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Dai Brics un messaggio di sostegno ai negoziati Russia-Ucraina

PECHINO – Una dichiarazione finale lunga ben 75 punti. Nella quale i leader dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) riuniti oggi – virtualmente – dal leader cinese Xi Jinping, padrone di casa di questa edizione, sotto lo slogan “Promuovere un partenariato di alta qualità e inaugurare una nuova era di sviluppo globale”, hanno riaffermato il loro impegno al multilateralismo, alla cooperazione basata sul rispetto reciproco, la giustizia e l’uguaglianza. Ribadendo la necessità di una riforma globale dell’Onu, compreso il suo Consiglio di Sicurezza, “al fine di renderlo più rappresentativo, efficace ed efficiente”.

Invitando i principali Paesi sviluppati ad adottare politiche economiche responsabili per evitare gravi ripercussioni sui Paesi in via di sviluppo. Per arrivare alla situazione ucraina bisogna scorrere fino al punto 22: “Abbiamo ricordato le nostre posizioni nazionali espresse nelle sedi appropriate, ossia il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Sosteniamo i colloqui tra Russia e Ucraina”. Dichiarazione, ovviamente, neutra e in linea con le precedenti: nessuno dei leader di Brasile, Cina, India o Sudafrica ha condannato apertamente finora il presidente russo Vladimir Putin. Interessante, però, qualche riga più sotto il riferimento al nucleare: “il nostro impegno è per un mondo libero da armi nucleari. Una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta”.

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Spazio poi alla solidarietà per combattere il Covid, alla ripresa economica, allo sviluppo sostenibile. Non menzionata esplicitamente l’Iniziativa di sicurezza globale proposta dalla Cina qualche mese fa. Probabilmente per le resistenze dell’India che fa parte pure del Quad, l’alleanza che mette assieme Washington, Tokyo, Canberra e Delhi. Compare invece la volontà di discutere un futuro allargamento della sigla, vero pallino di Pechino per inglobare altri Paesi del cosiddetto Sud del mondo.

Facendo gli onori di casa aprendo il summit il leader cinese Xi Jinping ha ripetuto molti dei concetti già espressi ieri al Brics Business Forum, evento che precedeva l’incontro di oggi. Una piattaforma ideale per Pechino per promuovere la sua visione di come dovrebbero essere condotte le relazioni internazionali. Ha invitato i Paesi Brics ad una maggiore cooperazione economica ed è tornato a scagliarsi  – senza mai citarli – contro Nato, Usa e Occidente: contro la mentalità da Guerra Fredda, contro l’espansione delle alleanze militari, contro l’uso e l’abuso delle sanzioni. “Dobbiamo incoraggiare la comunità internazionale a praticare un vero multilateralismo… e sollecitare il mondo a rifiutare la mentalità da Guerra Fredda e il confronto tra blocchi, ad opporsi alle sanzioni unilaterali e all’abuso delle sanzioni, e a rifiutare i piccoli circoli costruiti intorno all’egemonismo”. Messaggio chiaro al vertice del G7 che si apre domenica in Germania e al summit della Nato della settimana prossima, con la storica partecipazione dei leader di Giappone e Corea del Sud.

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Il summit ha riportato Putin per la prima volta a dialogare con leader internazionali dopo l’invasione dell’Ucraina. Il leader del Cremlino afferma – autoassolvendosi – che “solo sulla base di una cooperazione onesta e reciprocamente vantaggiosa possiamo cercare di uscire dalla situazione di crisi che si è sviluppata nell’economia globale a causa delle azioni sconsiderate ed egoistiche dei singoli Stati”. Accusando l’Occidente di “usare i meccanismi finanziari” per “scaricare i propri errori di politica macroeconomica su tutto il mondo”.



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