Ddl Zan, Renzi si smarca: “Via l’identità di genere”. No di Pd e M5S

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I renziani si smarcano sul ddl Zan. Rispondendo all’appello del presidente della commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari oggi Italia Viva ha presentato alcune modifiche alla legge contro l’omotransfobia su cui c’è il braccio di ferro tra  la destra e i giallo-rossi. Di fatto propone un ritorno alla proposta presentata dal sottosegretario renziano Ivan Scalfarotto, nella passata legislatura e poi a sua volta naufragata.  

E’ la strada per trovare un accordo, secondo il capogruppo di Iv a Palazzo Madama, Davide Faraone. E dunque quattro sono i cambiamenti: stralciare le “definizioni”, a cominciare da quella di identità di genere, all’articolo 1 del testo Zan. Eliminare del tutto  la cosiddetta clausola “salva idee”, che sta all’articolo 4: un punto delle legge tra i più controversi e attaccati dal Vaticano, perché comprometterebbe la libertà religiosa. Semplicemente da cassare per i renziani, affidandosi al rispetto della Costituzione. Infine nell’articolo 7, in cui si prevede l’istituzione di una giornata contro le discriminazioni omofobiche con iniziative nelle scuole, l’aggiunta di Italia viva è: nel rispetto “della piena autonomia scolastica”. Anche questa precisazione sta molto a cuore al Vaticano che nella nota diplomatica di contrarietà consegnata all’ambasciatore italiano preso la Santa Sede alcuni giorni fa, si appellava al Concordato e al rispetto della libertà d’insegnamento delle scuole cattoliche paritarie. 

Un pacchetto di modifiche hanno presentato anche la Lega e Forza Italia. Spiega Simone Pillon, senatore leghista, che è stato fatto da parte loro un grosso sforzo, avendo accettato una parziale riscrittura del testo Zan agli articoli 1, 4 e 7, ma non avendo chiesto la sostituzione per intero del ddl: “Si tratta di una transazione politica e quindi amen: dobbiamo abbandonare l’impostazione del ddl Ronzulli-Salvini che noi evidentemente preferiamo”. La prova del nove ci sarà martedì prossimo nel tavolo dell’accordo convocato da Ostellari proprio per valutare le modifiche in questo pre-partita sulle legge contro l’omotransfobia.  Il ddl Zan non è all’esame della commissione né dell’aula, essendosi perso in una lunga melina di audizioni e rinvii. 

Ma la mossa dei renziani spacca il fronte del centrosinistra. Pd. M5Stelle e Leu hanno blindato la legge che porta il nome del deputato dem e attivista lgbt, Alessandro Zan, e che è stata approvata dalla Camera il 4 novembre scorso. Attende solo il via libero del Senato. I giallo-rossi si sono subito dichiarati contrari a modifiche: “Andiamo in aula il 13 luglio e lì si vede chi è a favore e chi contro”, ha ribadito la capogruppo dem, Simona Malpezzi, rivendicando la linea indicata dallo stesso segretario del Pd, Enrico Letta. Rincara ora Franco Mirabelli, vice capogruppo dem: “Mi pare che lo stesso Scalfarotto si sia espresso per una approvazione del ddl Zan così comè. Non capisco questa presa  di posizione renziana che significherebbe ricominciare daccapo. Oltretutto non ci fa fare un passo avanti, dal momento che nella passata legislatura è stata bocciata, non credo che d’improvviso ora piaccia alla destra”.  

Commenta Alessandro Zan: “Mi aspetto che Italia Viva difenda il testo che porta il mio nome e che hanno già votato alla Camera, che è stato frutto di una sintesi anche rispetto alla proposta Scalfarotto. I termini “omofobia” e “transfobia”  così come semplicemente ci sono in quel testo, vennero ritenuti anti costituzionali”. 

Durissima la reazione di Monica Cirinnà, senatrice e responsabile diritti del Pd: “La proposta di modifica di Italia Viva mi lascia interdetta. Renzi e Faraone così gettano la maschera e in un colpo solo delegittimano la loro ministra Elena Bonetti, le deputate e i deputati di Iv e Lucia Annibali prima firmataria dell’emendamento che introdusse l’articolo 1 della legge Zan che ora vorrebbero sopprimere. Allo stesso tempo abbandonano il movimento lgbt e le persone trans escludendo la identità di genere… con queste proposte Iv si allinea sulle posizioni della Lega e del centrodestra alleandosi con loro nella battaglia per affossare il ddl Zan”. 

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