Ddl Zan, Letta: “Grave se ogni voto si affronta con la logica del Quirinale”

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Non si placano le polemiche sulla bocciatura al Senato del ddl Zan. A contestare quanto accaduto nei giorni scorsi con il voto segreto che ha bloccato il testo di legge contro l’omofobia è il segretario del Pd, Enrico Letta, che contesta i tatticismi dei partiti, in particolare del centrodestra. “La vicenda del ddl Zan – dice Letta ai microfoni di Radio24 – dimostra che quando si ha troppo in mente il Quirinale si fanno cose sbagliate. Ci si metta la testa tra tre mesi, oggi si fanno danni se si pensa solo al Quirinale”.

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Insomma, per il leader dem le priorità al momento sono altre e la conta dei parlamentari necessari all’elezione del presidente della Repubblica (con il pressing di Silvio Berlusconi) non può e non deve bloccare le Aule. “Di Quirinale ne parliamo da gennaio – ha aggiunto Letta –  Oggi si discute la legge di Bilancio e ci si concentra sulla vita degli italiani. Se il Parlamento affrontasse tutti i voti sulla logica del Quirinale sarebbe un errore molto grave”.

La legge elettorale

Alla stessa maniera, per il segretario dem se l’accordo tra i partiti sulla riforma della legge elettorale ancora non è stato chiuso la colpa è di Salvini, Meloni e Berlusconi. “La discussione sulla legge elettorale in questo momento è bloccata dal centrodestra che ha l’occhio molto molto concentrato sul Quirinale”. E ha spiegato che Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono “bloccati su questa idea di Berlusconi candidato presidente della Repubblica e credo che l’arrocco del centrodestra renda impossibile qualsiasi ragionamento sulle riforme e sulla legge elettorale”. Quindi, fare qualsiasi ragionamento sul proprorzionale o maggioratorio “è molto complicato” e se ne dovrà parlare “da gennaio in poi”, cioè “quando si scioglierà quel nodo” sul successore di Mattarella e “allora si potrà discutere di tutto il resto”.

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Il campo largo e Italia viva

Ma tra le tante questioni politiche che Letta si trova ad affrontare c’è anche il nodo del campo largo, l’alleanza del centrosinistra (in vista delle prossime elezioni) che il dem sta tentando di costruire e che l’atteggiamento di Italia viva e Renzi sul ddl Zan ha reso estremamente complicata. “Sul campo largo faccio un ragionamento rivolto alle persone”, ha assicurato Letta a Radio24. “Abbiamo lanciato il grande lavoro delle Agorà democratiche – ha proseguito – cui ci si può iscrivere a prescindere che si sia iscritti al Pd e scegliere le proposte che saranno il progetto del campo largo. Non credo che la gente oggi ci segua se facciamo accordi di sigle, establishment e gruppi dirigenti. Per questo – ha concluso – non mi fermo alle sigle ma parlo di persone”. E alla domanda se Carlo Calenda, leader di Azione, farà parte del campo largo, il segretario dem ha risposto di no, “anche se lo sento regolarmente”.

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E proprio sulla questione del campo largo interviene anche il senatore di Italia viva Davide Faraone che in un’intervista al Corriere della Sera dice: “No al Nuovo Ulivo coni 5 Stelel. Siamo di fronte a un bi-populismo pericoloso perché amico dell’immobilismo. Per spezzare questo doppio fronte è necessario cercare di mettere insieme riformisti, moderati, liberali che possano portare avanti l’agenda Draghi”.

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