MILANO – Il 2022 è stato un massacro per le criptovalute, tra inverno delle quotazioni, scandali e fine dell’entusiasmo per gli Nft. L’anno nuovo è iniziato all’insegna della stabilità, con il criptomercato risalito del 5% circa nella prima settimana di contrattazioni. Ma resta comunque una perdita del 57% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La volatilità del Bitcoin è sì scesa, ma i volumi di trading indicano cautela. Sarà un anno per chi è paziente, hanno sentenziato gli analisti alla Reuters. Intanto, nel mondo reale, lo smaltimento della sbornia passa attraverso piani lacrime e sangue delle piattaforme.
L’ultima indicazione in questo senso arriva da Coinbase, la regina del trading di valute digitali. Ha annunciato “un ulteriore piano di ristrutturazione” che prevede “il taglio di circa 950 dipendenti”: il 20% della forza lavoro preparerà gli scatoloni. Un annuncio che segue quello da 1.100 persone dello scorso giugno, allora il 18% della forza lavoro globale.
Questo secondo round di tagli ha l’obiettivo – dichiarato in un filing ufficiale – di ridurre “le spese operative in risposta alle attuali condizioni di mercato che impattano la criptoeconomia” e nell’ambito degli “sforzi di definizione delle priorità del business”. La società, che allunga la lista degli operatori dell’industria in difficoltà, sosterrà costi di ristrutturazione compresi tra 149 e 163 milioni di dollari.
Coinbase, che prevede di completare il piano entro il secondo trimestre dell’anno, ha reso noti i risultati preliminari del 2022 confermando di attendersi un margine operativo lordo al netto di voci straordinarie contenuto entro la perdita di mezzo miliardi, in linea con quanto detto nella lettera agli azionisti dello scorso novembre, dopo aver registrato ricavi e spese operative “coerenti” con l’outlook 2022. Per il primo trimestre del 2023, invece, le spese operative sono attese in calo del 25% rispetto all’ultimo trimestre del 2022 per effetto “delle iniziative di gestione dei costi” tra cui figura il piano di ristrutturazione appena approvato.
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