Covid Italia, il bollettino del 25 marzo: 75.616 nuovi casi e 146 morti

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Sembra ripiegare verso il basso la curva epidemiologica in Italia: i nuovi casi sono 75.616 contro gli 81.811 di ieri e, per la prima volta dopo tanto tempo, in calo rispetto a sette giorni prima quando erano stati 76.250. I tamponi processati sono 503.973 (ieri 545.302) con un tasso di positività che resta fermo al 15%. I decessi sono 146 (ieri 182) e le vittime totali dall’inizio della pandemia sono 158.582.

Stabili le terapie intensive ferme a 447 pazienti (ieri -19) con 49 ingressi del giorno, mentre i ricoveri ordinari scendono di 35 unità (ieri +90) e sono in tutto 8.994. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Sono 1.246.281 le persone attualmente positive al Covid, con un aumento di 478 nelle ultime 24 ore. In totale sono 14.229.495 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 158.582. I dimessi e i guariti sono 12.824.632, con un incremento di 75.773 rispetto a ieri.

Tutta l’Italia diventa bianca, addio al giallo anche in Sardegna.

40 anni è l’età media di chi contrae infezione

“Le caratteristiche delle persone che contraggono l’infezione o richiedono ricovero o purtroppo decedono rimangono sostanzialmente invariate e l’età media si colloca intorno ai 40 anni per chi contrae l’infezione, sopra i 70 anni per chi chiede l’ospedalizzazione, anche in terapia intensiva, e sopra gli 80 anni per chi, purtroppo, decede”. Lo dice il presidente dell’istituto superiore di sanità e portavoce del comitato tecnico-scientifico, Silvio brusaferro.

Rezza: “Tendenza crescita incidenza e Rt, fare booster”

Questa settimana “tende ancora a salire l’incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese che si fissa intorno a 848 casi per 100mila abitanti anche l’Rt mostra una tendenza alla crescita, siamo a 1,12. L’occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva e rispettivamente al 13,9 e 4,5 per cento” con tendenza ad un incremento “se pure lieve” in area medica, “mentre fortunatamente tende a scendere” la congestione in terapia intensiva. Così il dg Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel video di commento al monitoraggio invitando a fare la dose di richiamo pur con una campagna vaccinale molto elevata.

Scuola, il 96,5% degli alunni sono in presenza

Sono stati pubblicati sul sito del Ministero dell’istruzione i dati di monitoraggio sull’andamento pandemico relativi al periodo 14-19 marzo, riferiti a un campione analizzato che rappresenta il 70,2% delle istituzioni scolastiche statali. Le classi in presenza sono il 99,9%, di cui il 9,3% in didattica digitale integrata. Solo lo 0,1% delle classi, per le sezioni dell’infanzia, per cui non è prevista la ddi, ha sospeso la didattica. Gli alunni che hanno frequentato in presenza, su un campione del 70% sul totale degli studenti, sono stati il 96,5%. Alla scuola dell’infanzia, gli alunni positivi o in quarantena sono il 2,6%; alla primaria il 3,5%, mentre salgono al 3,6% alla scuola secondaria di primo e secondo grado. Per quanto riguarda il personale scolastico, sul 69,6% di docenti che hanno partecipato alla rilevazione sono risultati in presenza il 95,6%. Percentuale che sale al 96,7% tra il personale ata (su un campione del 69,8% del totale).

Brusaferro: “La curva inizia leggermente a piegare”

“La curva in questi giorni comincia Leggermente a piegare e questo probabilmente può essere un segnale positivo rispetto all’andamento” della pandemia in questa fase. Lo segnala Silvio Brusaferro, presidente istituto superiore di sanità, intervenendo all’incontro organizzato a firenze dalla fondazione neodemos ‘due anni in trincea. La pandemia e la società italiana’. Che aggiunge: “474 milioni di casi Covid in tutto il mondo ma soprattutto 11 miliardi di dosi di vaccino somministrate. E’ una cosa straordinaria, non è mai successo nella storia dell’uomo che in tempi così brevi si riesca a pensare un vaccino, testarlo, produrlo e diffonderlo con la logistica e renderlo disponibile a miliardi di persone”.

L’Abruzzo supera i 300mila casi, due su tre nel 2022

I casi di Covid-19 accertati in Abruzzo da quando, due anni fa, esplose la pandemia ad oggi supera quota 300mila e arriva a 302.024. Del totale, 195.451 contagi – pari al 64,7% – sono emersi solo nel 2022 e, cioè , in meno di tre mesi. Se 71.715 casi, pari al 23,7%, riguardano il 2021, solo 3.700, ovvero l’1,2% del totale, sono relativi al periodo tra febbraio e agosto 2020, cioè la prima ondata caratterizzata dal durissimo lockdown.

Il record assoluto di nuovi casi emersi in un solo giorno – 5.479 – risale allo scorso 8 gennaio. Il primo azzeramento dei contagi ci fu il 29 maggio 2020, mentre l’ultimo risale al 12 luglio 2021. I decessi complessivi sono 3.063: 423, pari al 13,8% del totale, le vittime registrate nel 2022. Il più alto incremento di decessi in un solo giorno, 37, c’è stato l’11 marzo 2021. Complessivamente, il tasso di letalità del Covid-19 in Abruzzo è dell’1%.

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