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Crisi di governo, il senatore forzista Vitali cambia idea: “Nessun appoggio al Conte ter”

“Non passo più con Conte. Resto nel centrodestra’’. Al telefono, alle nove del mattino, il senatore Luigi Vitali, una vita e ‘’una storia che tutti conoscono’’ in Forza Italia, gela le aspettative di Giuseppe Conte e della maggioranza giallorossa. Nuova giravolta, non sarà più un costruttore. ‘’C’è stato un ripensamento,  – spiega – e nella notte ho deciso di restare con il centro destra. Ho sentito Silvio Berlusconi e anche Matteo Salvini. Ho verificato che non c’è la volontà di andare ad elezioni a tutti i costi, che era poi la mia preoccupazione. Berlusconi è disponibile a verificare le condizioni per andare avanti e uscire da questo momento difficile, Salvini a discutere di fisco e giustizia. Berlusconi non esclude neanche le larghe intese’’.

Crisi di governo, all’armata dei Responsabili si aggiunge il forzista Vitali. Il gruppo “pazzo” del Senato

Un duro colpo per Conte, senza dubbio. Lo ha chiamato, senatore? ‘’Mi rendo conto e mi dispiace umanamente per lui. Quanto a chiamarlo, no, non ho il cellulare del presidente Conte. Però d’altra parte la mia era un’iniziativa per provare a tenere unito il paese ed evitare elezioni. Cambiato il quadro, ci ho ripensato’’, dice.

Una marcia indietro  spiegata e ribadita anche con una dichiarazione. “Nelle scorse ore – dice – ho avuto modo di interloquire con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sottoponendogli l’urgenza e l’importanza per il Paese di una riforma complessiva della giustizia dichiarando il mio appoggio ad un ritorno allo stato di diritto e di garanzie nel processo”.

Vitali aggiunge : “È inaccettabile pensare che in un Paese civile siano stati aboliti i termini della prescrizione quando i processi hanno una media di durata al di là di tutti gli standard europei. Questo ragionamento condiviso con Conte era nel solco di quanto già dichiarato dal Presidente Berlusconi sull’apertura ad un governo Istituzionale e a quanto dichiarato dal segretario Matteo Salvini circa la volontà di parlare con chiunque a patto che fossero messi al centro i contenuti di una piattaforma di Governo che prevedesse tra gli altri una riforma della Giustizia e Fiscale. Percorsi utili ed essenziali per evitare elezioni anticipate che tutt’ora ritengo insensate. Ribadisco dunque nessun appoggio politico al Conte Ter””



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