Da figlio di un camorrista ad attivista Arcigay, storia di Daniela, donna trans: “Quando ho capito di essere salva”

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“Verso la fine degli anni ’70 mia madre iniziò a frequentarsi con un ragazzo che sarebbe poi diventato uno dei boss della camorra del vesuviano”. Inizia così la storia di Daniela Lourdes Falanga, donna trans da anni impegnata per i diritti della comunità Lgbtqi+ con l’Arcigay. Nata come Raffaele, primogenito di una famiglia camorristica, la vita di Daniela è stata una lunga battaglia per abbandonare quel mondo e riuscire ad affermare la propria identità. “Mia madre mi obbligava a stare chiusa in casa per nascondere la mia trasformazione”, racconta Daniela. “Mio padre smisi di vederlo quando venne arrestato e si prese l’ergastolo – aggiunge – Lo incontrai anni dopo per caso in una scuola dove era presente assieme alla compagnia teatrale di Rebibbia. Mi riconobbe, si sedette al mio fianco e mi disse: o’ sang è sang, il sangue è sangue, pensavi che non ti avessi riconosciuta?'”. Dopo anni come presidente del circolo Antinoo, la storica sezione napoletana dell’Arcigay, per Daniela è arrivato il momento di fare il salto. Pochi giorni fa infatti è entrata a far parte della nuova segreteria nazionale dell’Arcigay con la delega alla legalità, contrasto alle mafie e carceri.

di Francesco Giovannetti

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