Dai contributi alle imprese al blocco dei licenziamenti: le misure del decreto Sostegni

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MILANO – Con la questione della cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali ancora in cerca di una sistemazione di compromesso all’interno della maggioranza, il decreto Sostegni è finalmente arrivato sul tavolo del Consiglio dei ministri, al via con qualche ritardo proprio per la necessità di lavorare sul capitolo dello stralcio dei debiti col Fisco.

Contributi alle imprese che hanno perso il 30% dei ricavi

Al netto di quella partita, la bozza di 44 articoli circolata prima dell’inizio del Cdm ha confermato l’impianto di assegnazione degli oltre 11 miliardi di contributi a fondo perduto per le imprese e gli autonomi che hanno sofferto la crisi del Covid. Questi andranno alle imprese e ai titolari di partita Iva con fatturato fino a 10 milioni e che hanno registrato una diminuzione del fatturato (nella media mensile) di almeno il 30% tra il 2020 e il 2019. Per le imprese, che dovranno presentare domanda all’Agenzia delle Entrate attraverso una nuova piattaforma affidata a Sogei, ci sarà l’opzione tra il bonifico sul c/c e un credito d’imposta da usare in compensazione. Gli aiuti saranno di minimo 1000 euro per le persone fisiche (2000 per le persone giuridiche) e massimo 150mila euro. I contributi saranno modulati a seconda delle dimensioni delle aziende coinvolte: sono previste 5 fasce di ricavi con percentuali dei ‘sostegni’ differenziate che vanno dal 60% delle perdite per le più piccole al 20% per le più grandi.

Turismo, cultura, agricoltura, matrimoni: gli altri sussidi

Oltre allo schema generale di sostegno, il decreto prevede alcuni ambiti specifici d’intervento. Per la filiera della montagna, ad esempio, c’è un fondo da 700 milioni (cento in più delle indiscrezioni recenti) da assegnare ai comuni con un decreto del nuovo ministero del Turismo, in accordo con la Conferenza Stato-Regioni: tra i soggetti beneficiari, oltre agli esercizi commerciali, ci sono maestri e scuole di sci. Per il mondo della cultura il bilancino dice di 400 milioni in più. Aumenta di 200 milioni di euro la dotazione (di 80 milioni nel 2020) per le emergenze nei settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo. Di 120 milioni di euro è invece l’incremento dei fondi per spettacoli e mostre, e viene ristretta la destinazione, escludendo dal capitolo fiere e congressi, ora riconducibili al nuovo Ministero del turismo. Inoltre passa da 25 a 105 milioni di euro il sostegno per il settore del libro e dell’intera filiera dell’editoria.

Anche le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura sono interessate dal provvedimento con un incremento da 150 a 350 milioni di euro per il 2021 del Fondo istituito dalla legge di Bilancio, una scelta per dare ristori alle imprese alla luce del perdurare delle misure restrittive per il contenimento del Covid. Anche in questo caso serviranno uno o più decreti del Ministero per le politiche agricole e forestali, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, per definire i criteri e le modalità di attuazione del Fondo.

Il testo prevede poi un fondo da 200 milioni “da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza Covid, incluse le imprese esercenti attività commerciali e ristorazione nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati”. Anche in questo caso i fondi saranno distribuiti dalle Regioni. Poi 100 milioni andranno a coprire la cancellazione di fiere e congressi e altri 150 le fiere internazionali. Tra le forme di sostegno particolari, il decreto congela la tassa sui tavolini all’aperto di bar e ristoranti fino al 30 giugno 2021.

Prestiti agevolati dal Mise alle grandi imprese

Al Ministero dello Sviluppo economico si assegna un budget da 200 milioni per finanziamenti agevolati destinati a grandi imprese in difficoltà per la crisi, ma con prospettive di ripresa. Il nuovo Fondo dedicato opera con prestiti da restituire in massimo 5 anni, per assicurare la continuità operativa delle grandi imprese in temporanea difficoltà finanziaria, con almeno 250 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro o un bilancio oltre i 43 milioni (quindi sono escluse le Pmi, oltre alle società dei settori bancario-finanziario e assicurativo). Il Fondo, viene precisato, può concedere finanziamenti anche alle imprese in amministrazione straordinaria. La misura rientra nel Quadro temporaneo per le misure di aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’emergenza Covid (Temporary Framework), e la sua efficacia è subordinata all’autorizzazione da parte della Commissione Ue.

Lavoro, cassa e licenziamenti

Le aziende che hanno la cassa integrazione ordinaria potranno chiedere 13 settimane tra il primo aprile e il 30 giugno 2021 con causale Covid senza contributo addizionale. Secondo la bozza entrata in Cdm saranno invece concesse al massimo 28 settimane tra il primo aprile e il 31 dicembre 2021 per quei lavoratori che non sono tutelati da ammortizzatori ordinari ma hanno l’assegno di solidarietà o la cassa in deroga. Anche in questo caso non è chiesto un contributo addizionale.

