Crisi in Kosovo, tutte le notizie di oggi. Giornata di proteste a Zvecan. Mosca: appoggiamo incondizionatamente la Serbia

Pubblicità
Pubblicità

Centinaia di persone di etnia serba hanno iniziato a radunarsi davanti al municipio di Zvecan, 45 chilometri a nord della capitale del Kosovo Pristina. Le truppe della missione di pace Kfor, guidata dalla Nato, hanno transennato l’area con recinzioni metalliche e barriere di filo spinato per evitare nuovi scontri che, nei giorni scorsi, hanno causato il ferimento di 30 soldati internazionali, tra di loro vari italiani.

I dimostranti a Zvecan – riferiscono i media a Belgrado – hanno dispiegato una enorme bandiera serba di 250 metri, e con altoparlanti vengono diffuse  musiche patriottiche e canzoni tradizionali serbe. Forte è la presenza di forze dell’ordine e di militari Nato anche intorno ai Municipi di Zubin Potok e Leposavic, altri due Comuni a maggioranza serba, dove si prevedono nuove manifestazioni di protesta da parte dei serbi locali.

Polemiche per le parole del tennista Djokovic alla televisione francese: “Il Kosovo è il cuore della Serbia”. Il ministro dello Sport: “Inappropriato”

Punti chiave

  • I cittadini di etnia serba si radunano davanti a municipio Zvecan, Kfor transenna area

Mosca: appoggiamo incondizionatamente la Serbia

 a Russia sostiene “incondizionatamente” la Serbia, “segue molto da vicino gli sviluppi della situazione” in Kosovo ed è “preoccupata”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti. “Tutti i legittimi interessi dei serbi del Kosovo devono essere rispettati e non ci deve essere posto per azioni provocatorie che violino i loro diritti”, ha aggiunto Peskov.

Tajani: “La Nato e i nostri miliitari restano in Kosovo a garanzia della stabilità”

 “La Nato e i nostri militari rimarranno a garanzia di stabilità e per impedire il deterioramento della situazione”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli esteri Antonio Tajani in relazione alla situazione in Kosovo, situazione sulla quale – come ha precisato lo stesso ministro – “si farà il punto” nel vertice Nato a Oslo che si terrà oggi e domani. Il ministro, parlando a margine di una iniziativa alla Farnesina sull’obiettivo dello sviluppo sostenibile, ha anche detto di aver parlato più volte in questi giorni con Vucic e Kurti. “Al momento – ha aggiunto – non ci sono responsabilità della Serbia. Ho chiesto al primo ministro kosovaro di sospendere l’insediamento dei sindaci che rappresentano la popolazione di lingua albanese in quella parte del Kosovo proprio per evitare tensioni. Serve grande prudenza e grande moderazione. Sono due Paesi candidati a far parte dell’Ue. Dobbiamo far sì che il percorso sia positivo. Ma così si rischia di allontanare anche per quanto riguarda il Kosovo la partecipazione all’Ue”. Tajani ha sottolineato che “essere membro dell’Ue richiede determinate scelte. Quindi, invito alla calma e alla pace. Ma basta con iniziative unilaterali che possano provocare incidenti e possono rendere più complicata la situazione nei Balcani”. Il ministro degli Esteri ha ribadito che “l’I’talia è fortemente impegnata. Fa parte del quintetto che lavora per la pace e la stabilità. Ieri il nostro ambasciatore a Belgrado ha partecipato anche all’incontro con il presidente Vucic. Ripeto non sono emerse responsabilità della Serbia”. 

Von der Leyen: “Tensioni preoccupanti, ripristinare la calma”

 “Le onde d’urto inviate dalla guerra di aggressione di Putin hanno raggiunto anche i nostri sei partner dei Balcani occidentali. Ma questo ci ha solo avvicinati di più”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Forum Globsec 2023 di Bratislava. “Le recenti tensioni sono ovviamente preoccupanti. Faccio eco agli inviti a tutte le parti ad allontanarsi dal confronto e ad adottare misure per ripristinare la calma”, ha aggiunto.

La Cina contro escalation, “mantenere pace nei Balcani”

La Cina ha ribadito la sua richiesta di evitare l’escalation delle tensioni in Kosovo e di mantenere la pace nei Balcani. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, commentando l’incontro tra l’ambasciatore cinese a Belgrado e il presidente della Serbia Aleksandar Vucic, ha affermato che Pechino ha rinnovato il proprio supporto “agli sforzi della Serbia di salvaguardare la sua sovranità e l’integrità territoriale”. Riguardo alla situazione nel Kosovo, ha aggiunto la portavoce, “nella situazione attuale è necessario evitare l’escalation delle tensioni e mantenere la pace e la tranquillità nella regione dei Balcani occidentali”.

Francia, Oudea-Castera denuncia il messaggio “militante” del tennista Djokovic

Il ministro dello sport francese Amelie Oudea-Castera ha dichiarato che il messaggio di Novak Djokovic dopo la sua partita agli Open di Francia di lunedì, che descriveva il Kosovo come “il cuore della Serbia”, non è “appropriato”. Intervistata su France 2, il ministro, ex direttore della Federazione francese di tennis (FFT), ha detto che “non è appropriato”. “Questo non deve accadere di nuovo”, ha detto, descrivendo il messaggio come “militante” e “molto politico”.

Cavo Dragone: “Violenze inevitabili ma si è concluso il picco. La situazione resta tesa”

“In Kosovo si è concluso il picco diviolenza pura, c’è ancora una attenzione. La situazione è sempre tesa ma non conflittuale. I nostri militari però sanno interporsi e sono maestri nella negoziazione. E se picchi di confronto si sono raggiunti era perché era inevitabile”. Così il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, in merito alla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali.

I cittadini di etnia serba si radunano davanti a municipio Zvecan, Kfor transenna area

Centinaia di persone di etnia serba hanno iniziato a radunarsi davanti al municipio di Zvecan, 45 chilometri a nord della capitale del Kosovo Pristina. Le truppe della missione di pace Kfor, guidata dalla Nato, hanno transennato l’area con recinzioni metalliche e barriere di filo spinato per evitare nuovi scontri che, nei giorni scorsi, hanno causato il ferimento di 30 soldati internazionali.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *