Csm, Def, energia, Draghi in Angola e Congo: al via la nuova settimana ‘calda’ della politica

Pubblicità
Pubblicità

Riforma del Csm, Mario Draghi di nuovo in viaggio verso due Paesi africani per cercare di stringere accordi e staccarsi dalla dipendenza energetica russa, Def, il decreto Energia. Dopo la pausa di Pasqua, la maggioranza si prepara a una ripresa ‘calda’. Sul tavolo c’è sempre la questione energia, con il premier diretto in Angola e in Congo per stringere accordi internazionali che assicurino all’Italia fonti di approvvigionamento diverse dalla Russia. Giovedì poi in Senato arriva il decreto Energia, il Parlamento sarà impegnato con l’esame del Def mentre domani entra nel vivo la riforma del Csm: la maggioranza è divisa e Italia Viva ha già fatto sapere di non voler votare le modifiche proposte perché ritenute inutili.

Energia: viaggi di Draghi e decreto in Senato

Il nodo energia è sempre lì. Il Pd continua a premere per l’embargo e lo sblocco dei progetti sulle rinnovabili. Una strada impercorribile per Carlo Calenda che invece propone di puntare alla riapertura delle centrali a carbone. Il presidente del Consiglio Mario Draghi continua il suo lavoro per stringere accordi internazionali che assicurino all’Italia fonti di approvvigionamento diverse dalla Russia. E, dopo l’Algeria, si recherà mercoledì 20 e giovedì 21 aprile in visita rispettivamente nella Repubblica dell’Angola (a Luanda incontrerà il presidente Joao Manuel Goncalves Lourenco) e nella Repubblica del Congo (a Brazzaville vedrà il presidente Denis Sassou N’Guesso). Giovedì, poi, approderà nell’Aula del Senato il decreto Energia, già licenziato da Montecitorio con voto di fiducia e da convertire in legge entro il 30 aprile.

La maggioranza

Le forze politiche sono alla ricerca di strumenti che possano dare risposte alla crisi economica innescata dal conflitto in Ucraina. Il Pd ha insediato una task force permanente al Nazareno che lavora su alcuni punti, ma la priorità per i dem è quella di difendere e rafforzare il potere d’acquisto attraverso interventi sui salari e sulle pensioni, come ha già fatto sapere il segretario Enrico Letta. Il Movimento 5 Stelle preme per un nuovo scostamento di Bilancio e un taglio all’Iva sui beni di prima necessità. Da parte della Lega e del centrodestra continua ad essere alta l’attenzione sulla delega fiscale e, dopo la pausa pasquale, i leader del centrodestra di governo dovrebbero tornare a vedersi assieme al presidente del Consiglio (il primo incontro c’è stato mercoledì scorso).

Def

Il Parlamento sarà impegnato con l’esame del Def. Il Documento di economia e finanza sarà all’attenzione dell’Aula della Camera mercoledì mattina, con il voto a maggioranza assoluta sulla Relazione entro le 14,30. Poi sarà invece all’esame dell’Aula del Senato a partire dalle 14.

Giustizia, sulla riforma del Csm la maggioranza si divide sul prossimo voto alla Camera

La riforma del Csm

È la settimana della riforma del Csm. Arriva in aula domani, martedì 19 aprile, il testo di riforma del Consiglio superiore della magistratura, approvato giovedì scorso in Commissione Giustizia. Il provvedimento all’esame della Commissione contiene una delega al governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare e introduce nuove norme, immediatamente precettive, in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Csm.

La maggioranza è divisa. Italia Viva che ha già fatto sapere di non voler votare le modifiche proposte perché ritenute inutili. Per Matteo Renzi, infatti, le modifiche non toccano le correnti, ma “aggiungono solo un posto in tavola”. La defezione di Italia Viva, tuttavia, non dovrebbe far mancare i numeri alla maggioranza. L’Assemblea di Montecitorio esaminerà la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm a partire dalla discussione generale che si svolgerà martedì.

All’ordine del giorno dei lavori anche gli argomenti non conclusi previsti nelle precedenti settimane, tra cui le Disposizioni di revisione del modello di Forze armate interamente professionali, le misure per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell’estremismo violento di matrice jihadista; l’elezione diretta del presidente della Repubblica e le norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *