Decreto sostegni, cinque fasce per gli indennizzi. Ristori sulla perdita mensile di fatturato

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MILANO – Cambia ancora il meccanismo dei ristori per le imprese, uno dei punti cardine del decreto sostegni che il governo si prepara a varare. Secondo quanto riferito da fonti di governo, l’indennizzo a fondo perduto per le aziende fino a 10 milioni di fatturato verrà parametrato sulla media della perdita mensile registrata nel raffronto tra 2020 e 2019 e sarà distribuito per fasce dal 60 al 20%, in base alla dimensione dell’impresa.  Lo schema della misura contenuta nel decreto Sostegni, presentato dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, ai partiti, prevede quindi un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e 1 milione, 30% tra 1 e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Per accedere agli indennizzi, bisognerebbe avere registrato una paerdita di almeno il 30% del fatturato rispetto all’anno precedente, contro il 33% deli ristori già assegnati. Le imprese potranno scegliere tra bonifico e credito d’imposta e gli aiuti saranno di minimo 1000 euro per le persone fisiche (2000 per le persone giuridiche) e massimo 150mila euro.

Decreto Sostegni, l’ultimo scontro è sulla sanatoria fiscale

Ancora da sciogliere il nodo fiscale. Nell’ultima bozza visionata dall’Adnkonos la rimodulazione della notifica delle
cartelle esattoriali interesserebbe anche le persone fisiche e verrebbe spalmata nell’arco di 2 anni, con un costo dell’operazione di 1,3 miliardi.  Il nodo del saldo e stralcio del magazzino dei debiti inesigibili resterebbe ancora sul tavolo: l’ultima bozza stanzia 1 miliardo di euro per l’operazione confermando la cancellazione delle cartelle pre-2015 inferiori a 5mila euro.

Secondo la stessa bozza poi il blocco dei licenziamenti e la cassa Covid potrebbero essere estesi fino a fine anno, ma a fare testo dovrebbe essere l’orientamento espresso dal governo negli ultimi giorni, che ipotizza un rinvio soltanto fino a fine giugno e fino a ottobre per chi non può disporre degli ammortizzatori ordinari. Il decreto stanzia poi 400 milioni per il fondo occupazione. Tra le altre voci di spesa, si destinano 170 milioni ad un fondo per il trasporto aereo; 1,5 mld per i lavoratori stagionali, con un’indennità pari a 2.400 euro forfettari. Viene inoltre rifinanziato il Reddito di cittadinanza con 1 miliardi in più dovuto ad un ampliamento della platea. Viene estesa anche la platea del Reddito di emergenza inserendo 1/12 dell’affitto pagato nel limite per cui lo si recepisce per 3 mesi. Possibile la stessa disposizione anche per chi è in scadenza Naspi. Infine si profila la proroga a fine anno del contratto dei navigator previsti dall’Agenzia per le politiche attive del Lavoro, Anpal.

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