Crack Siena calcio, l’ex presidente Massimo Mezzaroma condannato a 3 anni di reclusione

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L’ex presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, è stato codannato dal tribunale penale di Siena 3 anni di reclusione in relazione al crack dell’Ac Siena, il sodalizio bianconero fallito a seguito della mancata iscrizione al campionato di Serie B 2014-2015, dove si contestavano a vario titolo reati fallimentari e di bancarotta. Lo stesso Mezzaroma è stato assolto per altri reati insieme ad altre 7 persone. Tra queste anche il commercialista Pierpaolo Sganga, difeso dall’avvocato Nicola Capozzoli, e all’epoca dei fatti componente del Cda del Siena.

La sentenza del tribunale di Siena, presidente Ottavio Mosti, ha dichiarato Massimo Mezzaroma colpevole di bancarotta fraudolenta patrimoniale. In favore del manager sono state concesse le attenuanti generiche. Mezzaroma, si legge nelle carte, è stato “interdetto in perpetuo dall’ufficio di componente di commissione tributaria ed interdetto dai pubblici uffici per 5 anni, inabilitato all’esercizio di una impresa commerciale ed incapace ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di due anni, nonchè nello stesso periodo interdetto dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e delle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria ed incapace a contrattare con la pubblica amministrazione”.

Il tribunale ha poi ordinato nei confronti di Massimo Mezzaroma la confisca della somma di denaro ritenuta profitto del reato attribuito e consistente in 4.352.734,00 euro e “se ciò non risulti possibile la confisca per equivalente dei beni immobili, mobili e dei valori mobiliari oggetto di sequestro preventivo, sino alla concorrenza della somma”. Assolti, oltre al commercialista Pierpaolo Sganga, anche Valentina Mezzaroma, gli ex componenti del Cda Giuseppe Bernardini e Alberto Parri, così come l’architetto Christian Pallanch, l’avvocato Alessandra Amato e il consulente Mario Lattari.

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