverno una recrudescenza del virus ci sarà. L’ipotesi più probabile è che questo virus sia ormai meglio adattato, con la benevolenza di Omicron, che è meno cattivello anche se non si è ancora raffreddorizzato come dice qualcuno, in più abbiamo la vaccinazione ed altri richiami vaccinali che saranno proposti a tutti. Salvo che non esca fuori una variante carogna inattesa, è probabile che ci siano momenti di transizione verso l’endemia, il che vorrà dire una presenza con andamenti ondulanti: crescita nei periodi invernali e decrescita in quelli estivi”.

Speranza, da aggiornamento vaccini segnali incoraggianti

 “Al momento abbiamo segnali incoraggianti sulla copertura” del vaccino anti Covid in corso di aggiornamento, “ma il processo non è ancora chiuso, abbiamo ancora bisogno che venga formalmente acquisito dalle agenzie regolatorie e solo in quel momento potremmo fare le valutazioni definitive”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine dell’evento ‘La sante’ a l’avenir’ a Palazzo Farnese a Roma.  “Valuteremo con la nostra comunità scientifica l’ipotesi di una vaccinazione generalizzata o per fasce a partire dall’autunno e l’auspicio è che ci possa essere un vaccino aggiornato sulle varianti”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine dell’evento ‘La sante’ a l’avenir’ a Palazzo Farnese a Roma. “Valuteremo a quali fasce generazionali offrirlo – prosegue -. Nel frattempo però il mio appello è molto forte a non aspettare per la quarta dose, per chi ha più di 80 anni, per chi vive nelle Rsa, per chi tra i 60 e i 79 anni ha particolari condizioni di fragilità”.

Da autunno mascherine in tasca, anche senza obbligo

Cassate l’obbligo di mascherine, ultimo baluardo in alcuni luoghi chiusi delle misure anti-Covid, ma non le mascherine in sé. Anzi, quelle devono restare parte dell’outfit per uscire e “dal primo autunno in poi” andrebbero “tenute a portata di mano e usate all’occorrenza”. E’ il messaggio di Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Si avvicina la data del 15 giugno, quando sono attese ulteriori eliminazioni dell’obbligo, per esempio in cinema e teatri, ma Clementi su questo fronte spiega di avere un “atteggiamento più individualista.
Apprezzo l’assenza dell’obbligo – commenta all’Adnkronos Salute – ma io vivrò sempre con le mascherine in tasca, che si possono mettere o togliere all’occorrenza. Perché la mascherina è un filtro e ci possono essere dei contesti in cui, al di là dello stesso coronavirus, può essere utile in particolari stagioni dell’anno”. Forse, ammette l’esperto, “in estate piena se ne può fare a meno, ma dal primo autunno direi di tenerla a portata di mano”.

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