Site icon Notizie italiane in tempo reale!

Covid, la variante Centauro non sfonderà, ma difendiamoci

Da qualche giorno si parla di una nuova variante di SARS-CoV-2 detta “Centauro”. Prima di tutto prendiamo atto che i virologi hanno preso esempio dai meteorologi. Un tempo le perturbazioni o le ondate di calore venivano indicate nelle previsioni in maniera vaga indicandone la provenienza geografica. Oggi vengono invece chiamate con nomi molto più adatti a terrorizzare la popolazione come Caronte, Nerone, Lucifero. Lo stesso pare essere accaduto per le varianti virali che – fino a ieri indicate esclusivamente con asettici numeri, o neutre lettere dell’alfabeto greco – per la prima volta assumono il nome di un personaggio mitologico, aprendo la strada a una narrazione estremamente più creativa ed efficace da parte di chi ha – per i motivi più diversi – la necessità di creare il panico e turbare la tranquillità della gente.

Magrini: “Vaccinatevi subito e poi rifatelo in autunno. Ma il Green Pass non tornerà”

Detto questo, passiamo come sempre ai fatti. La variante soprannominata “Centauro” ha come vero nome la meno affascinante sigla BA.2.75. Questa variante, identificata per la prima volta in India all’inizio dello scorso maggio, sta attirando l’attenzione degli specialisti per diversi motivi. Prima di tutto sta crescendo rapidamente, e in diverse nazioni sta aumentando a discapito della variante Omicron 2 (dalla quale deriva); in secondo luogo – sempre rispetto a Omicron 2 – possiede numerose mutazioni che potrebbero conferirle alcune capacità indesiderate, come la maggiore contagiosità, un’aumentata capacità di sfuggire alla risposta immunitaria e quindi di reinfettare i guariti e i vaccinati o addirittura una maggiore patogenicità, che potrebbe dare luogo a una sindrome clinica più grave con effetti molto negativi.

Se osservate con attenzione il paragrafo che avete appena letto, vi accorgerete che quasi tutti i verbi sono al condizionale. Infatti non è possibile, in base ai dati odierni, giudicare la pericolosità di questa variante. Diverse varianti che sembravano temibili si sono dimostrate tigri di carta, ma è anche vero che alcune di esse (poche per fortuna) sono diventate effettivamente un problema. In questo momento non sappiamo abbastanza per valutare la situazione e non abbiamo alternativa se non continuare a osservare e studiare.

Tornando ai dati concreti, l’ente Europeo per il controllo delle malattie infettive (ECDC) divide le varianti in tre categorie. La prima è quella delle varianti preoccupanti (variant of concern) per le quali abbiamo dati solidi che ci indicano che sono effettivamente pericolose e hanno la potenzialità concreta di avere un impatto negativo. La seconda è quella delle varianti interessanti (variant of interest), categoria che include ceppi virali che, sulla base dei dati disponibili, potrebbero diventare delle varianti preoccupanti. Per questo bisogna tenere gli occhi ben aperti ed essere pronti ad affrontarle, ma la preoccupazione è prematura. Poi c’è l’ultima categoria, quella delle “varianti sotto osservazione” (variant under monitoring): sono quei virus che sono apparsi da poco, hanno qualche elemento che li rende sospetti, ma al momento non esiste nessun elemento concreto che possa consentire di definirli pericolosi. Centauro è al momento classificato in questa ultima categoria. Nessuno è in grado di predire il futuro, ma ad oggi (ribadisco: ad oggi) l’ECDC ci dice che non esiste nessun dato che indichi per Centauro una maggiore trasmissibilità, una capacità aumentata di infettare di nuovo gli individui immuni e tanto meno un’aumentata gravità dell’infezione.

Detto questo, due considerazioni. La prima è che la scienza non riesce, sulla base della semplice analisi della sequenza genomica, a definire le proprietà di una variante, che appare dunque sui canali di informazione molto prima della caratterizzazione della sua pericolosità. Dobbiamo accettare il fatto che solo il tempo ci dirà se questa variante (e tutte le altre di cui continuerete a sentire parlare, perché il virus non smetterà di generarle) è pericolosa o meno. Penso che l’atteggiamento più corretto sia quello di una vigile tranquillità. Tranquillità perché non c’è ancora nulla che ci faccia pensare al peggio, vigilanza perché dobbiamo essere pronti a reagire tempestivamente.

La seconda è che in questo momento i peggiori nemici della variante “Centauro” sono due. Uno è il vaccino: funziona contro Omicron e siccome questa variante è “figlia” di Omicron è molto probabile che fornisca protezione. Il secondo nemico del Centauro è invece inaspettato: è la variante Omicron BA.5, estremamente contagiosa. Per potere prendere piede Centauro dovrà essere più “veloce” di lei, e questo non sarà facile.

Covid, rapporto Gimbe: rallentano i contagi, ma i decessi balzano del 49%

In sostanza, teniamo alta la guardia e combattiamo il virus con quello che abbiamo, che non è poco. Centauro è un’eventualità, Omicron BA.5 una realtà concreta dalla quale dobbiamo difenderci. Cautela nei luoghi chiusi e affollati, uso tempestivo di antivirali e vaccinazione (con terza e quarta dose) a tappeto sono le armi efficacissime che la scienza ci ha dato e che sarebbe un peccato non usare a causa di una pericolosa disinformazione.



Go to Source

Exit mobile version