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Dal Feroce Saladino al coccio del Mulino bianco, breve storia della raccolta punti

Per la X generation, che comprende i nati tra il 1965 e il 1980, erano un mito: i premi che si ottenevano raccogliendo i punti delle confezioni di biscotti e merendine del Mulino Bianco. La prima in assoluto dell’azienda nata nel ‘75 è il “coccio delle meraviglie” messo in palio per i patiti della colazione nel 1978. Era una scodella in terracotta il cui successo sta nell’utilità, ovviamente, ma soprattutto nell’aspetto vintage che ricorda le ciotole dove i nonni e i loro nonni facevano la “zuppa di latte e pane”, ed era progettata proprio su un esemplare del 1919. La promozione ha segnato un vero trionfo: oltre 20 milioni di italiani hanno collezionato 600 milioni di “spighe” (la forma dei punti da ritagliare sulle confezioni) per ricevere Coccio. Chiave della sua popolarità l’evocazione del mondo contadino in linea con la filosofia del marchio. Un’idea di marketing perfetta: il consumatore viene premiato con un oggetto che al tempo stesso è strumento di comunicazione.

Ma la passione degli italiani per le raccolte premi risale ancora indietro nel tempo, a partire dal 1872, quando il barone Von Liebig ne lancia una per promuovere il suo estratto di carne.

Passione raccolta punti: tutto iniziò con l’estratto di carne del barone Von Liebig

Nella seconda metà degli anni Trenta ecco una raccolta punti che farà storia: quella Buitoni-Perugina, che trasformò in un fenomeno di costume la serie di 100 figurine da collezionare, raffiguranti diversi personaggi del programma radiofonico che era una parodia dei Quattro Moschettieri. L’introvabile Feroce Saladino fece impazzire milioni di consumatori. Chi riusciva a completare la raccolta poteva partecipare all’estrazione di una Topolino, l’automobile. Ne furono assegnate 25.

Negli anni Cinquanta la raccolta per eccellenza è Ava di Mira Lanza con la sua Olandesina volante. Anche in questo caso si trattava di figurine, che si trovavano nelle scatole di detersivo Ava, portato dalla lavanderina olandese, detta “volante” perché arrivava su una mongolfiera.

Intanto nel 1984 nasce il Piccolo Mugnaio Bianco, creato da Grazia Nidasio, protagonista dei cartoni animati delle campagne pubblicitarie in tv. I bambini seguono le sue avventure mentre cerca di conquistare la bella Clementina e si ingegna per attirare la sua attenzione. Diventa per il pubblico dei piccoli un mini-eroe che campeggia su altri premi storici, come lo zainetto del Mulino Bianco, l’astuccio portapenne e la cintura portamonete. Ma i premi che più fanno gola ai consumatori preadolescenti sono quelli tecnologici: il walkman per ascoltare le musicassette, la radio a forma di Mulino Bianco (con l’antenna che esce dal comignolo), la radiocuffia, la torcia e gli ambiti Walkie talkie per giocare con gli amici.

Le mamme invece aspirano a raccogliere abbastanza punti per ottenere tazze, brocche e caffettiere, tovaglie ricamante con le rondini che campeggiano sul logo dell’azienda e soprattutto il fornetto scalda merendine. Un piccolo forno elettrico perfetto per scaldare in due minuti le brioche confezionate. Dapprima dal design semplice, un piccolo parallelepipedo bianco, un vero forno in miniatura (ci entra una brioche alla volta, massimo due), poi negli anni ‘90 il design è più accattivante: è una sorta di griglia tonda con cloche di vetro: il nido scalda-bontà, può riscaldare in contemporanea tutte le merende della famiglia, che si suppone faccia colazione insieme, come la famiglia perfetta del Mulino Bianco.

Quella per le raccolte punti è una passione tutta italiana: da una ricerca Doxa emerge che oltre 8 famiglie su 10 (84%) ne hanno seguita una almeno una volta. Mentre 2 italiani su 10 (22%) si dichiarano veri e propri appassionati dei concorsi a premi, fedeli alle collezioni. La tendenza è peraltro molto legata al Mulino Bianco: l’80% delle famiglie italiane ha infatti, partecipato almeno a una raccolta punti del brand e si calcola che in ogni casa ci sono in media 6 oggetti premio. Tanto che questi oggetti sono anche al centro di un fiorente mercato del vintage: zainetti, vassoi e accessori vari si trovano in siti dedicati all’usato.

E non si tratta solo di manie da Baby Boomers e Xennials: l’edizione 2020/2021 della “Raccolta Punti Biscotti” ha infatti coinvolto oltre 1 milione di famiglie. E pare che il Covid abbia accentuato la passione, perché è aumentata la voglia di colazione: secondo la ricerca Doxa in collaborazione con Union Food, la riduzione generale degli spostamenti verso il posto di lavoro conseguente alla diffusione dello smart working ha offerto alle persone più tempo da dedicare alla colazione (in media il primo pasto del mattino occupa 13 minuti). Lo conferma anche un’indagine Innate Motion per Mulino Bianco: gli italiani raccontano di poter dedicare un po’ più di tempo a una colazione tranquilla e di voler mantenere questa abitudine anche dopo il ritorno alla normalità. Il tempo guadagnato spesso si traduce in una più accurata preparazione dei cibi, a beneficio soprattutto di quelli che richiedono cotture.



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