Da Di Maio a Bonino, da Cottarelli a Pillon: ecco chi sono gli sconfitti nei collegi uninominali

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Luigi Di Maio, Emma Bonino, Carlo Cottarelli. Sono solo alcuni tra i grandi sconfitti di questa tornata elettorale che vede il centrodestra aggiudicarsi la stragrande maggioranza dei collegi uninominali. A Napoli Fuorigrotta, ad esempio, Di Maio perde il match diretto con Sergio Costa del M5S e resta fuori dal Parlamento. Nel medesimo collegio candidata era anche Mara Carfagna, ex Forza Italia passata con Azione che però si è fermata al quarto posto. L’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, leader di Unione Popolare, non ce la fa: la sua lista non ha superato lo sbarramento stoppandosi all’1,4 per cento. Fuori anche Gianluigi Paragone, leader di Italexit: la sua lista non riesce ad agguantare il 3 per cento. Sconfitto anche l’epidemiologo Pierluigi Lopalco (24,13%) in Salento, dove il leghista Roberto Marti si è aggiudicato il seggio uninominale del Senato con il 44,07% delle preferenze.

Intanto, Silvio Berlusconi torna al Senato: il leader di Forza Italia si aggiudica il collegio uninominale di Monza. Anche Marta Fascina, la sua compagna, paracadutata tra le polemiche nel collegio uninominale di Marsala a Montecitorio, dovrebbe spuntarla. A spuntarla è anche Claudio Lotito, presidente della Lazio, che diventa ufficialmente senatore. Tra i non rieletti c’è il senatore Simone Pillon della Lega, candidato alla Camera in seconda posizione nel collegio plurinominale dell’Umbria: ci pensa lui ad annunciarlo su Twitter.

Chi vince e chi perde in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna si conferma la regione dove il Pd e il centrosinistra, pur nettamente sconfitti, ottengono i risultati migliori. La coalizione guidata da Giorgia Meloni ha infatti preso il 39% contro il 36% del centrosinistra e si è nettamente imposta nella sfida dei collegi con un 10-6 (3-2 al Senato e 7-4 alla Camera). L’Emilia-Romagna è praticamente l’unica Regione dove il Pd è il primo partito, visto che in Toscana è davanti alla Camera, ma al Senato è primo FdI. Il Pd ha chiuso con il 28% contro il 25% di Fratelli d’Italia. Esce molto ridimensionata la Lega che si ferma al 7,4%, superata sia dal Movimento 5 Stelle (10%), sia da Azione/Italia Viva 8,5%. Due collegi uninominali della Camera, in particolare, si sono chiusi al photofinish: a Carpi Andrea De Maria ha conquistato il collegio confermando il suo seggio a Montecitorio con un vantaggio di almeno un punto percentuale. Ancora più thriller l’epilogo della sfida di Ravenna dove Alice Buonguerrieri di Fratelli d’Italia ha superato Ouidad Bakkali (che dovrebbe comunque essere eletta nel proporzionale) di appena 49 voti. Nel collegio di Bologna del Senato Pier Ferdinando Casini batte Vittorio Sgarbi, 40 per cento contro 32,3

Chi vince e chi perde in Toscana

Sette a due alla camera, tre a uno al Senato. Il meccanismo spietato dei collegi uninominali trasforma il vantaggio della coalizione del centrodestra in un cappotto quasi perfetto nella sfida diretta fra i candidati. In Toscana il vantaggio complessivo delle liste che compongono lo schieramento guidato da Meloni raggiungerebbe quasi i cinque punti al Senato, poco meno di quattro alla Camera: un divario importante, ma non devastante. È la distribuzione territoriale, tuttavia, a non lasciare scampo. Il centrosinistra si difende bene soltanto in quella che somiglia elettoralmente sempre di più a una ridotta fiorentina, mentre il terzo polo subisce un bruciante sorpasso dei 5 stelle pressoché ovunque, anche nel collegio di Grosseto-Siena nel quale correva il capogruppo di Iv in consiglio regionale, Stefano Scaramelli. Bocciature eccellenti per il Pd anche a Pisa, dove Stefano Ceccanti si ferma al 34,9% e viene staccato dal leghista Edoardo Ziello, che supera di poco il 40 per cento.

Chi vince e chi perde nel Lazio

Le Politiche del 2022 coronano nel Lazio la vittoria del centrodestra con Fratelli d’Italia che si appresta a essere primo partito sul territorio. Nella circoscrizione 1 alla Camera, FdI ottiene il 30,31 %, mentre nel Lazio 2 che corrisponde alla provincia, sempre alla Camera, arriva al 34. Anche al Senato lo schieramento guidato da Meloni, supera il 31 per cento. Il voto di lista corrisponde alla sconfitta del centrosinistra agli uninominali. Infatti i collegi al Senato vanno tutti al centrodestra mentre alla Camera gli unici due candidati a vincere la sfida con il centrodestra sono stati a Roma centro Paolo Ciani e, nell’uninominale 04, che fa capo al settimo municipio, il dem Roberto Morassut. Il centrosinistra perde anche un collegio roccaforte al Senato, come l’uninominale di Roma Centro, vedendo la candidata del centrodestra Lavinia Mennuni trionfare su Emma Bonino, con Carlo Calenda che ottiene la percentuale di 14,03 per cento. Nell’uninominale di Roma U03, una vittoria schiacciante per la destra con Fabio Rampelli. Lo storico esponente di FdI si aggiudica infatti il collegio con il 43,13 % dei voti, contro la candidata del centrosinistra Rossella Muroni, ferma al 26,93 per cento. Sempre per la Camera, all’uninominale Lazio 1 U06, sconfitto dalla destra anche l’esponente romano del Pd Claudio Mancini, si aggiudica così il seggio Luciano Ciocchetti, con il 38,56 per cento. Simonetta Matone per il centrodestra vince all’uninominale 02, contro il dem Enzo Foschi. Antonio Tajani vince invece la sfida nell’uninominale di Velletri. Al Senato non riesce a vincere il seggio la senatrice uscente del Pd Monica Cirinnà che si ferma al 20,95% contro il 48,65 di Ester Mieli. Sempre al Senato sconfitto l’assessore della giunta Gualtieri, Andrea Cantarci. A vincere infatti il seggio uninominale per il centrodestra, con il 39,7  %, è la leghista Giulia Bongiorno.

Chi vince e chi perde in Lombardia

 Al Senato in Lombardia il centrosinistra pianta a Milano la sua unica bandiera con Antonio Misiani eletto nel centro città (Buenos Aires-Venezia) con 213.303 voti, pari al 39,08%, di cui il 26% dal Pd. Maria Cristina Cantù della Lega si ferma a 181.706 voti, pari al 33,29%; Ivan Scalfarotto del Terzo Polo si attesta al 16,34%, con 89.159 voti. Il centrosinistra si ferma qui. Nel resto della regione è una lunghissima onda blu, col centrodestra a trazione Fratelli d’Italia che capitalizza il risultato più eclatante a Cremona, dove Daniela Santanchè doppia Carlo Cottarelli con 199.691 voti, pari al 52,17, di cui 115.613 (30,21%) dal partito di Meloni. L’economista, blindato nel plurinominale, si ferma al 27,37% con 104.762 voti, di cui 80.656    (21,07%) portati dai dem. Gli altri senatori del centrodestra vincenti nei collegi uninominali per ora sono Stefano Borghesi a Brescia, Gian Marco Centinaio a Pavia e la coordinatrice regionale di Forza Italia, Licia Ronzulli, a Como. Ma non è tutto. Perché una delle sfide simbolo della Lombardia l’ha vinta ampiamente Isabella Rauti di FdI (figlia di Pino, ex missino e dirigente della Rsi). Lo sconfitto è Emanuele Fiano del Pd, figlio di Nedo, sopravvissuto ad Auschwitz. Alla neosenatrice Rauti sono andati 231.337 voti, pari al 45,29. Fiano si è fermato a 157.971 voti (30,93%). E ancora: Giulio Tremonti viene sconfitto da Benedetto Della Vedova, 37,8 a 30,3, nel collegio di Milano 9 della Camera.

Chi vince e chi perde in Liguria

È il sindaco di Bogliasco e deputato uscente di LeU, Luca Pastorino, a salvare la faccia al centrosinistra in Liguria negli uninominali. Nel collegio di Liguria 03, Genova Levante, batte al fulmicotone il candidato del centrodestra, ex governatore e pluriparlamentare, Sandro Biasotti, esponente totiano di “noi moderati”.

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