Davos. la cancelliera Merkel: “Sì al multilateralismo, ma serve più trasparenza”

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Angela Merkel interviene al Forum economico mondiale per mandare alcuni messaggi chiari alla Cina ma anche anche agli Stati Uniti. La pandemia “ha messo in luce la dipendenza in cui viviamo al livello globale. È diventato ancora più chiaro che dobbiamo scegliere il multilateralismo e che isolarsi non serve”. La cancelliera, poco incline all’enfasi, ha persino sottolineato che “è scoccata l’ora del multilateralismo”. 

Un rilancio auspicato anche dal presidente francese Emmanuel Macron, che sempre in collegamento video, ha detto alla platea del forum che “abbiamo bisogno di un nuovo multilateralismo”. Il capo dell’Eliseo ha ricordato che Donald Trump “lo aveva bloccato” e si è detto convinto che ora “serva una nuova coalizione”.

Quello di Merkel e Macron, che ha specificato come il nuovo presidente  Joe Biden gli abbia ispirato “grandi speranze” sul rilancio dei rapporti internazionali, è un omaggio a uno dei primi impegni che la nuova amministrazione americana ha preso al livello internazionale. E la cancelliera ha espresso il desiderio che il Wto, l’organizzazione mondiale del commercio, “dopo la paralisi degli ultimi anni, venga reso più efficace”. Macron ha invece sottolineato i limiti dell’attuale modello di capitalismo.  “Al centro” dell’economia capitalistica, ha scandito, vanno messe le “disuguaglianze”, a cominciare da quelle sociali, geografiche e climatiche

Tuttavia, in polemica con gli atlantisti che l’hanno criticata, Merkel ha difeso la scelta di chiudere l’attesissimo accordo Ue-Cina a dicembre, prima dell’insediamento della nuova Amministrazione americana. “Garantisce una maggiore reciprocità, e un maggiore accesso ai settori ad alta tecnologia” e migliori diritti del lavoro. Una scelta criticata oggi anche dal presidente del Bundestag, Wolfgang Schaeuble, in un’intervista a Repubblica.

Schäuble: “Più poteri all’Europa o perderemo l’occasione della ripresa”

Un altro dossier su cui sia Merkel sia Ursula von der Leyen, sempre collegate al Forum che si tiene di solito a Davos, hanno insistito è la digitalizzazione, ma anche questo potrebbe creare frizioni con Washington.

Merkel ha detto che bisogna andare avanti nella discussione, che prosegue da anni con l’Ocse, “per una tassa sul digitale”. Von der Leyen, ricordando l’assalto eversivo a Capitol Hill delle scorse settimane, ha sottolineato che “la pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione”. Per l’ex ministra tedesca della Difesa “gli anni 20 dovranno essere il decennio europeo della digitalizzazione. Ma ci sono anche lati oscuri: l’attacco a Capitol Hill ci ha ricordato il potere corrosivo degli hate speech e delle fake news”.

Da qui, l’affondo della numero uno dell’esecutivo europeo contro le Big Tech: “Dobbiamo contenere l’immenso potere delle Big Tech. Ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online. E abbiamo bisogno di una maggiore trasparenza degli algoritmi”. I social media, ha concluso, devono essere responsabilizzati sui contenuti. Von der Leyen ha ricordato gli importanti provvedimenti già firmati in Europa che impongono già maggiori vincoli e regole alle Big Tech e proteggono meglio la privacy e la sovranità dei dati.

Ma all’indirizzo di Pechino, Merkel ha anche chiarito che il multilateralismo è legato a due condizioni: “serve una trasparenza” sulla pandemia “che ancora manca”, in particolare “sull’origine del coronavirus”. Ed è un bene, ha aggiunto, che gli Stati Uniti abbiano di nuovo aderito all’Oms e che gli emissari dell’Organizzazione mondiale della sanità “siano ora in Cina” per raccogliere dati.

La cancelliera ha anche detto che il multilateralismo non è solo un insieme di accordi commerciali: “Xi si è detto favorevole, ma quando ci sono modelli politici diversi resta l’interrogativo su quale sia il limite per ‘immischiarsi’ sui diritti fondamentali”. Con chiaro riferimento con le sistematiche lesioni dei diritti umani della Cina, Merkel ha ammonito che “il multilateralismo è anche l’insieme delle società degli esseri umani e bisogna potersi scambiare anche su questo”.

“Nel Recovery Plan abbiamo indicato che non vogliamo fare ‘business as usual’, vogliamo invece stabilire delle priorità molto chiare”, con quasi due terzi delle risorse vincolate agli investimenti nel clima e nella digitalizzazione, ha infine sottolineato Merkel. Per la cancelliera è chiaro che gli “investimenti debbano guardano avanti, essere rivolti al futuro, perché vogliamo essere più resilienti e sostenibili”. 

 

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