Crisi di governo, domani Fico apre il tavolo del programma. Un rappresentante per ogni gruppo consultato. Poi il vertice dei leader sui nomi

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Roberto Fico ha completato il suo giro di consultazioni per vedere se ci sono margini per un accordo sul nuovo governo dentro il perimetro della vecchia maggioranza. E il risultato è che domani mattina, alle 9,30, si aprirà un tavolo, per discutere di programmi e contenuti. “Dagli incontri con le forze politiche della maggioranza è emersa la disponibilità a procedere a un confronto comune per raggiungere una sintesi. Un confronto che avverrà nella mattinata di domani alla Camera”, annuncia il presidente di Montecitorio.

Consultazioni, Fico: “Forze politiche disponibili a confronto, da domani a Montecitorio”

Un appuntamento a cui parteciperà un rappresentante di ogni gruppo che è stato ricevuto in questi due giorni dal presidente della Camera. In un primo momento era circolata la voce che forse sarebbero stati presenti anche i capigruppo della maggioranza e i capidelegazione dei partiti nel governo. Dunque,  invitati anche i gruppi minori, sarà un tavolo piuttosto affollato. Un’altra ipotesi circolata era anche che i tavoli potessero essere più di uno, e che avrebbero partecipato gli esperti indicati dai partiti, quelli che sono stati definiti “mediatori”. Una volta messo nero su bianco quello che si vuole fare, il progetto è ambizioso, si dovrebbe arrivare alla fine della legislatura, potrebbe riunirsi il tavolo politico con tutti i leader: e in quella sede si dovrebbe parlare di nomi, il premier, e di poltrone, i ministeri.

Il bisogno di definire il programma è accennato nelle dichiarazioni degli uomini politici, di ieri e oggi, impegnati nella soluzione della crisi.  “Possiamo sederci al tavolo tutti insieme” perché “ora siamo tornati a una situazione più normale”, dice Ivan Scalfarotto, renziano della prima ora. “In questa fase stiamo insistendo sui temi e non sui nomi. Se riusciamo a mettere in piedi un’agenda ambiziosa, credo che questa maggioranza possa farlo e credo che anche altre forze politiche possano essere attratte da un programma riformista e abbandonare le sirene del sovranismo di destra e del populismo di sinistra a cui sono attaccate. Prima bisogna decidere cosa fare e poi pensiamo ai nomi. Sediamoci al tavolo e vediamo quali sono le soluzioni”, spiega Scalfarotto.

Di tavolo parla anche un altro renziano, Ettore Rosato, vicepresidente della Camera. Dice a Sky Tg24: “In questa fase dobbiamo trovare una sintesi sui programmi. Noi saremo molto categorici sul fatto che in questi due giorni dobbiamo passare il tempo in maniera molto seria a confrontarci sui programmi e far sì che problemi siano messi sul tavolo. Non risolveremo tutti i problemi ma sceglieremo un metodo e tutto quello che puoi essere chiarito lo chiariremo”. Credo che siano previsti già oggi incontri per definire puntualmente le questioni programmatiche”, ha detto Gianclaudio Bressa, gruppo delle Autonomie.  In vista dell’appuntamento i partiti si muovono in previsione della riunione. Il M5S, per esempio, ha fissato tutta una serie di riunioni con i membri delle varie commissioni parlamentari in moda mettere a fuoco una serie di temi, considerati irrinunciabili e da inserire nel nuovo patto di maggioranza. 

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