Site icon Notizie italiane in tempo reale!

Ddl Zan, Salvini sfida il Pd: “Entro domani un testo condiviso, senza ideologia”. Replicano i dem: “Appello non credibile, andiamo in Aula”

“Accogliamo l’invito della Santa Sede, troviamoci entro domani e condividiamo insieme un testo che aumenti le pene per chi discrimina o aggredisce due ragazzi o due ragazze che si amano, la libertà di amare è sacra. Se da ddl Zan togliamo l’ideologia, il coinvolgimento dei bambini e l’attacco alla libertà di pensiero, intervenendo sugli articoli 1, 4 e 7, finalmente si smette di litigare e si approva una norma di protezione e civiltà”. Matteo Salvini lancia un appello ai partiti per trovare un accordo sul ddl Zan e sfida il Pd. Che però attraverso il vicepresidente dem dei senatori, Franco Mirabelli, risponde: “L’appello di Salvini non è credibile e non cambia nulla. La Lega ha bloccato il ddl Zan. Andiamo in Aula il 13 luglio e vediamo, ognuno si prenderà le sue responsabilità”.

Il leader della Lega, poco prima, infatti si era rivolto direttamente al partito di Enrico Letta: “Se il Pd invece rifiuterà ascolto e dialogo, invocati anche da tante associazioni e movimenti di gay, lesbiche e femministe, si assumerà la responsabilità di affossare questa legge. A me non interessa litigare, io lavoro per risolvere i problemi e proteggere gli italiani”. Per Alessandro Zan non è affatto così. “Stanno cercando di affossare la legge contro i crimini d’odio. Dobbiamo reagire, insieme”, scrive su Facebook il deputato Pd annunciando una diretta social nel pomeriggio alle 15,30.

Ddl Zan, che cos’è l’identità di genere e l’orientamento sessuale: ecco i punti su cui si litiga

Il dibattito sul disegno di legge contro l’omotransfobia non si ferma. Anzi, si anima sempre di più dopo la mossa dei renziani di venire incontro alla Lega e alle sue richieste di cambiare il ddl, come del resto anche il Vaticano vuole. E proprio il leader di italia viva, Matteo Renzi, sulle pagine di Repubblica, ha spiegato la sua posizione e quella del suo partito, dopo la proposta di Scalfarotto che “elimina i punti controversi su identità di genere e scuola. Meglio un compromesso che nessuna legge”, ha sottolineato Renzi. Che oggi è tornato sull’argomento durante una diretta Facebook: “Faccio questa diretta per rispondere agli insulti e alle minacce di morte che ho ricevuto su instagram, commenti ed email per la nostra posizione su diritti civili. A me? Se non ci fosse stato il nostro governo a mettere la fiducia non avremmo la legge sulle unioni civili”. E ancora. “Una parte dei senatori senza dirlo, con ipocrisia, si prepara al voto segreto per affossare la legge. Non si tratta dei senatori di IV – ha detto Renzi – Al Senato non contano i like degli influencer ma i voti dei senatori”. La politica è “portare a casa i risultati e quindi pensataci bene voi che sputate sentenze, minacce e insulti, noi stiamo cercando di salvarla quella legge – ha continuato il leader di Italia viva – Se si andrà alla conta sullo Zan sarà una partita molto difficile”, ha avvertito per poi rilanciare la sua mediazione e quindi il provvedimento a firma Ivan Scalfarotto. Ma le dichiarazioni di renzi sulle unioni civili non sono piaciute alla vicepresidente dei senatori del Pd, Caterina Biti, che ha così replicato: “Leggo dichiarazioni di colleghi che dicono ‘Noi siamo quelli delle unioni civili’. Lasciate che vi ricordi che siamo tutti ‘quelli delle unioni civili’. Voi, quando eravate ancora nel Partito democratico, partito con il quale siete stati eletti. E noi, che in questo partito ci siamo rimasti. Questo Pd che ancora oggi è per portare in fondo il #DdlZan”, ha scritto su Facebook.

[embedded content]

Italia viva si schiera con il suo leader, da Bellanova a Boschi. Per la ministra per le politiche Giovanili, Fabiana Dadone, del M5S, “se il Parlamento riflettesse il Paese reale, il ddl Zan sarebbe già legge dello Stato, quasi all’unanimità. Invece in Italia abbiamo Renzi, Salvini e Meloni che bloccano i lavori in parlamento, per raschiare il barile del consenso. Il Ddl Zan va approvato subito, così com’è”, è il suo intervento su Twitter.

È per votare l’attuale testo anche Elio Vito, deputato di Forza Italia: “Vedo che gli emendamenti di Italia viva al ddl Zan, eliminando il riferimento all’identità di genere (peraltro già previsto nel nostro ordinamento giuridico), escludono tante persone dalla possibilità di essere tutelate da odio, discriminazioni e violenze. Leggo che il leader della Lega Salvini, nel motivare la sua contrarietà e chiedere pure lui modifiche, utilizza pressoché gli stessi argomenti del leader ungherese Orban per difendere la sua legge. Una legge fortemente criticata dal premier Draghi e dalla stessa Europa, nei cui valori dovremmo tutti riconoscerci. Io continuo a credere, a sperare, a volere che la mia cara Forza Italia, la liberale Forza Italia, la europeista Forza Italia, che ha già dato un fattivo contributo alla Camera, torni alle sue caratteristiche originarie, si distingua dai suoi alleati di oggi (ed anche da quelli forse di domani) e possa votare il ddl Zan nell’attuale testo al Senato e risultare persino decisiva per la sua approvazione definitiva”.


Go to Source

Exit mobile version