Parallelamente il blocco dei licenziamenti individuali e collettivi viene prorogato fino a tutto giugno. Poi, fino alla fine di ottobre è previsto un ulteriore divieto ai licenziamenti per le aziende che usufruiscono del trattamento della cassa integrazione Covid. Vengono riproposte le eccezioni previste dall’ultima legge di bilancio, ad esempio nel caso di un’azienda che cessa definitivamente la propria attività.

Fino al 31 dicembre non sarà necessario aver lavorato almeno 30 giorni negli ultimi 12 mesi per ottenere la Naspi, misura che secondo la relazione in bozza ha una platea di beneficiari di 139.000 persone. Secondo gli archivi amministrativi risultano aver perso il lavoro nel 2018 senza fruizione di Naspi con almeno 13 settimane di contribuzione nell’ultimo quadriennio ma con meno di 30 giorni di lavoro effettivo nell’ultimo anno. La fruizione dell’indennità sarà di un mese. L’onere stimato per la misura è di 121 milioni nel 2021 e di 12 nel 2022 compresi gli oneri figurativi.

Causali dei contratti a termine: stop per tutto il 2021

Il congelamento della stretta del Decreto Dignità scavalca la scadenza di fine marzo: la possibilità di rinnovo o proroga dei contratti a tempo determinato senza la necessità di indicare la causale, per un periodo massimo di dodici mesi e per una sola volta, viene estesa dal 31 marzo al 31 dicembre 2021. Il decreto Sostegni tiene ferma la durata massima complessiva di 24 mesi.

Reddito di cittadinanza ed esonero contributivo per gli autonomi

Come anticipato, il fondo per il Reddito di cittadinanza viene rifinanziato nel 2021 per un miliardo, alla luce del fatto che la media della spesa per le erogazioni mensili nel 2020 è più alta del 38% di quella del 2019. Il decreto prevede l’erogazione di tre nuove mensilità del reddito di emergenza alle famiglie in situazione di necessità economica con le stesse regole previste dal decreto rilancio ma con una soglia di reddito incrementata per i nuclei che sono in affitto. Si parte da 400 euro per arrivare fino a un massimo di 800 a seconda dei componenti il nucleo familiare: si prevede una spesa complessiva per il Rem nel 2021 di 1,52 miliardi.

Un miliardo e mezzo di euro riguarda invece l’esonero dei contributi previdenziali dovuti da lavoratori autonomi e professionisti che “abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e abbiano subito un calo del fatturato, o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33%, rispetto a quelli dell’anno 2019”. Beneficiari della misura saranno gli iscritti alla gestione separata dell’Inps, gli associati agli Enti di previdenza privati e privatizzati e gli iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (Assicurazione generale obbligatoria).

Soldi per vaccini e farmaci anti Covid

Lo stanziamento per i vaccini e i farmaci per la cura del Covid-19 è di 2,8 miliardi: sono previsti 2,1 miliardi per l’acquisto di vaccini e 700 milioni per l’acquisto di farmaci per la cura di pazienti Covid. Sono destinati poi 345 milioni a coinvolgere nella campagna vaccinale medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale. Per i Covid Hospital sono previsti 51,6 milioni, per cui si provvede con scostamento di bilancio.

Scuola, risorse anche per l’assistenza psicologica

Il decreto sostegni destina alla scuola 150 milioni per il 2021, per acquistare prodotti per l’igiene ma anche per l’assistenza pedagogica e psicologica degli studenti e degli insegnanti. I fondi dovranno essere utilizzati anche per l’inclusione degli alunni disabili e per servizi medico-sanitari per supportare le scuole: dai test diagnostici facoltativi al contact tracing. Il decreto stanzia altri 150 milioni anche per il recupero delle competenze e della socialità degli studenti anche nel periodo estivo. Per il completamento delle attività di sostegno della didattica digitale nelle Regioni del Mezzogiorno (compreso l’acquisto di dispositivi) sono stanziati ulteriori 35 milioni, mentre per la ricerca e la didattica a distanza dell’Università sono in arrivo 78,5 milioni di euro.

Regioni ed enti locali

Il dl Sostegni prevede anche capitoli per gli enti locali, con un incremento di un miliardo di euro sul fondo 2021 per gli enti locali (che arriva a 1,5 miliardi, 1,35 per i Comuni e 150 per Città metropolitane e Province) e di 260 milioni per quello di Regioni e Province autonome. Sono confermati 800 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale e 250 milioni per il 2021 per il ristoro parziale dei Comuni per le minori entrate per la mancata riscossione dell’imposta di soggiorno o del contributo di sbarco.

Per le spese sanitarie sostenuti da Regioni e Province autonome per fronteggiare il Covid si prevede un miliardo di euro e si precisa che il Dipartimento della protezione civile e il Commissario per l’emergenza hanno richiesto alle Regioni la rendicontazione delle spese sostenute per farmaci, kit, tamponi, ventilatori e altre apparecchiature, e Dpi. La disposizione, chiarisce la relazione tecnica, non ha effetti in termini di indebitamento tecnico.

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