Covid Italia, il bollettino del 5 ottobre: 42.225 nuovi casi e 43 decessi

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Nell’ultima giornata si sono contati 42.225 nuovi casi di Covid e 43 decessi. Ieri c’erano stati 58.885 nuovi casi e 60 morti. A tre settimane dalla ripresa dei contagi, aumenta anche in modo netto l’occupazione degli ospedali: 16 posti in più nelle intensive (171 in totale) e 259 nei reparti ordinari.

Con 224.969 tamponi, il tasso di positività resta stabile al 20%. In aumento anche il numero degli italiani attualmente positivi: 17.929 in più (5.073 in totale).

Agenas, l’occupazione dei reparti sale a 8%

La percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri sale di un punto, arrivando all’8% (un anno fa era al 5%). E, nelle ultime 24 ore, cresce in 8 regioni: Calabria (14%), Friuli Venezia Giulia (14%), Liguria (9%), Lombardia (7%), Piemonte (7%), Puglia (5%), Toscana (6%) e Umbria (20%).
Dopo l’aumento segnalato ieri è, invece, stabile al 2%, la percentuale di terapie intensive occupate (un anno fa era al 5%). Questi i dati aggiornati al 4 ottobre ed elaborati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

Rispetto al giorno precedente, la percentuale di posti occupati per Covid-19 nelle corsie dei reparti ospedalieri di area medica (o non critica), importante parametro per valutare l’impatto della pandemia sulle strutture sanitarie, cala in Molise (5%). E’ stabile nelle restanti 12 regioni e province autonome: Abruzzo (a 11%), Basilicata (7%), Campania (7%), Emilia Romagna (8%), Lazio (7%), Marche (8%), Pa Bolzano (23%), Pa Trento (13%), Sardegna (4%), Sicilia (6%), Valle d’Aosta (15%) e Veneto (7%).  Due regioni superano la soglia di allerta del 15%: Umbria (20%) e Pa Bolzano (23%).

Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19, rispetto alla rilevazione del giorno precedente, il valore cresce in 4 regioni: Friuli Venezia Giulia (3%), Puglia (2%), Toscana (2%), Umbria (3%). Cala in Emilia Romagna (2%) e Pa Trento (4%). E’ stabile in 10 regioni: Abruzzo (al 1%), Calabria (al 3%), Campania (1%), Lazio (3%), Liguria (3%), Lombardia (1%), Pa Bolzano (2%), Piemonte (1%),  Sicilia (2%) e Veneto (2%). In 5 regioni la variazione non è disponibile: Basilicata (0%), Marche (0%), Molise (0%), Sardegna (0%) e Valle d’Aosta (0%). Tutte le regioni sono sotto il 10%.

Geriatri: “Con influenza doppia ondata, vaccini cruciali”

I contagi da Covid sono in aumento e al contempo si verificano i primi casi di influenza, con un virus probabilmente molto aggressivo. Diventa fondamentale la protezione offerta dai vaccini, soprattutto per la popolazione anziana, maggiormente esposta agli effetti più gravi delle infezioni. Questo uno dei principali messaggi del 36  Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio – SIGOT.

Fiaso, 25% malati in rianimazione sono no-vax

L’identikit dei nuovi pazienti arrivati in ospedale con infezione da Sars-Cov-2 rivela che si tratta per lo più di anziani – l’età media è di 74 anni tra i vaccinati e di 70 anni tra i non vaccinati – e di soggetti che non hanno ricevuto alcuna dose vaccinale (il 15% dei ricoverati) o non hanno fatto la quarta dose consigliata per gli over 60 (l’83% ha ricevuto la vaccinazione da oltre 6 mesi e non ha dunque ancora aderito alla campagna vaccinale per il booster). Per quanto riguarda i pazienti in rianimazione la percentuale di no vax sale al 25%. È quanto emerge dalla rilevazione del 4 ottobre negli ospedali sentinella aderenti alla rete di Fiaso.

Fiaso: aumentano i ricoveri, +39% in una settimana

Risale la curva dei ricoveri da Covid-19 e tornano a occuparsi i posti letto Covid negli ospedali. In una settimana il numero dei pazienti ricoverati, sia nei reparti ordinari sia nelle rianimazioni, è salito infatti del 39,7%. Sono soprattutto anziani non vaccinati o senza 4/a dose. Emerge dalla rilevazione del 4 ottobre negli ospedali sentinella di Fiaso (Federazione aziende ospedaliere e sanitarie). E’ una “repentina inversione di tendenza”, afferma Fiaso: solo una settimana fa il numero dei ricoverati era aumentato del 5% e tutto a carico di pazienti Con Covid, in ospedale per altre patologie e trovati positivi al tampone.

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