Covid, Salvini pressa ancora: “Se situazione sotto controllo: è giusto riaprire dopo Pasqua”. Lo stop di Speranza: “Priorità alle vaccinazioni”

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“Oggi è il 27 marzo. Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me sì. Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza: il “sostegno” più utile e importante, è tornare al lavoro”. Continua il pressing di Matteo Salvini per riaprire le attività, nonostante i contagi da coronavirus in Italia siano ancora alti. Ieri il botta e risposta a distanza con il premier Mario Draghi, oggi lo stop che arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza.

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A snocciolare i dati per inquadrare la situazione in Italia, questa mattina, è stato proprio Speranza: “Siamo a 250mila iniezioni in 24 ore e dobbiamo fare ogni sforzo per arrivare a mezzo milione di somministrazioni. Lavorando uniti ce la farem – ha scritto su Facebook – Questa mattina a Latina ho ringraziato i carabinieri Nas – Nucleo tutela della salute – che nei giorni scorsi sono prontamente intervenuti con i controlli sugli stoccaggi dei vaccini. La campagna vaccinale è la priorità del Paese”.

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Il leader della Lega, già ieri, durante al conferenza stampa del premier Mario Draghi, si era espresso a favore delle riaperture: “È impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile”, aveva commentando facendo salire la tensione nella maggioranza. La risposta del capo del governo era arrivata a distanza, davanti alla stampa: “Se riaprire o no dipenderà dai dati”, sottolineando che l’unico allentamento delle restrizioni anti-Covid avverrà per le scuole fino alla prima media. “Le misure hanno dimostrato nel corso di un anno e mezzo di non essere campate per arie. È desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati – ha osservato il premier – Faremo un decreto ora ma sulla base dei dati disponibili oggi: vedremo come vanno, non escludo cambiamenti in corso. Valuteremo la situazione settimana dopo settimana”.

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