Dalla lotta al Covid alla politica, i virologi scendono in campo

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E venne il momento dei virologi, o “virostar” come vengono chiamati in modo un po’ sprezzante e al di là della loro reale specializzazione tutti gli esperti che in questi anni di pandemia hanno occupato i media. Personaggi sovraesposti e spesso contenti di esserlo, per i quali ormai da mesi, cioè da molto prima della crisi di governo, si ipotizza un futuro in politica.

Il primo a fare il passo è Andrea Crisanti (che virologo lo è davvero) e qualcuno resta sorpreso. È stato invitato a correre nella circoscrizione Europa per il Pd. Proprio lui che ha spesso attaccato duramente la linea del governo, dove sedeva il partito per il quale si candida. E infatti Massimo Andreoni, infettivologo di Roma, ieri non ha nascosto il suo stupore: “Il professor Crisanti è una persona di qualità. Certo, fa strano la sua candidatura con il Pd quando è spesso stato critico con le scelte del governo sulle misure contro il Covid”. Salvini non sta tanto a sottilizzare sulle passate prese di posizione di Crisanti. Legge che un tecnico si candida per i Democratici e twitta giù duro: “Il tele-virologo Crisanti candidato col Pd. Credo che ora si capiscano tante cose”.

Sembra rimanerci un po’ male un altro infettivologo, Matteo Bassetti di Genova. Lui è dato in quota centrodestra, e del resto è molto legato al presidente della sua Regione, Giovanni Toti, e non ne fa mistero. Da mesi sembrava destinato al salto in politica e invece niente. Ieri ha smentito. “In bocca al lupo ai colleghi virologi e igienisti candidati alle prossime politiche. Dopo le illazioni, le falsità e gli attacchi personali, desidero chiarire che non ho mai richiesto di essere candidato alle prossime elezioni per alcun partito. Confermo che non farò il candidato, io sto per la scienza”. Del resto nei giorni scorsi lo stesso Bassetti, sempre rimasto fuori dagli organi consultivi di esperti come il Cts, aveva detto di essere disponibile a dare una mano come tecnico. Senza escludere l’ipotesi di fare il ministro e attaccando il lavoro di Roberto Speranza.

Un altro che potrebbe inseguire un seggio in Parlamento è Pier Luigi Lopalco. L’epidemiologo, che è stato assessore alla Salute in Puglia finché non ha litigato con Michele Emiliano e si è dimesso, è in quota Articolo Uno. Il partito di Speranza. “Mi sono detto disponibile alla candidatura e so che la segreteria regionale ha dato indicazioni a quella nazionale. Vediamo”. A Roma non sono state prese posizioni ufficiali ma la candidatura di Lopalco potrebbe davvero passare. Ormai da tempo ha chiarito di essere legato ad Azione il consulente di Speranza, ordinario di Igiene e tanto altro ancora, Walter Ricciardi. Lui però si tira fuori dall’ipotesi di una candidatura. “Non ci ho mai nemmeno pensato, resto a fare il mio lavoro”, dice.

Se il mondo dei tecnici ieri ha discusso per tutto il giorno di Crisanti, tra frecciate e in bocca al lupo, la politica sembra distaccata. “Sinceramente parlare di lui mi interessa veramente poco, come credo interessi poco agli italiani”, ha spiegato il presidente emiliano Stefano Bonaccini. “Non è il singolo candidato o la candidata che può cambiare o spostare un ragionamento. Io ho chiara una cosa: proprio alla luce della pandemia, c’è bisogno di più sanità pubblica, non meno”.

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