Crisi e numeri: con Iv o con Berlusconi, tutte le ipotesi dei possibili governi senatori alla mano

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L’extrema ratio sono le elezioni, prima ci sono almeno cinque strade da tentare. Alcune (forse) alla portata, altre decisamente impervie. Con le dimissioni di Giuseppe Conte, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vaglierà tutte le opzioni una a una, ovviamente consultando in maniera formale e non solo le varie forze politiche presenti in Parlamento. Su una cosa il Colle è stato chiaro: o si apre la possibilità di un nuovo governo con una maggioranza relativamente stabile, a livello in primis numerico, oppure a quel punto non resterà che sciogliere le Camere.

Ipotesi , Conte III senza Iv: 157 senatori
 

Conte lavora da tempo ad un terzo incarico, ma la ricerca di parlamentari pronti a sostituire Italia Viva non sta andando benissimo. I numeri della scorsa settimana parlano chiaro: il presidente del Consiglio sostenuto dai “responsabili” ha ottenuto 321 voti alla Camera (a cui aggiungere due deputati del M5S assenti per Covid-19) e solo 156 al Senato (sarebbero 157 con l’aggiunta di un eletto sempre dei 5 Stelle e anche lui contagiato dal coronavirus). Nel computo sono inclusi anche tre senatori a vita. La maggioranza assoluta è di 161 seggi: al netto dei senatori a vita, ne servono altri sette. Al Senato in queste ore è nato un gruppo autonomo centrista ma sono senatori che hanno già votato la fiducia al premier la scorsa settimana. Per Conte toccherebbe sperare in qualche smottamento dentro Iv, che conta 17 senatori.

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Ipotesi 2, la vecchia maggioranza con Iv ma allargata: 174 senatori
 

Alla fine, nonostante i “mai più” di Conte e 5 Stelle, Conte potrebbe ricucire con Matteo Renzi. Si riproporrebbe quindi la precedente coalizione con l’aggiunta dei responsabili. Ai voti della scorsa settimana andrebbero aggiunti quelli di Iv, portando i seggi a 351 alla Camera e 174 al Senato. Numeri ampiamente sufficienti per andare avanti. Che potrebbero garantire la guida anche di un’altra personalità, al posto di Conte: i nomi che girano in queste ore sono svariati, di certo però la cosa necessiterebbe di altri passaggi politici tra Pd, M5S, LeU, Iv e responsabili.

Ipotesi 3, governo “Ursula”: 228 senatori

Una larga coalizione che la maggioranza che in Europa sostiene la Commissione di Ursula Von der Leyen, dal Ppe ai liberali ai socialisti: quindi ai seggi dell’ipotesi precedenti andrebbero aggiunti quelli di Forza Italia (54 senatori e 91 deputati), portando la maggioranza a quota 228 al Senato e 442 alla Camera. A quel punto potrebbero aggregarsi anche +Europa-Azione, Cambiamo Idea e Udc, che complessivamente porterebbero altri 8 senatori e 15 deputati. Dentro il partito di Silvio Berlusconi, più o meno sottotraccia, la discussione è in corso.
 

Ipotesi 4, le larghe intese: tutti i senatori o quasi

Un governo con tutti dentro, o qualcosa del genere, sulla falsariga di quanto avvenne con Mario Monti. Quindi dentro Lega, Fdi, Fi, Pd, 5 Stelle. Ma – a parole – sono tutti contrari.
 

Ipotesi 5, il ribaltone di destra: 139 senatori (e 266 deputati)

Il centrodestra non ha i numeri, ma nei giorni scorsi sia Salvini che Tajani hanno evocato la possibilità di un governo di Lega, Fdi, Fi e centristi. Con l’appoggio di un pezzo di 5 Stelle in libera uscita. Ma ne servirebbero parecchi. Per il momento la coalizione può contare su 139 senatori, meno 22 alla soglia necessaria per avere una maggioranza; e 266 deputati, meno 50 dall’obiettivo. Anche se per remota ipotesi Italia Viva in blocco decidesse di sostenere un nuovo esecutivo di colore opposto, non basterebbe coi propri 17 senatori e 29 deputati.

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