Da Bolt a Hamilton, il mondo di Jacobs: “Ho ancora fame, e le polemiche non mi toccano”

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ROMA – Da Usain Bolt a Lewis Hamilton, Lamont Marcell Jacobs ha raccontato il suo mondo, i suoi mesi da star dopo la medaglia d’oro sui 100 alle Olimpiadi di Tokyo. Un trionfo che l’ha proiettato in un’altra dimensione, in attesa di un 2022 che lo porterà a difendere il suo nuovo rango internazionale ai mondiali indoor di Belgrado, ai mondiali assoluti di Eugene e agli Europei di Monaco. Ecco alcuni passaggi della sua intervista, insieme al suo allenatore Paolo Camossi, al talk di Atletica TV, la piattaforma streaming della Federazione Italiana di atletica leggera.

(reuters)

Usain Bolt

“È il mio idolo, ho iniziato a fare atletica per lui, mi ha dato le motivazioni. Non ha ancora risposto alla sfida che gli ho lanciato a rubabandiera, ma posso batterlo, adesso ha messo su un po’ di pancetta…”.

Lewis Hamilton

“Quando l’ho incontrato (al Gp di Monza, ndr) era quasi più onorato di me, non aveva mai toccato una medaglia d’oro olimpica. Adesso ci commentiamo le foto su Instagram, è quasi un mio caro amico”

LeBron James

“È il mio terzo mito sportivo con Usain e Lewis, anche lui si è costruito tutto da solo, partendo dalle difficoltà”.

Sharon Stone e Sanremo

Sull’attrice americana incontrata a Dubai: “Devo ammettere che non avevo mai visto un suo film, fosse stata Angelina Jolie l’avrei riconosciuta più facilmente…”. Sulla possibilità di apparire al prossimo festival di Sanremo: “Non mi hanno ancora invitato”.

I dubbi prima della finale

“Dopo la semifinale non volevo più correre – ha ricordato Jacobs – Sentivo di aver dato tutto, avvertivo la pressione, mi giocavo il sogno di una vita. Poi sappiamo com’è andata in finale”.

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Lo stop dopo Tokyo e le polemiche

“Fossi arrivato secondo avrei fatto tutte le gare dopo Tokyo. E invece, tornato a Roma, ho avuto un calo di energie improvviso, più mentale che fisico. Mi elogiano tutti, non mi tocca minimamente chi non lo fa. Stanno rosicando e basta. Conosco tutti i sacrifici che ho dovuto fare, quello che pensano mi importa poco”.

L’esclusione dai World Athletics Awards

“Non ricordavo esistesse questo premio, sono rimasto un po’ amareggiato ma mi importa poco, contano i fatti: ho due medaglie d’oro dentro casa”.

Gli obiettivi fino a Parigi 2024

La sua prima uscita sarà agli Assoluti indoor di Ancona (25-27 febbraio). “Ai Mondiali di Eugene gli americani vorranno mangiarmi vivo, ma io vorrei fare lo stesso con loro. A luglio voglio essere al 110% e sono sicuro che ci arriverò con tutta la determinazione del mondo. Non ho smesso di avere fame, corro per portare a casa tanti altri risultati. Adesso che ho raggiunto il sogno dell’oro olimpico, tutto quello che viene dopo è divertimento. Il mio 9.80? È di nuovo alla portata. Ma non dico quanto farò per non pormi limiti. Ripetersi a Parigi 2024 con altri due ori, poi, sarebbe ancora meglio dei due ori di Tokyo”.

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