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Da ‘Sciuscià’ a ‘La grande bellezza’, la lunga storia degli Oscar made in Italy

L’Italia è il Paese che ha vinto più Oscar per il miglior film straniero e che, in assoluto, ha ottenuto più statuette dopo gli Stati Uniti nelle varie categorie. Una sessantina i premi ricevuti nel corso della storia dell’Academy tra registi, attori, costumisti, sceneggiatori e musicisti.

Una storia lunga, iniziata con il neorealismo nel 1947, quando Sciuscià di Vittorio De Sica vinse un premio speciale (allora denominato “onoriario”), che sarebbe stato la base dei futuri Oscar ai film in lingua straniera (oggi film internazionali). Poi, con l’istituzione dell’Oscar al miglior film straniero è stata per decenni una lunga sequenza di successi.

Il più premiato è stato Federico Fellini, con 5 Oscar: film straniero per La strada (1957), Le notti di Cabiria (1958), (1964), e Amarcord (1975). De Sica ne vinse altri 3 con Ladri di biciclette (1950), Ieri oggi e domani (1965), Il giardino dei Finzi Contini (1971).

L’anno prima, nel 1970, Elio Petri conquistò l’Oscar per miglior film straniero con Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Nel mezzo ci si potrebbe mettere anche Le mura di Malapaga (1951) di René Clement, coproduzione italofrancese, (un po’ più italiana che francese).

Nella categoria miglior regista per il nostro Paese per ora solo un Oscar, quello consegnato a Bernardo Bertolucci nel 1988 per il kolossal L’ultimo imperatore. A Paolo Sorrentino invece il grande merito di aver riportato l’ambito riconoscimento dell’Academy in Italia dopo ben 15 anni con La grande bellezza nel 2014.

Roberto Benigni, infatti, nel 1999 aveva portato a casa 2 statuette, per il miglior film straniero e per il miglior attore protagonista con La vita è bella. In precedenza la statuetta per il miglior film straniero era andata nel 1990 a Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore e poi a Gabriele Salvatores con Mediterraneo nel 1992.

E, naturalmente, bisogna ricordare i due riconoscimenti come attrici protagoniste a due grandi stelle italiane: Anna Magnani, che vinse nel 1955 per La rosa tatuata e a Sophia Loren nel 1962 per La ciociara, film diretto da De Sica.

Un altro grande vanto per l’Italia sono le categorie “tecniche”, dove abbiamo artisti di livello assoluto, come la costumista Milena Canonero (4 Oscar). Poi, con 3 statuette a testa, anche il grande fotografo Vittorio Storaro, il musicista Giorgio Moroder, il mago degli effetti speciali Carlo Rambaldi (creatore di E.T. e Alien) e gli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Con loro tanti altri premiati che vanno da Danilo Donati a Pietro Scalia, da Gabriella Pescucci a Luciana Arrighi.

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Ovviamente non si può dimenticare il maestro Ennio Morricone, che dopo tante delusioni vinse con The hateful eight di Quentin Tarantino, dopo aver preso un Oscar alla carriera. Un onore quest’ultimo toccato anche a Sophia Loren, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e Lina Wertmuller.  

Gli Oscar per il Miglior film straniero

1947 Sciuscià di Vittorio De Sica. Sciuscià è un termine della lingua napoletana (dall’americano “shoe-shine”) utilizzato per indicare i ragazzini lustrascarpe che si guadagnano qualche spicciolo sulle scarpe dei soldati americani. Il regista racconta la storia di sopravvivenza di questi bambini profondamente legati alla difficile vita del dopoguerra italiano.

1950 Ladri di biciclette di Vittorio De Sica. Uno dei capolavori del neorealismo, quello che con Roma, città aperta (1945) è più noto all’estero. Tratto dall’omonimo romanzo di Luigi Bartolini, racconta la storia di Antonio Ricci, un attacchino comunale che durante il primo giorno di lavoro rimane vittima del furto della sua bicicletta. Con il figlio Bruno si mette alla ricerca del ladro in una Roma del dopoguerra, incontrando solidarietà, apatia e malevolenza.

1951 Le mura di Malapaga regia di René Clément (Francia/Italia). Nei caruggi genovesi si snoda la drammatica storia della passione composta, scoppiata tra un marinaio – ricercato dalle autorità per aver commesso l’omicidio dell’amante – e Marta, una giovane madre di Malapaga.

1957 La strada di Federico Fellini. Nonostante l’enorme notorietà che questo film ebbe, Fellini incontrò molte difficoltà prima di realizzarlo: venne rifiutato da tutti i produttori e distributori ai quali lo propose poiché ritenuto di scarso interesse commerciale.

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1958 Le notti di Cabiria di Federico Fellini. Il film censurato di circa sette minuti (per volere della chiesa) dovrà aspettare quaranta lunghi anni per uscire restaurato nella versione integrale, recuperando la sequenza tagliata dell'”uomo col sacco”.

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1964 di Federico Fellini. Considerato uno dei capolavori del regista e uno dei migliori film di sempre ha vinto anche l’Oscar per i costumi per film in bianco e nero (Piero Gherardi). Una storia incentrata sulla crisi esistenziale, professionale e sentimentale del suo protagonista principale, il regista Guido Anselmi interpretato da Marcello Mastroianni.

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1965 Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica. Il film è articolato in tre episodi ambientati in tre grandi città italiane (Milano, Roma e Napoli), tutti interpretati da una delle coppie leggendarie del cinema italiano: Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Un omaggio alla donna e al ritratto di un Paese che cambia parallelamente alla condizione femminile.

