Covid, la variante EG.5 sbaraglia tutti: in 15 giorni è seconda al mondo

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Era il 19 luglio quando la cronaca internazionale riportava l’entrata in scena, ufficiale e prorompente, dell’ultimissima variante Covid. EG.5, questa è la sigla, da quel giorno ha ingranato la marcia andando velocissima verso la meta, che è espandersi e contagiare il più possibile. Ed è riuscita talmente bene a centrare l’obiettivo che in due settimane è diventata la seconda variante più diffusa al mondo, dopo Arturo (XBB.1.16).
La tendenza è stata identificata dall’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ritrae una situazione molto frastagliata su scala globale. EG.5, inserita due settimane fa tra le varianti sotto osservazione dall’Oms, è quella che nel mondo presenta il più alto tasso di crescita perché ha raddoppiato il suo peso relativo in meno di un mese.

Covid, spunta la nuova variante EG.5: è un’osservata speciale

Variante boom

EG.5 è stata classificata come Vum (lista dei mutanti sotto monitoraggio) il 19 luglio scorso. È un lignaggio discendente di XBB.1.9.2 (Acrux) con una mutazione aggiuntiva (F456L) nella proteina Spike. Segnalata finora in 45 Paesi, è cresciuta costantemente facendo registrare una prevalenza dell’11,6% a livello globale, dato riportato nell’ultimo bollettino dell’Oms sull’andamento di Covid.
In particolare, nella settimana tra il 10 e 16 luglio scorsi, EG.5 ha raggiunto Kraken (XBB.1.5) che, al contrario, nello stesso periodo si è mostrata in calo costante: dal 13% all’11,6%. Così la nuova arrivata è salita sul podio come seconda variante più diffusa sul pianeta, dopo Arturo, che scende dal 21,7% al 18,4%.

Sotto la lente dell’Oms

Nell’ultimo report, l’Oms ricorda che “oggi ci sono varianti di interesse o Voi (Kraken e Arturo) e 7 varianti sotto monitoraggio o Vum: oltre a EG.5, BA.2.75 (Centaurus), CH.1.1 (Orthrus), XBB (Gryphon), XBB.1.9.1 (Hyperion), XBB.1.9.2 e XBB.2.3 (Acrux). Tra queste ultime, EG.5 è l’unica in crescita (dal 6,2% nella settimana fra il 12 e il 18 giugno, all’11,2% di inizio luglio, fino all’11,6% tra il 10 e il 16 luglio). Perdono forza invece Centaurus e Hyperion, mentre le altre mostrano un trend stabile.
Quanto alle Voi, nonostante un trend discendente, Arturo resta la più diffusa al mondo, riportata da 100 Paesi e particolarmente presente nel Pacifico Occidentale (prevalenza del 15%) e nel Sudest asiatico (36%). Kraken, notificata da 120 Paesi, benché in ritirata, rimane invece la variante prevalente nelle Americhe (25%) e in Europa (20%).

Contagi, tendenze diverse tra Paesi

Il dato di fondo, sottolinea l’Oms, è che oggi tra i diversi Paesi non esiste una uniformità nei contagi. “Le attuali tendenze delle varianti Sars-CoV-2 continuano a differire tra le regioni e i Paesi dell’Oms e al loro interno – spiega l’agenzia ginevrina – . Alcuni hanno registrato un recente aumento dei casi, guidato dalle Voi (varianti di interesse) e da alcune Vum (varianti di monitoraggio)”. E aggiunge: “In alcuni Paesi la crescita dei casi è stata accompagnata da un aumento dei ricoveri e dei decessi, anche se a livelli inferiori rispetto alle precedenti onde di risalita”. Evidenziando: “Il livello di immunità della popolazione, conferito da vaccinazioni e precedenti infezioni, è tra i fattori che contribuiscono all’eterogeneità osservata nella dinamica della circolazione delle varianti e alla diminuzione generale dei ricoveri e dei decessi”.

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Come si muove Covid nel mondo

La tendenza che il virus SARS-CoV-2 fa registrare nel mondo? Prima di tutto, nell’ultimo mese, i casi Covid registrano una lieve risalita, mentre i decessi continuano ad essere in calo. Nei 28 giorni dal 3 al 30 luglio, secondo l’ultimo bollettino settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità, a livello globale sono stati segnalati oltre 1 milione di nuovi contagi (+7%) e più di 3.100 morti (-53%). Mentre, da inizio pandemia a fine luglio, il report segnala oltre 768 milioni di casi confermati e più di 6,9 milioni di decessi.
Entrando nel merito, i nuovi contagi sono scesi in 5 regioni dell’Oms (-66% Europa, -65% Mediterraneo orientale, -61% Sudest asiatico, -56% Africa, -31% Americhe), mentre sono cresciuti nel Pacifico occidentale (+38%). I morti, invece, sono calati in tutte e 6 le regioni (-75% Europa, -73% Sudest asiatico, -59% Mediterraneo orientale, -50% Africa, -39% Pacifico occidentale e -29% Americhe).

Nuovi contagi, Italia seconda in Europa

Mettendo a fuoco la regione europea, nell’ultimo mese si sono registrati oltre 60mila casi e poco più di 700 nuovi decessi. Il maggior numero di contagi è stato segnalato Federazione Russa (15.091, -50%), seguita da Italia (13.533, -48%) e Regno Unito (10.964, -19%), mentre il maggior numero di morti da Federazione Russa (251, -50%), Italia (125, -63%) e Portogallo (52, -61%).
A tale proposito, l’Oms ribadisce ancora una volta che, “sebbene l’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale sia stata dichiarata conclusa il 5 maggio 2023, Covid rimane una minaccia”. Quindi sollecita gli Stati “a mantenere, non a smantellare, la loro infrastruttura”, perché ritiene “fondamentale sostenere tempestivamente la sorveglianza e la segnalazione dei casi, il monitoraggio delle varianti, la fornitura di assistenza clinica, la somministrazione di richiami vaccinali a gruppi ad alto rischio, i miglioramenti nella ventilazione”. Quanto ai numeri contenuti nei rapporto, resta un’incognita: L’Agenzia Onu per la salute avverte: “Non rappresentano accuratamente i tassi di infezione a causa della riduzione di test e segnalazioni”. Come dire che il sommerso potrebbe sorprendere.

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In Italia risale l’indice Rt

Intanto, in Italia la curva Covid risale lievemente: i dati settimanali indicano l’incidenza a 10 casi per 100mila abitanti rispetto ai 7 della settimana precedente, ma l’incidenza in tutte le regioni resta sotto i venti casi su 100mila (e in alcuni casi sotto 10). L’indice Rt registra il valore di 1,07, anche questo in lieve aumento rispetto all’0,92 della scorsa settimana ma giudicato non significativo. Infine, resta sotto controllo la  situazione negli ospedali anche se è in lieve salita all’1,3% l’occupazione di letti in Area Medica rispetto all’1,1% di 7 giorni fa e sono invariate le Terapie intensive allo 0,2%.

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