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De Bruyne-Hazard, Belgio con il fiato sospeso

SIVIGLIA – Difficile dire quanto sia vero e quanto si tratti di pretattica, ma al quartier generale della nazionale belga prevale il pessimismo. Sulle condizioni di Kevin De Bruyne ed Eden Hazard, lo staff delle Furie Rosse va oltre la prudenza: al momento sembra improbabile che i due giocatori possano essere in campo venerdì a Monaco di Baviera contro l’Italia. Nel caso, si tratterebbe di assenze pesantissime. De Bruyne alla vigilia della vittoria del Belgio col Portogallo è stato definito dal ct belga Roberto Martinez “il più forte centrocampista del mondo”, e se non è vero poco ci manca. Sempre il suo allenatore a gara finita ha rilevato come il trentenne di Drongen (oggi è il suo compleanno) faticasse a muovere il piede. Trauma da distorsione. Più prosaicamente: è stato abbattuto da un intervento da dietro del tosaerba Palhinha, che insieme al compagno Pepe ha passato l’intera partita a menare i giocatori belgi, protetto dalla distrazione dell’arbitro tedesco Brych.

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La squadra più forte del mondo

Quanto ad Eden hazard, migliore in campo contro Cristiano Ronaldo e compagni, ha problemi muscolari alla coscia destra. Sulla definizione del danno non c’è certezza. Si attendono test approfonditi. Di certo benissimo non sta, come scandito in tv con espressione funerea dal portiere Courtois. Anche nel caso in cui De Bruyne ed Eden Hazard non fossero in condizione di giocare, il Belgio resta il Belgio. Una squadra che fra girone e ottavi ha incassato un gol appena, segnandone otto. Una squadra pressoché impeccabile, di cui l’allenatore del Portogallo Fernando Santos prima della partita ha detto: “Il nostro compito è trovare i difetti dell’avversario, che nel caso del Belgio praticamente non ci sono”. La pensa allo stesso modo la Fifa che, processando un’ampia base di dati, certifica la squadra di Martinez come la numero uno nel ranking mondiale.

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Tre gol in media a partita

Il Belgio ha segnato almeno un gol in 57 delle ultime 59 partite, realizzando 175 reti. Quasi tre per ogni gara. Nelle occasioni in cui non ha trovato il gol, molto più del demerito proprio è valso il merito avversario: l’1-0 subito dalla Francia in semifinale del mondiale 2018 e il pareggio nel giugno dello stesso anno col Portogallo, campione d’Europa e in Nations League. Insomma: di suo il Belgio non sbaglia, bisogna farlo sbagliare. Passando dal gruppo ai singoli, massima attenzione merita ovviamente Romelu Lukaku, vice capocannoniere in Serie A e in grandissima forma anche con indosso la maglia della nazionale belga: nelle ultime 22 presenze, dalla conclusione del Mondiale di Russia, ha segnato 23 reti. In questo Europeo è già a quota 3. Cristiano Ronaldo ha salutato il torneo con 5 gol, chissà mai che il gigante di Anversa voglia approfittarne per pareggiar il conto. 

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