Vittorio De sica

1971 Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri. Uno dei massimi esempi di denuncia sociale, dalle atmosfere cupe e con l’interpretazione di Gian Maria Volonté. All’origine del film l’idea dell’assassino che sfida la giustizia convinto che il potere gli possa consentire di continuare a essere al di sopra di ogni sospetto.

1972 Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica. Questo film regala al regista il suo quarto Oscar. La storia racconta dell’isolamento sociale e della bella vita condotta dall’appartata famiglia ebraica Finzi Contini nella villa di Ferrara fino a trasformarsi in una tragedia con l’introduzione delle leggi razziali fasciste e lo scoppio della seconda guerra mondiale.

1975 Amarcord di Federico Fellini. Film che lo consacra al suo quarto Oscar, andando alla pari con Vittorio De Sica. Amarcord è la derivazione dell’espressione romagnola “a m’arcord” (“io mi ricordo” in dialetto romagnolo, il dialetto del regista). Ed è proprio questo che Fellini vuole fare, ricordare la sua infanzia, le sue origini, gli anni passati in una Rimini dei primi anni 30.

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1990 Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Con questo film si spezza il digiuno lungo quindici anni: finalmente una nuova vittoria italiana. Il paesino della Sicilia Giancaldo, che appare nel film, non esiste realmente ma è il nome di una montagna che sovrasta Bagheria, città natale del regista.

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1992 Mediterraneo di Gabriele Salvatores. Un manipolo di otto soldati del Regio Esercito Italiano nel 1941 ha l’ordine di presidiare un’isola greca dell’Egeo, apparentemente deserta, dove rimane sino all’inverno del 1943 fra avventure, amori e tribolazioni.

1999 La vita è bella di Roberto Benigni. Il film viene candidato anche come miglior film dell’anno (l’unico italiano nella storia) ma vince come miglior film straniero. La tragedia della Shoah, raccontata con comicità e con un’ironia che solo un toscano come Benigni poteva essere in grado di raccontare sulle note indimenticabili ed emozionanti della colonna sonora di Nicola Piovani.

Cerami, “La vita è bella”

2014 La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Il protagonista è Toni Servillo che interpreta la parte di Jep Gambardella, giornalista napoletano da tempo trasferito a Roma, uomo di successo disilluso, che festeggia i 65 anni con un grande party da cui si vede tutta la grande bellezza di Roma e dove i frequentatori sono la parodia di loro stessi.

“La grande bellezza” vince ai Bafta – la scena clou del party

Tutti i vincitori italiani

Con 5 Oscar

Federico Fellini: film straniero per La strada (1957), Le notti di Cabiria (1958), (1964) e Amarcord (1975); Oscar alla carriera nel 1993

Con 4 Oscar

Vittorio De Sica: film straniero per Sciuscià (1948), Ladri di biciclette (1950), Ieri, oggi e domani (1965) e Il giardino dei Finzi Contini (1972)

Con 3 Oscar

Giorgio Moroder: colonna sonora per Fuga di mezzanotte (1978), canzone per Flashdance (1983) e Top Gun (1986)
Milena Canonero: costumi per Barry Lyndon (1975), Momenti di gloria (1981) e Maria Antonietta (2006)
Carlo Rambaldi: effetti speciali per King Kong (1976), Alien (1979) e E.T. (1983)
Dante Ferretti e Federica Lo Schiavo: scenografia per L’aviatore (2005), Sweeney Todd (2008) e Hugo (2012)
Vittorio Storaro: fotografia per Apocalypse now (1980), Reds (1982) e L’ultimo imperatore (1988)

Con 2 Oscar

Piero Gherardi: costumi bianco e nero per La dolce vita (1962) e (1964)
Vittorio Nino Novarese: costumi per Cleopatra (1964) e Cromwell (1971)
Danilo Donati: costumi per Romeo e Giulietta (1969) e Il Casanova di Federico Fellini (1971)
Bernardo Bertolucci: film e sceneggiatura non originale per L’ultimo imperatore (1987)
Roberto Benigni film straniero e attore protagonista per La vita è bella (1999)
Sophia Loren: attrice protagonista per La ciociara (1962) e Oscar alla carriera (1991)
Pietro Scalia: montaggio per Jfk (1992) e Black hawk down (2004)

Ennio Morricone: Oscar alla carriera (2007) e The hateful eight (2016)

Con 1 Oscar

Anna Magnani: attrice per La rosa tatuata (1955)
Pietro Germi, Ennio De Concini, Alfredo Giannetti: sceneggiatura originale per Divorzio all’italiana (1963)
Pasqualino de Santis: fotografia per Romeo e Giulietta (1969)
Elio Petri: film straniero per Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1971)
Nino Rota: Colonna sonora per Il padrino parte II (1974)
Gianni Quaranta e Elio Altamura: Scenografia per Camera con vista (1987)
Ferdinando Scarfiotti, Bruno Cesari, Osvaldo Desideri: Scenografia per L’ultimo imperatore (1988)
Gabriella Cristiani: Montaggio per L’ultimo imperatore (1988)
Manlio Rocchetti: Trucco per A spasso con Daisy (1989)
Giuseppe Tornatore: Film straniero per Nuovo Cinema Paradiso (1990)
Francesca Squarciapino: Costumi per Cyrano de Bergerac (1991)
Gabriele Salvatores: Film straniero per Mediterraneo (1992)
Luciana Arrighi: Scenografia per Casa Howard (1993)
Gabriella Pescucci: Costumi per L’età dell’innocenza (1994)
Nicola Piovani: Colonna sonora per La vita è bella (1999)
Dario Marianelli: Colonna sonora per Espiazione (2006)
Mauro Fiore: Fotografia per Avatar (2010)
Michael Giacchino: Colonna sonora per Up (2010)
Paolo Sorrentino: Film straniero per La grande bellezza (2014)



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